Incastonate nel fondo di una valle boscosa e silenziosa, le Gole di Tiberio si trovano nel territorio di confine fra il comune di San Mauro Castelverde e Castelbuono, lungo il fiume Pollina, all’interno dell’incantevole Parco delle Madonie.
Sito Geopark riconosciuto dall’Unesco grazie alla sua valenza geologica, le Gole di Tiberio sono lunghe circa 400 metri e alte anche fino a 50 metri e si trovano a circa 70 m sul livello del mare.
Visitare le gole rappresenta un incredibile viaggio a ritroso nel tempo, in un luogo selvaggio consigliato a quanti amano la natura incontaminata, il silenzio e vivere un’esperienza sensoriale unica, alla scoperta di un mondo primordiale che risale a circa 200 milioni di anni fa, integralmente conservato ancora oggi come pochissimi altri posti al mondo, dove l’alternanza delle stagioni plasma e modella continuamente l’ecosistema circostante.
Chiamate anche “U’ Miricu”, per via di una leggenda legata alla capacità di questo incantevole luogo di inghiottire tutto ciò che si trova nel letto del fiume e trasportarlo a mare, le Gole di Tiberio sono il frutto del lavorio millenario delle acque del fiume Pollina, che ha scavato nei calcari triassici uno spettacolare canyon naturale.
Il contesto in cui si trova questa meraviglia della natura è eccezionale: non c’è traccia dell’uomo in questa valle e anche le “Case”, arroccate su un’altura, sembrano essere inghiottite dalla vegetazione, che si distingue per la sua incredibile biodiversità, composta da essenze tipiche della macchia mediterranea come il leccio, il frassino, l’olivastro, il lentisco, l’euforbia, il mirto e l’origano.
Il letto del fiume è costellato da una moltitudine infinita di oleandri e canneti ed è dominato dalla presenza dei blocchi di calcare biancastri modellati dal passaggio dell’acqua e dei suoi sedimenti. Il tratto di canyon è navigabile con piccoli gommoni a remi e, ovviamente, è assolutamente vietato l’utilizzo di qualsiasi natante a motore.
Il percorso attraverso le Gole di Tiberio si snoda tra sinuose pareti di calcare alte oltre 20m. Spesso si possono incontrare delle piccole spiaggette dove non è raro avvistare rare specie anfibie e qualche granchio d’acqua dolce.
Inoltre, in zona nidifica l’aquila reale, pertanto, con un po’ di fortuna, è anche possibile incontrare questo splendido esemplare sempre più raro e schivo.
La visita consente di scoprire i fossili di Gasteropodi, i numerosi nidi di uccelli anche a pochi centimetri dall’acqua, i giochi di luce che si creano tra l’acqua e le pareti, il contrasto tra venti caldi esterni e frescura interna, le numerose grotte abitate un tempo dai briganti e le leggende legate a loro e al luogo.