Comune di Villarosa

Villarosa, EN, Italia
Foto del Comune della Sicilia - Villarosa - Chiesa Immacolata Concezione

Cenni storici


Villarosa originariamente aveva il nome di San Giacomo di Bombinetto, nel XVIII fu ricostruita con un piano regolatore di una pittrice locale, Rosa Ciotti; in suo omaggio il paesello assunse il nome “Villarosa”. Il paese è suddiviso in 4 zone, il centro urbano presenta uno schema con strade situate in modo parallelo a due assi principali. L’attuale centro di Villarosa risale al 1762, quando duca Placido Notarbartolo-Zati, con il diritto dello ius populandi concesse, a coloro che si fossero spostati, il condono dei loro debiti, dando vita ad una nuova città. Il primo nucleo era di San Cataldo.

Attrattiva principale


La Chiesa Madre fu costruita tra il 1740 e il 1763, a spese dei fedeli e fu intitolata a San Giacomo. Si erge nel piazzale dall’omonimo nome che oggi è punto di incontro e di ritrovo. Un’imponente scalinata precede l’entrata della Chiesa, con facciata settecentesca. La Chiesa ha una navata; a destra vi è un fonte battesimale utilizzato come acqua santiera. Sull’accesso laterale vi è un organo di epoca settecentesca, restaurato da poco tempo e ritornato in funzione. Particolare è l’altare dedicato a San Giacomo, patrono di Villarosa. La Chiesa è fiancheggiata da una torre campanaria con loggia.

Da visitare


Chiesa dell’ Immacolata Concezione: sorge lungo una delle vie principali del paese, il corso Regina Margherita. Essa poggia le sua fondamenta sull’ antichissima chiesa del ‘500 della Madonna di Magando. Gli studi condotti nella zona consentono di affermare che questa Chiesa rappresentò per i contadini della zona il primo luogo di aggregazione per pregare. Nel corso del ‘700 la Chiesa divenne proprietà del duca Notarbartolo e da lui fu intitolata all’ Immacolata Concezione.

Questa chiesa per le sue piccole dimensioni fu anche chiamata “A Chisulidda”. Nel 1932 l’edificio fu demolito e ricostruito a forma di croce greca; l’attuale Chiesa si presenta di maggiori dimensioni e ha annessi un salone e la casa canonica. Negli anni ’50 la Chiesa fu abbellita con due torri campanarie e fu realizzato un solaio a volta che copre le preesistenti capriate lignee. La facciata è stata più volte rimaneggiata e presenta uno stile zotico-romanico. Vi sono tre altari realizzati in marmo e posti due lateralmente dedicati uno al sacro cuore e l’altro alla Madonna del Carmelo e uno il centrale consacrato all’Immacolata Concezione. Interessanti sono la Via Crucis in legno scolpito, il quadro raffigurante San Francesco e alcuni gruppi statuari tra cui il Crocifisso ligneo e l’Urna di Gesù.

Chiesa Maria SS. delle Grazie: nasce grazie alla presenza dei Padri Cappuccini di Villarosa a partire dal 1814, quando fondarono un ospizio successivamente abolito. Padre Felice Pirrello, originario di Villarosa e investito della carica di Ministro Provinciale ampliò lo spazio dell’ Istituto e acquistò delle terre per costruire un convento di maggiori dimensioni. Il 25 gennaio dello stesso anno, la chiesa annessa fu dedicata a SS. Maria delle Grazie. Il Convento conobbe periodi aurei per la vita dei Frati e, nel periodo del primo conflitto mondiale, fu sede provincializia, punto di assistenza sociale per i militari e le loro famiglie.

Treno museo: è un’esposizione etno- antropologica su dei vagoni merci all’interno della Stazione di Villarosa. Il museo presenta una particolare raccolta di oggetti utilizzati quotidianamente durante i primi anni del secolo scorso nelle miniere e nelle case di questo territorio; è possibile notare anche “le targhe dei rotabili d’epoca”. Il museo è stato fondato nel 1995 per iniziativa del ferroviere Primo David. L’intenzione fu quella di salvare la stazione dalla chiusura da parte di Trenitalia, dandole uno stampo culturale e turistico, in grado di valorizzare maggiormente Villarosa. Vi sono nove vecchi vagoni con 1350 reperti etno-antropologici. I primi vagoni, che venivano utilizzati per le deportazioni di prigionieri e povere famiglie di religione ebraiche, sono stati restaurati e allestiti con oggetti e foto d’epoca che richiamano la faticosa vita trascorsa in miniera e nelle campagne di Villarosa. Un vagone contiene in particolare oggetti e foto legati al tema dell’emigrazione dei siciliani verso il Nord Italia, Belgio e Germania. Un’altra sezione invece è dedicata all’esposizione di telegrafo, tachigrafo, lanterne, timbri, trombe, foto della trazione a vapore in Sicilia, video con filmati del 1950/60 sull’emigrazione e la deportazione ferroviaria.

Un’ulteriore sezione presenta altra oggettistica particolare: si possono osservare una miniera con galleria, asce, panetti di zolfo, foto che ritraggono momenti della vita mineraria e oggetti minerari. Un audio tour racconta la vita dei “Carusi” dei minatori che lavoravano nelle zolfare siciliane, arricchendo in tal modo il viaggio all’interno dei vagoni. Particolare attenzione va posta al 1° binario dove si trova “la colonna idraulica, il monumento agli emigranti e il cimelio delle acque”. All’interno è possibile vedere reperti dell’acquedotto e la documentazione fotografica dell’acquedotto, dalla sorgente alla stazione con didascalie e oggetti ferroviari. Di fronte è situato il monumento dedicato agli emigranti di Villarosa che partivano in treno verso le miniere del Belgio, invece i murales raffigurano la stazione di Villarosa e un treno carico di zolfo diretto vero i porti siciliani. Adiacente al Treno Museo vi è un’area attrezzata dove è possibile sostare, accogliere gruppi turistici, scolaresche, scouts e qualsiasi turista interessato alla visita nel museo.

Monte Giulfo: piattaforma di arenaria orientata a nord-est, domina dall’alto il centro abitato di Villarosa. Presenta una pendice scoscesa nella parte meridionale e pendii meno accentuati negli altri versanti dove si trova la principale via di accesso al pianoro, sede di un centro indigeno verosimilmente frequentato tra l’età del Bronzo finale e quella tardo classica. A conferma di ciò, oltre agli abbondanti resti ceramici, vi sono una serie di sepolture lungo i versanti est e sud dell’altopiano. Lungo il perimetro esterno della città, sulle pendici orientali del monte, è stata individuata una necropoli con camere sepolcrali ipogee e una necropoli con tombe a fosse nelle pendici meridionali. Della prima fa parte un’ ampia tomba a camera scavata nella roccia, dotata di un breve corridoio all’ingresso; la tomba ha una pianta quadrangolare ed è dotata di doppio tetto a spiovente.

La seconda, rivolta verso il centro di Villarosa, è una necropoli con tombe più modeste rispetto a quelle monumentali della prima, ma non vi sono ulteriori informazioni a riguardo. Sulla base dei ritrovamenti gli esperti affermano che l’antico centro indigeno, successivamente, sia divenuto l’acropoli di una città ellenizzata grazie alla posizione strategica sull’altura. L’unico elemento riferibile al periodo ellenico dell’abitato è il materiale ceramico del IV-III sec a.C. individuato a Rocca Danzese, una propaggine orientale del Monte Giulfo. L’estermità orientale del Monte Giulfo prende il nome di Rocca Danzese per i due spuntoni rocciosi presenti.

Chiesa della Madonna della Catena: sorge a circa 1 chilometro dal centro abitato, sulla S.S 121, da sempre grande via di comunicazione. Fu eretta nel corso del ‘700 e la tradizione vuole che in tale luogo vi fosse la catena del dazio che segnava il confine fra i territori di Enna e i possedimenti del duca Notarbartolo. La Chiesa diventa protagonista nella prima settimana del mese di settembre, quando si festeggia la “Madonna della Catena”.

Tipicità


La tipicità di Villarosa è proprio la sua struttura che è caratterizzata da una griglia di strade parallele e ortogonali, risalenti alle città dei Greci e dei Romani. Lo spazio è diviso da due ampie strade che si incrociano ad angolo retto, Corso Garibaldi e Viale Regina Margherita; tutte le altre strade si allineano ad esse parallelamente.

Appuntamenti


AGOSTO

Festa di San Giacomo il Maggiore

La festa si svolge il 10 agosto e non il 25 luglio, giorno dedicato al santo dal calendario liturgico. Le celebrazioni religiose in onore di San Giacomo fanno da padrone e coinvolgono l’intera comunità. Dopo la messa pomeridiana si svolge la processione del Simulacro accompagnato dalla banda musicale del paese e infine vi è il tradizionale spettacolo dei fuochi d’artificio. Ad arricchire i festeggiamenti vi sono bancarelle lungo le vie principali che vendono beni di ogni tipo, dai casalinghi, agli indumenti, ai dolci e giocattoli.

SETTEMBRE

Festa della Madonna della Catena

La festa della Madonna della Catena rappresenta la chiusura dell’estate per gli abitanti del comune di Villarosa. Essa si svolge nella chiesetta dedicata alla Madonna della Catena ed è una tradizione particolarmente sentita dai villarosani.
I festeggiamenti iniziano una settimana prima della festa vera e propria, la chiesa, infatti, viene aperta giornalmente per la Santa Messa della sera alla quale partecipano numerosi fedeli.
L’8 settembre si celebra una messa al mattino alla quale partecipano, oltre che numerosi fedeli, anche molti cittadini di Villapriolo, frazione di Villarosa, che fanno strada a piedi scalzi. Dopo la messa della mattina, una delle due statue rappresentanti la Madonna viene portata in processione nella Chiesa Parrocchiale della Concezione, da dove nel pomeriggio , dopo aver attraversato le principali strade della città, fa ritorno nella chiesetta campestre; la festa si conclude con il tradizionale spettacolo pirotecnico.
Particolare è l’usanza di improvvisare barbeque nei dintorni del Santuario con la tradizionale carne e salsiccia arrostite alla brace.

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