Chi di noi non conosce, anche solo per averne sentito parlare, lo scandaloso romanzo di David Herbert Lawrence “L’amante di Lady Chatterley” che sconvolse le coscienze puritane dell’Europa dei primi del ‘900 e specialmente dell’Inghilterra del tempo, ancora dominata dalla morale vittoriana, tanto da essere messo al bando fino ai primi anni ’60.
Pochi però conoscono la leggenda che vuole il romanzo incentrato sulla figura di Lady Chatterley ispirato al tradimento della moglie dello scrittore, non con il bersagliere romagnolo Angelo Ravagli, come finora ci è stato narrato, ma il con mulattiere siciliano, anzi, molese Peppino D’Allura.
Tra il 1920 e il 1922 Lawrence trascorse un lungo periodo a Taormina, in compagnia della moglie, la baronessa Frieda von Richthofen, sperando che il caldo sole della Sicilia potesse aiutarlo a guarire dalla tubercolosi che gli aveva già distrutto i polmoni e che lo avrebbe portato alla morte da li a pochi anni.
Ogni giorno Frieda, che insieme al marito soggiornava in via Fontana Vecchia nell’allora periferia di Taormina (la stessa casa dove trent’anni più tardi avrebbe abitato Truman Capote), andava a prendere il tè, nella villa nelle campagne di Castelmola della sua amica inglese Betty.
Dal momento che il tragitto era lungo e impervio l’amica le mise a disposizione il suo mulo e il mulattiere Peppino D’Allura.
Ogni giorno il mulattiere andava a prendere la baronessa Frieda e si avviavano insieme su per la collina: lei in sella, lui a piedi. All’ora del tramonto, poi, rifacevano la stessa strada per il ritorno.
Pare che un giorno Betty attese invano l’arrivo dell’amica, bloccata da un improvviso acquazzone estivo nelle campagne appena fuori Castelmola.
Frieda e Peppino furono costretti a ripararsi in un casolare, ma la signora restò poco all’interno del ricovero: il tempo di spogliarsi dagli abiti bagnati ed era già fuori a sfidare la pioggia nuda come mamma l’aveva fatta.
Pare che fu lei stessa ad invitare il giovane Peppino – che nel frattempo rimaneva impalato a guardare la scena – a fare lo stesso e, percepita la ritrosia del ragazzo, fu lei a spogliarlo e a dare inizio ai giochi erotici che da quel momento andarono avanti per oltre un anno e mezzo e che ispirarono Lawrence nella stesura del suo famoso romanzo, dal momento che la signora baronessa non risparmiò nemmeno i dettagli più scabrosi al marito scrittore.
Se Peppino, che morì nella sua casa di Castelmola nel 1990 all’età di 92 anni, avesse tenuto per se lo scandaloso segreto o se lo avesse, con dovizia di particolari, raccontato agli amici facendo diventare leggenda la scabrosa love story, è un capitolo ancora controverso della vicenda.
Tutto quello che sappiamo è che il leggendario guardiacaccia amante di Lady Chatterley, non è altri che il mulattiere d’Allura da Castelmola.