La Camera delle Meraviglie: un gioiello trovato per caso

Tempo di lettura 2 minuti • 13 Gennaio 2018 • Pubblicato da silvia Camera delle Meraviglie - Palermo

A Palermo c’è una piccola stanza immersa nel blu ritrovata per caso: è la Camera delle Meraviglie, un universo di mistero, bellezza e spiritualità. Siamo in via Porta di Castro 239, nel cuore del centro storico della città.

La stanza, perfettamente quadrata e risalente alla metà dell’Ottocento, è stata scoperta nel 2003 da Valeria Giarrusso e Giuseppe Cadili. I due, impegnati nei lavori di ristrutturazione della loro nuova casa, un giorno si accorgono di una porzione di intonaco sollevata. Si avvicinano per controllare lo stato del muro sottostante e si accorgono di qualcosa di davvero particolare: la parete è interamente dipinta di blu e presenta dei decori arabi color argento.

La Camera delle Meraviglie

Camera delle Meraviglie - Palermo

La Camera delle Meraviglie, un ritrovamento eccezionale e unico esempio al mondo, ha suscitato l’interesse di tantissimi turisti e ricercatori curiosi di capire l’origine e il significato delle decorazioni. Inizialmente si pensò a una “stanza turca”, decorata in stile orientale e destinata ai momenti di relax. Poi a un luogo destinato alla preghiera, come suggerirebbe il suo orientamento verso La Mecca e la scritta “Quello che Dio vuole accade, quello che Dio non vuole non accade”.

Oggi il mistero è stato risolto da un gruppo di ricercatori dell’IOA (l’Istituto di Lingue orientali e asiatiche dell’Università di Bonn). Il risultato delle ricerche chiarisce che le scritte erano difficilmente leggibili perché realizzate da un artigiano locale, che non conoscendo la lingua araba, aveva copiato male il testo dato dal committente.

Ogni elemento presente ha un significato profondo. Le lucerne, ad esempio, secondo i ricercatori sarebbero la concettualizzazione della luce nel Corano. Gli studi hanno permesso di fare chiarezza anche sul committente: si tratterebbe di Stefano Sammartino, duca di Montalbo, Ministro delle Finanze e Capo della Polizia dei Borbone, uomo di grande sensibilità e attratto dalla dottrina massonica.

Un luogo incantevole, ricco di fascino e mistero. Una meraviglia, insomma, come dice il nome.