Fontana Pretoria: storia e leggende di uno dei simboli di Palermo

Tempo di lettura 2 minuti • 2 Dicembre 2017 • Pubblicato da silvia Fontana Pretoria: storia e leggende di uno dei simboli di Palermo

Oggi vi portiamo alla scoperta di uno dei simboli di Palermo: Fontana Pretoria. Siamo nel cuore del centro storico palermitano, a due passi dai Quattro Canti, all’interno del quartiere Kalsa. Qui potrete ammirare una delle più belle fontane d’Italia.

Fontana Pretoria è il nome originale. Se chiedete in giro, però, vi diranno che è conosciuta come Fontana della Vergogna. Il motivo? Le statue che la compongono sono nude e, forse proprio per questa ragione, per lungo tempo è stata ritenuta dagli abitanti della città come simbolo di corruzione e malcostume.

Fontana Pretoria: storia e leggende

Fontana Pretoria: storia e leggende di uno dei simboli di PalermoLa sua storia è piuttosto particolare: prima di arrivare in Sicilia ha affrontato un lungo viaggio. Venne realizzata a Firenze, nel 1554 da Francesco Camilliani, poi, venne trasferita a Palermo nel 1581. Come mai? Don Luigi Toledo aveva deciso di abbellire il giardino della sua villa nel capoluogo toscano con una struttura monumentale, la fontana appunto. Alla sua morte, però, il figlio mise in vendita il capolavoro. Trovare un acquirente non fu difficile e ad aggiudicarsela fu il Senato palermitano. L’opera così venne smontata in 644 pezzi, caricata sulle navi, portata fino a Palermo – dove per farle posto vennero addirittura demolite alcune case – e poi rimontata.

Un cammino lungo, insomma, che ha permesso ai siciliani e ai turisti di ammirarne la bellezza. Descriverla è un piacere. È costituita da tre vasche concentriche che danno inizio a un gioco d’acqua. Tutto attorno diverse statue che riproducono varie figure mitologiche: Venere, Adone, Ercole, Apollo, Diana e una rappresentazione allegorica dei fiumi di Palermo. E ancora due anelli concentrici di pietra divisi da un anello d’acqua, sormontati da scalinate che fungono da piccoli ponti e parapetti.

Oggi incanta anche per le leggende che la riguardano. La più curiosa racconta che le suore del convento di clausura, costruito vicino all’omonima piazza, danneggiarono le statue perché offese dalla loro nudità.

Durante le prossime vacanze in Sicilia fate tappa a Palermo e non perdete Fontana Pretoria.