Oggi Typical Sicily vi porta a Ferla, alla scoperta dell’antico borgo dalle origini medievali, situato in provincia di Siracusa.
Ferla, un borgo a misura d’uomo.
Ferla, incastonata tra lussureggianti colline e profondi dirupi, conta poco meno di 2500 abitanti. Giunti a destinazione, la percezione è quella di scorgere una cittadina a misura d’uomo: la tranquillità caratterizza la vita del borgo.
Ferla è da sempre considerata la “porta” di Pantalica, necropoli dichiarata «Patrimonio Mondiale dell’Umanità», raggiungibile percorrendo solo 11 km.
Le origini del borgo risalgono al secolo XI-XII d.C., per opera di popolazioni longobarde provenienti da Piazza Armerina.
Come molti borghi e città della Sicilia sud-orientale, Ferla venne colpita dal disastroso terremoto del 1693, portando a ricollocare il centro abitato più a nord, modificando la sua struttura urbanistica eccetto per la parte in piano e quella ruotante intorno alla chiesa Madre e alla chiesa di San Sebastiano.
Il borgo si è formato intorno al castello de Ferula e si dirama in vicoli e stradine molto intricate, donando l’aspetto caratteristico del complesso di case-grotta. Via Vittorio Emanuele è la via Sacra su cui si affacciano ben cinque edifici religiosi. Le chiese più importanti della città sono quelle di San Sebastiano, Patrono del borgo, che conserva le reliquie di San Giovanni Battista, San Sebastiano, Santa Lucia e Santo Stefano, e la chiesa di Sant’Antonio Abate, dall’impianto a croce greca, disegnato dopo il terremoto.
Tra le manifestazioni più sentite, vi è quella legata alla tradizione della Santa Pasqua, durante la quale è possibile ammirare gli altari addobbati con i fiori, le candele e il grano germogliato.
Il 20 luglio, invece, ricorre la festa patronale: la reliquia di San Sebastiano, che per un anno giace sull’altare, viene portata in braccio per le vie del paese. All’alba, venti colpi di cannone sanciscono il richiamo dei fedeli alla messa.
Tra le specialità gastronomiche del borgo, la più rinomata è il tartufo nero di Ferla, adatto ad insaporire gli alimenti e ad aromatizzare le conserve.Durante la festa del santo Patrono, la sagra del tartufo nero locale contribuisce ad incrementare l’offerta turistica di questo delizioso borgo.