La leggenda della Madonna di Tindari

Tempo di lettura 2 minuti • 8 Settembre 2016 • Pubblicato da silvia La leggenda della Madonna di Tindari

Questo week-end lasciatevi sorprendere dalla bellezza di Tindari, ridente cittadina situata nel golfo di Patti, in provincia di Messina.

Rimarrete incantati da un tratto di costa in cui arte, cultura e tradizioni religiose si incontrano magicamente. Fondata nel 396 a. C. da Dioniso I, tiranno di Siracusa, come colonia della Magna Grecia, la città prese il nome Tyndaris in onore del Re di Sparta, Tindaro.
In questo angolo di paradiso siciliano, a strapiombo sul mare e in corrispondenza dell’antica acropoli, si erge il Santuario della Madonna bruna di Tindari, luogo di grande attrazione turistica. Al suo interno, è custodita una statua di legno di cedro del Libano raffigurante la Vergine bizantina con Bambino, che alla base reca la scritta in latino “Nigra sum sed formosa”.
La statua fu portata in Sicilia presumibilmente durante le persecuzioni iconoclaste dell’VIII secolo, nel periodo in cui regnava l’imperatore bizantino Leone III l’Isaurico.

La leggenda della Madonna nera di Tindari

La leggenda della Madonna di Tindari

Secondo la leggenda, una donna venuta ad adorare la Vergine per ringraziarla di aver guarito la figlia gravemente ammalata, rimase delusa alla vista del suo colorito scuro: “Sono venuta da lontano per vedere una più brutta di me!”.
All’improvviso, la sua bambina precipitò dalla cima del colle; la madre, quindi, tornò a pregare intensamente: “Se siete voi la miracolosa Vergine che per la prima volta mi avete salvato la figlia, salvatela una seconda volta”.

Fu allora che il miracolo si compì: per volere e grazia della Madonna, la bambina precipitata si trovò tranquilla a giocare in un piccolo arenile formatosi nel mare sottostante. Un marinaio, poi, la restituì sana e salva alla madre, che esclamò con grande commozione: “Veramente voi siete la grande Vergine miracolosa”.

Cari lettori, non perdetevi la vista mozzafiato dalla terrazza adiacente al Santuario di Tindai, dove potrete ammirare i laghetti di Marinello, splendidi specchi di acqua circondati da banchi di sabbia, in cui vi consigliamo di rinfrescarvi, considerati oggi una Riserva naturalistica.