Il Duomo di Monreale tra arte e leggende

Tempo di lettura 2 minuti • 1 Ottobre 2017 • Pubblicato da silvia duomo di Monreale

Il duomo di Monreale, una cittadina normanna poco distante da Palermo, attrae ogni anno centinaia e centinaia di turisti, che spalancano gli occhi nel tentativo di coglierne i più piccoli particolari. Fatelo anche voi, è la più vasta opera musiva bizantina che esiste al mondo, dopo Santa Sofia a Istanbul. Un capolavoro d’arte arabo-normanna, eretto tra il 1172 e il 1176, dedicato a Santa Maria la Nova. Ammirate l’esterno della struttura, poi entrate e lasciatevi rapire dai soffitti: rimarrete a bocca aperta.

duomo di Monreale6400 metri quadrati di mosaico ricoprono la superficie, 130 quadri raccontano le storie del Vecchio Testamento e avvolgono i sensi. Il Pantocrator domina su tutto: enorme e presente, il colore rosso del suo abito è simbolo di divinità, il manto blu di umanità. Ai lati nove colonne dividono lo spazio centrale. Tutte in granito grigio tranne una, realizzata in marmo cipollino: non è un caso, ovviamente. Il materiale meno prezioso rappresenta l’uomo che contribuisce, anche se in minima parte, a reggere le sorti della chiesa. A destra e a sinistra il trono reale e quello arcivescovile. Fate attenzione ai leoni scolpiti, ai grifoni, alle decorazioni e ai due meravigliosi mosaici che li accompagnano.

Le origini del Duomo di Monreale

duomo di MonrealeScoprite le origini del duomo di Monreale: sono legate a delle leggende.
Arte quindi, ma anche un sogno. Secondo alcuni scritti antichi, re Guglielmo II d’Altavilla, detto il “Buono”, si era appisolato ai piedi di un albero, dopo una battuta di caccia, quando gli apparve la Vergine Maria. Una rivelazione: il nascondiglio dove il padre, Guglielmo I detto “il Cattivo”, aveva nascosto un tesoro. Ma anche una richiesta precisa: costruire con quelle ricchezze un tempio da dedicarle. Il passato dell’imponente costruzione parla, poi, di due fratelli che a quei tempi lavoravano uno alla Cattedrale di Palermo, l’altro a quella di Monreale. Ad accomunarli la parentela, la professione, la ferma volontà di realizzare l’opera migliore ma, soprattutto, la morte suicida.
Il nostro consiglio? Visitate il Duomo di Monreale più volte, nei momenti meno affollati, quando c’è più silenzio e durante una delle suggestive cerimonie liturgiche.