Cenni storici
Il Comune della Sicilia Agira, meglio noto ai siciliani sotto il nome di “Sanfulippu”, ha origini antichissime e per questo è considerata meta prediletta durante le vacanze in Sicilia. Ne sono testimonianza non solo i reperti archeologici, ma anche i documenti rinvenutici secondo cui era già nota a Cirerone e Tolomeo. Secondo le leggende, inoltre, esisteva già prima della guerra di Troia. La sua posizione strategica ed inespugnabile (sull’antico monte Teja) spiega da sola il perché della lunga vita della città. La città, sita in provincia di Enna, s’innalza sino a 824 m.s.l.m Con certezza, sappiamo che vi nacque il famoso storico Diodoro Siculo. Egli sostiene che Agira, allora governata dal tiranno Agyris, intreccia la sua storia con quella della fiorente Siracusa di cui fu alleata e a cui deve la libertà dagli oppressori cartaginesi. Dopo la lotta con questi ultimi, attorno al 300 ca. a.C, Timoleonte di Corinto la rifondò con 10.000 coloni greci costruendovi il più bel teatro di Sicilia (secondo solo a quello di Siracusa e oggi custodito all’interno della chiesa del Santissimo Salvatore), templi, agorà e forti cinta muraria. In età medievale San Filippo d’Argirò accrebbe il suo potere divenendo regia feudale. Nella seconda metà del XVI secolo, arriva persino ad ottenere importantissimi privilegi ed il titolo di Integra Civitas Sancti Philippi Argyre; raggiungendo una decisiva autonomia su un vasto territorio. Nell’800, anche Agira dovette prepararsi ad entrare nella nuova prospettiva urbanistica che aveva preso piede in tutta Europa. Vennero fondati circoli di ogni genere (da quelli operai a quelli ecclesiastici ), scuola primaria e secondaria, sorse una biblioteca ed un piccolo teatro; vennero costruite nuove opere pubbliche, dalla strada rotabile alla caserma, dall’ospedale all’acquedotto. Tutte cose che, insomma, ridisegnarono il volto della città.
Attrattiva principale
L’Aron
Erroneamente e distrattamente considerato il resto di un portale, secondo alcuni studiosi, l’aron più antico d’Europa (dopo quello siracusano) si trova ad Agira. I resti di quest’architettura in pietra, o acqua-santa, si trovano oggi nella chiesa del Ss. Salvatore. In realtà, l’aron venne ricomposto ed esposto nell’altare della Chiesa del Ss. Salvatore che comprendeva la chiesetta di Santa Croce in cui, effettivamente l’Aron si trovava e in cui sorgeva una sinagoga costruita nel 1454 dalla piccola comunità ebraica presente ad Agira. Con la cacciata degli ebrei da parte dei sovrani aragonesi, la sinagoga lasciò il posto alla piccola chiesa di Santa Croce, conservando i resti dell’aron più antico d’Europa.
Da visitare
Abbazia di San Filippo: è la più grande ed importante chiesa della città. Costruita ai piedi del monte su cui nasce Agira attorno al VII secolo e dedicato a S. Filippo; nel XII e XIII secolo fu forte richiamo per molti ordini religiosi e monacali, attirando anche nobili cardinali che ne restaurarono le parti cadenti. In epoca normanna, l’abbazia conobbe un periodo di gloria e fama. Eppure, dal ‘300 in poi, non ebbe quella centralità di cui, fino ad allora, aveva goduto. L’attuale facciata della Chiesa risale agli inizi del ‘900. La pianta interna è di tipo basilicale, a tre navate con colonne di marmo rosso. Un’elegante volta a botte sta nella navata centrale decorata a stile d’impero. Tramite gradini si accede all’altare maggiore, al coro e al crocifisso lignei. Particolare il coro, a forma semicircolare, in cui figurano 25 stalli che rappresentano le fasi significative della vita di S. Filippo. Le spoglie del Santo erano conservate, secondo tradizione, nella cripta e solo in un secondo momento vennero spostate nell’arca argentea delle reliquie. Per quanto riguarda le navate laterali, impreziosite da numerose tele e tavole di indubbia bellezza, merita la nostra attenzione quel che resta di un polittico raffigurante la Madonna col Bambini tra S. Benedetto e S. Calogero.
Castello Medievale: il castello è il monumento più rappresentativo della città. Fu costruito dagli arabi su impianto già esistente e veniva utilizzato come torre di controllo, oltre che come dimora dei sovrani. Dell’interno sappiamo poco e nulla. Perduta la sua importanza militare e caduto in rovina per il terremoto del 1693, conserva ancora le torri laterali e la tracce della cinta muraria. Oggi, è teatro del presepe vivente.
Villa comunale: situata ai piedi della maestosa Abbazia di San Filippo, la Villa Comunale è una delle più belle della Provincia. Un grande gazebo, rialzato, si trova al centro di essa. Aiuole e cespugli di ogni genere creano viali ottimi per passeggiate all’aria aperta senza dimenticarsi dei meno giovani che vogliono sedere e rilassarsi. All’interno della Villa, negli anni, sono nati luoghi di ristoro che attirano i giovani; inoltre attorno sorgono la maggior parte delle scuole pubbliche della città. Durante la stagione estiva, vengono organizzati tornei di calcio A5 e pallavolo.
Chiesa del Ss. Salvatore: si trova nel nucleo dell’originario insediamento della città di Agira, in uno dei quartieri più antichi e ai piedi del castello. Eretta in epoca normanna, alla fine del XII sec., come tutte le altre Chiese, fu soggetta alla giurisdizione dell’abbazia di S. Filippo. Nonostante questo legame di “dipendenza”, la parrocchia riusciva ad esercitare potere nel suo territorio. Alla fine del ‘500, la chiesa divenne depositaria delle sacre reliquie della città e comprendeva la vicinissima chiesetta di Santa Croce. Chiesetta nata sui resti di una sinagoga che testimonia la presenza di una comunità ebraica. Ne resta, oggi, l’Aron. Il più antico e grande d’Europa, secondo solo a quello di Siracusa. La chiesa del S.s Salvatore ha sempre avuto un ruolo fondamentale per la vita religiosa di Agira. Le processioni del Venerdì Santo, della Pentecoste e del primo maggio le appartenevano. Nell’ultima, le reliquie del Santo patrono, venivano spostate dal Ss. Salvatore, in processione, fino all’Abbazia. Dal punto di vista architettonico, la chiesa è una sintesi di stili diversi. La scultorea e bella facciata si presenta come testimonianza di un tardo-barocco siciliano. L’ interno, a tre navate, è suddiviso da due ordini di colonne che sorreggono ampie arcate a tutto sesto, dando alla Chiesa una pianta insolitamente quadrata. In fine, la chiesa è importante non solo per gli agirini ma per chiunque, nel mondo, abbia particolare devozione verso S. Filippo. Qui, infatti, sono contenuti moltissimi oggetti (anche provenienti dall’oriente) della vita del Santo.
“A petra i San Fulippu”: molti i punti, ad Agira, che ricordano S. Filippo ed i suoi miracoli. Tra questi, merita particolare attenzione quella che, in siciliano, è conosciuto come “a petra i San Fulippu”. Sito in via Roma, 55. Una rientranza a mo’ di piccola grotta, a cui si accede tramite un cancelletto, un altare dedicato a S. Filippo, che ricorda uno dei miracoli del Santo che, in quel punto della città, scacciò un demone.
La Fontana di Maimone: in piazza Fedele si trova la Fontana di Maimone. Famosa per essere stata il luogo in cui S. Filippo fece risorgere un morto. La fontana ha forma circolare e, su una colonna, si trova la statua di Maiomone, appunto.
Tipicità
La Cassatella
Ufficialmente riconosciuta ed inserita nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T), la Cassatella d’Agira è, da secoli, orgoglio della gastronomia ennese e siciliana. Tipico dolce conosciuto e apprezzato in tutta Sicilia (nelle sue varianti), in Calabria, in molte altre regioni italiane e, grazie agli immigrati, anche in altre parti del mondo; la Cassatella d’Agira rappresenta non solo un forte richiamo per il turismo enogastronomico, ma anche un’eccellenza tutta nostrana. Secondo la tradizione, il dolce in questione, rigorosamente preparato artigianalmente possiede una ricetta segreta nota solo agli abitanti agirini. Le cassatelle sono un delizioso involucro di pastafrolla tenera a forma di mezzaluna ricoperta di zucchero a velo, con un ripieno che sarebbe uno speciale impasto di cacao, mandorle tritate, farina di ceci, zucchero, scorza di limone essiccata ed eventualmente un piccola dose di cannella. Certi che gli ingredienti siano questi, nessuno, oltre ai pasticceri e cuochi locali e agli agirini stessi, riesce a riprodurre lo stesso, inimitabile gusto della cassatella agirina. In realtà, sappiamo che il processo di manifattura di questo dolce sia molto laborioso, ricco di passaggi e tramandato da generazione in generazione, rigorosamente per via orale. Secondo i racconti il dolce aveva, originariamente, forma circolare e si chiamava “pasticciotto”. La cassatella, così come la vediamo oggi, avrebbe risentito, inverosimilmente, dell’influenza nobiliare spagnola. Il ripieno, anticamente di ricotta (prodotto accessibile a tutti), venne sostituito dal cacao e dalle mandorle elementi, ai tempi, nobili. Oggi, alla cassatella, è dedicata una sagra, nel mese di novembre a cui partecipano moltissimi visitatori.
Appuntamenti
MAGGIO
Festa del Santo Patrono “San Filippo”
Il popolo agirino partecipa a questo rito con grande intensità. Dopo la santa celebrazione, di sera, il reliquiario parte in processione. Tra il 10 ed il 12 maggio, diverse messa sono celebrate in suo onore. Ogni 12 del mese, al calar del sole, inizia la famosa processione con il “braccio” di S. Filippo. E’ una delle processioni più sentite dagli agirini; molti di essi percorrono il tragitto, dal Ss. Salvatore all’Abbazia, scalzi e con grandi ceri votivi chiedendo una grazia o semplicemente in onore del Santo per ringraziarlo. La festa si conclude nell’Abbazia con il bacio alle reliquie. Generalmente, la festa, è accompagnata da fantastici giochi pirotecnici.
AGOSTO
Carnevale Estivo Agirino
Il Carnevale estivo agirino rappresenta, soprattutto per i più giovani, un momento di svago e sano divertimento all’insegna di danze e mascheramenti. La creatività, la fantasia e la voglia di divertirsi sono gli ingredienti principali della manifestazione. Gli agirini, nel mese precedente all’evento, si dividono in pochi, grandi gruppi. Ognuno di essi sceglierà un tema a cui si adatteranno per vestiario, trucco e atmosfera. Sfileranno, nelle serate del penultimo weekend di Agosto, partendo dall’Abbazia di S. Filippo, ogni gruppo dotato di un proprio carretto debitamente scenografato, fino ad arrivare in piazza Garibaldi. Ad attenderli un caloroso pubblico locale (e dei paesi confinanti) e tanta, tanta buona musica fino a notte fonda. Ad un certo orario la piazza apre a tutti, i gruppi si mescolano e chiunque può scatenarsi nei balli frenetici di quelle notti. Nell’ultima sera, una giuria speciale decreterà il vincitore del concorso.
NOVEMBRE
Sagra della Cassatella
Alla fine del mese di Novembre, il comune insieme agli artigiani locali ed ai pasticceri, danno vita ad una movimentata sagra che ha come protagonista la deliziosa e rinomatissima cassatella di Agira. Dalla ricetta ancora segreta, questo dolce, riesce ad attirare moltissimi visitatori provenienti, principalmente, dal resto della provincia di Enna. La sagra si svolge all’interno di un grande capannone. Tantissimi gli stand che si possono trovare durante i tre giorni. Artigiani di ogni genere, locali e non, presentano i loro prodotti a chiunque voglia visitarli. La cassatella viene presentata in ogni sua variante.