Cefalù – viaggio in Sicilia alla scoperta dei borghi

Tempo di lettura 4 minuti • 9 Giugno 2018 • Pubblicato da silvia

Il viaggio di Typical Sicily alla scoperta dei borghi della Sicilia non accenna a fermarsi e, questa settimana, vi porta a Cefalù, considerata la perla del Tirreno.

Cefalù, un gioiello medievale

cefalù - porto vecchioCefalù si trova sulla costa settentrionale della Sicilia, ai piedi di un promontorio roccioso, la rocca, su cui vi sono resti di insediamenti paleolitici, bizantini e medievali, ed è uno dei maggiori centri balneari di tutta la regione.
Il suo nome deriva dal greco “Kephaloidion“, testa, per la sua punta protesa verso il mare, anche se qualcuno crede che l’antico nome potrebbe derivare dalla parola ebraica o aramaica “kefa“, che significa pietra, per indicare la grande rocca che sovrasta la città.

Le notizie sull’epoca in cui fu fondata sono poche e frammentarie, ma è certo che la cittadina conobbe il periodo di massimo splendore durante l’epoca normanna, sotto la guida di Ruggero II che nel 1131 decise di dare l’avvio ai lavori di costruzione della cattedrale, diventata subito il simbolo della cittadina, caratterizzandone, insieme alla rocca, il suo profilo e aspetto.Cefalù - cattedrale normanna

L’intera città storica ruota proprio intorno alla cattedrale, inserita in un contesto ambientale di grande fascino, tra il vasto orizzonte marino e la rocca. È caratterizzata dal severo blocco compatto delle due torri ed è impreziosita dal caldo colore dorato delle cortine murarie e dai numerosi mosaici con scritte in greco e latino di pregevolissima fattura bizantina tra cui spicca il Cristo Pantocratore che troneggia nella parte alta del catino absidale: la mano destra a benedire, la sinistra a reggere il testo sacro, con in greco (a sinistra) ed in latino la significativa frase del vangelo secondo Giovanni (8,12): “Io sono la luce del mondo, chi segue me non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita“.

Da visitare l’Osteria Magno, favoleggiata residenza di re Ruggero, poi appartenuta alla famiglia dei Ventimiglia, si compone di due parti di epoche diverse. Più antica è la parte bicroma (in pietra lavica e dorata) che si affaccia su via Amendola, arricchita da due eleganti bifore e risalente alla fine del ‘200. Contigua a questa, ad angolo su corso Ruggero, la torre quadrangolare edificata nel ‘300 e caratterizzata da una bella trifora racchiusa da un elaborato arco in stile chiaramontano. Il palazzo, oggi completamente restaurato, è adibito a spazio espositivo.

Passeggiano per il centro di Cefalù ci si imbatte nel lavatoio medievale, cui si accede attraverso un’elegante scalinata di pietra lavica. Interamente scavato nella roccia e usato fino a non molto tempo fa, è la foce del fiume Cefalino, che nasce dalle montagne a 1000 m d’altitudine e giunge a Cefalù attraverso un percorso sotterraneo di 12 km.

Cefalù - Lavatoio medievale

Il barocco, altra epoca d’oro per la Sicilia, è rappresentato dai prospetti del monte della Pietà e della bella chiesa del Purgatorio, ma anche da portali, mensole e altri dettagli architettonici che vivacizzano angoli, vie e piccole piazze del centro storico, il cui impianto rimane comunque medievale. Interessanti sono anche il seminario vescovile, che affaccia su piazza Duomo e il portale bugnato del cinquecentesco palazzo Piraino.

Non si può lasciare Cefalù senza una visita al museo Mandralisca, anche solo per vedere, lo straordinario sorriso dell’ignoto marinaio di Antonello da Messina.

La festa del Patrono, Santissimo Salvatore, ricorre il 6 agosto. Un evento in cui si fondono sacro e profano, in una sublime alchimia di folclore e misticismo. Durante la vigilia avviene il ringraziamento a Gesù Salvatore, per lo scampato pericolo durante il terremoto del 5 febbraio 1783: seguito dal suono delle campane, sparo di mortaretti e un giro della banda. Giorno 6, avviene il rito chiamato “‘Ntinna a Mari” (antenna a mare). Si tratta di una gara d’equilibrio: bisogna conquistare una bandiera posta all’estremità di un palo (un albero di nave) sospeso sull’acqua dalla banchina del molo e cosparso di sego e sapone.

Cefalù ha il profumo del mare e da esso hanno origine gran parte dei piatti tipici. Ma la specialità gastronomica del borgo è base di carne: la pasta ’a taianu (pasta al tegame), una golosa e poetica miscellanea di sapori e profumi, condita con ragù, carne e melanzane fritte e piatto forte della Festa del SS. Salvatore.