Antiche dominazioni, cultura, il meglio del barocco siciliano, tradizione e ottimo cibo da strada. Questa è Catania. Bella. Tutta. Se state pensando di trascorrere le vostre vacanze in Sicilia, vi consigliamo di passare qualche giorno in questa meravigliosa città.
Apprezzata a livello internazionale per la festa dedicata alla patrona Sant’Agata, per gli arancini e il Monastero dei Benedettini, custodisce anche altre meraviglie.
Oggi vi consigliamo 5 “cose” da non perdere.
Il barocco di Via Crociferi
Via Crociferi, una delle strade più antiche di Catania, incanta per la sua maestosità e per il fascino artistico. Un set cinematografico a cielo aperto che ha ispirato numerosi registi. Bolognini e Zeffirelli, tra gli altri, l’hanno scelta come location de “Il bell’Antonio” e “Storia di una capinera”. Considerata l’emblema del baracco catanese, custodisce alcune tra le più belle chiese settecentesche della città. Percorrendola s’incontra la Chiesa di San Benedetto, collegata all’omonimo convento. Dopo qualche metro ci si imbatte nella Chiesa di San Francesco Borgia. Poco lontano si trova il Collegio dei Gesuiti. E ancora, la Chiesa di San Giuliano, quella di San Camillo e il Convento dei Crociferi. In fondo, poi, Villa Cerami, uno dei palazzi più prestigiosi, ora sede della Facoltà di Giurisprudenza.
La pescheria di Catania
Atmosfera da bazar arabo, tradizione siciliana, proverbi e canzoni d’amore dei pescivendoli, sguardi d’intesa tra chi vende e chi compra, spesso incomprensibili per i turisti: questo è il mercato del pesce. Fate un bel giro di perlustrazione. Osservate. Un’ora, anche due. Guardate sempre l’allestimento dei banchi e la cura per i dettagli dell’esposizione: i commercianti sanno che ogni particolare può fare la differenza. Lasciatevi tentare dalla varietà del pesce, potrete sbizzarrirvi.
Il “Liotro” di piazza Duomo
L’elefante è il simbolo di Catania, lo sanno tutti, ma molti non conoscono nei dettagli la vera storia. Il nome “Liotru”, si dice, sia una storpiatura di quello dell’antico mago Eliodoro che tormentava i cittadini con le sue stregonerie. La leggenda narra che fu lui stesso a scolpirlo con la lava dell’Etna e a dargli vita con la magia. L’architetto Gian Battista Vaccarini nel 1737 aggiunse alla statua (già esistente, ma danneggiata durante il terremoto del 1693) gli occhi in pietra bianca e le zanne, sollevandola, poi, sulla fontana con la proboscide rivolta verso Sant’Agata. Ma sapevate che prima il simbolo di Catania era San Giorgio? L’elefante è subentrato solo nel 1239.
Una Catania sotterranea
Le tracce più antiche della storia di Catania vivono sotto terra. Un itinerario poco conosciuto e valorizzato, purtroppo. Una sorta di città parallela che si snoda sotto la sfarzosa ricostruzione barocca e che costituisce la più grande sorpresa che questo luogo possa offrire ai visitatori. Domus romane e vasti complessi termali, ricchi di decorazioni musive e stucchi, grandi edifici teatrali, santuari, fontane e acquedotti. Ma anche luoghi di culto cristiani e il fiume Amenano, che prima di irrompere nella cascata dell’Acqua in Piazza Duomo, scorre attraverso un percorso misterioso, nascosto nel corso dei secoli dalle eruzioni che lo hanno ricoperto.
La carne di cavallo in via Plebiscito
La carne di cavallo a Catania è una delle specialità più famose. Tradizione oltre che street food. Dove trovare la più buona? Per strada, in via Plebiscito: porta d’ingresso dei quartieri storici di Catania, sempre inondata dal fumo dei bracieri. Qui non avrete che l’imbarazzo della scelta: cotta alla brace, la si può mangiare al tavolo o in piedi, nel panino. In tutti i casi, che sia fettina o polpetta, è importante accompagnarla con un intingolo di olio, aceto, sale e abbondante origano. Non solo arrosto però. Nei quartieri più popolari potrete assaggiare il bollito e godervi colori, odori, sapori e folklore.
Catania, città dai mille volti, da gustare, da esplorare e da vivere, sopra e sotto terra.