Isola di Ortigia: la leggenda della Fonte Aretusa

Tempo di lettura 2 minuti • 25 Settembre 2016 • Pubblicato da silvia Siracusa Fonte Aretusa
“…Io non cerco che dissonanze Alfeo,
qualcosa di più della perfezione.
…Non un luogo dell’infanzia cerco,
e seguendo sottomare il fiume,
già prima della foce di Aretusa,
annodare la corsa spezzata dell’arrivo”.
Salvatore Quasimodo, Seguendo l’Alfeo

Nell’Isola di Ortigia c’è un luogo in cui mito e realtà si incontrano: la Fonte Aretusa.
Situata nella parte più antica della città di Siracusa e immersa nel verde dei papiri, questa sorgente d’acqua dolce giunge per via sotterranea sino all’Isola per poi sgorgare a qualche metro dal mare, creando un piccolo laghetto semicircolare gremito di anatre e pesci.

Siracusa Fonte AretusaLa leggenda della Fonte Aretusa

Il fascino della Fonte Aretusa ha incantato e ispirato nel tempo molti poeti, storici e scrittori, che con le loro parole ne hanno raccontata la bellezza.

Secondo la mitologia, Aretusa era una delle ninfe al seguito di Diana.
Durante una battuta di caccia, la fanciulla si allontanò troppo dal gruppo e arrivò sola davanti alle sponde del fiume Alfeo, le cui acque erano così limpide che si poteva scorgere la ghiaia sul fondo. Era una giornata molto calda e le venne il desiderio di fare un bagno. Tutt’attorno vi era un silenzio singolare, interrotto solo dai suoni armoniosi della natura.
Aretusa, certa di non essere vista, si tolse le candide vesti immergendosi con un portamento sinuoso e pieno di grazia. L’acqua cominciò improvvisamente ad agitarsi e, proprio mentre tentava di raggiungere la riva, le apparve il fiume Alfeo. Quest’ultimo si mostrò a lei con sembianze umane: bello, biondo e con gli occhi colmi d’amore. Ma Aretusa non ricambiava il suo sentimento, anzi lo rifuggiva. Turbata e impaurita si affrettò a uscire senza abiti addosso, fino a quando le mancarono le forze e invocò l’aiuto di Diana.
Per proteggerla, la Dea dapprima la avvolse in una spessa nube e poi la trasformò in una fonte sul lido di Ortigia. Alfeo però non si rassegnava, il suo amore era troppo grande e non poteva farne a meno. Gli Dei ne ebbero pietà: Giove lo tramutò nuovamente in fiume, così da rimanere accanto alla sua dolce amata.

Per tradizione locale, la Fonte Aretusa viene chiamata anche “a funtana re papiri”.
Al di là della leggenda, si tratta di un posto magico in cui poter passeggiare o godere di un favoloso tramonto, e rappresenta una meta turistica obbligatoria nella provincia di Siracusa.