Paternò – Castello Normanno

Via dei Normanni, 95047, Paternò, CT, Italia
Castello a Paterno - Castello Normanno

Castello a Paterno – Castello NormannoDel Castello a Paternò ad oggi rimane solo la torre principale, chiamata dongione, di un complessa fortificazione costruita nel 1072 su iniziativa del Gran Conte Ruggero De Hauteville, uno dei due artefici dell’invasione normanna, allo scopo di difendere il territorio e la loro dimora. Esso si configura come il maggiore dongione dei tre esistenti nella Valle del Simeto, ed è collocato secondo i punti cardinali, caratteristica questa che donerebbe al castello anche una la valenza di osservatorio astronomico. Ipotesi questa che non stupirebbe affatto se si pensasse che la corte di questo come di altri manieri, specialmente durante l’impero di Federico II di Svevia, pullulava di matematici e scienziati. Grazie alla sua valenza, oggi la torre è diventata il simbolo della Città di Paternò.

La storia

Tramite il monaco benedettino Goffredo Malaterra, sono a noi pervenuti dei documenti storici che affermano l’edificazione del castello a Paternò, intorno alla seconda metà dell’XI secolo d.C., di un castrum secondo la volontà del Gran Conte Ruggero De Hauteville, il medesimo che promosse la nascita dei castelli di Adrano, Motta, Troina e Nicosia, tutti con scopi difensivi. Secondo questi scritti, il castello di Paternò sarebbe stato edificato su alcuni resti di una costruzione araba di proprietà dell’emirato musulmano dell’epoca.

Il castello normanno di Paternò svolse anche funzioni amministrative e residenziali. Fra i personaggi che vi dimorarono, il più noto è Federico II di Svevia, che vi abitò dal 1221 al 1223. Il castello fu poi residenza della regina Eleonora D’Aragona ed, in seguito, della regina Bianca di Navarra, la quale, nel 1405, da qui promulgò le Consuetudini della comunità di Paternò. Il castello a Paternò passò infine nelle mani della famiglia Moncada, che resse la città per quattro secoli e che lo destinò, in alcuni periodi, alle funzioni di pubbliche carceri.

La struttura esterna

Costruita in conci di pietra lavica di pezzatura irregolare e malta, la torre rettangolare si staglia poderosa sulla parte più settentrionale della collina storica e si sviluppa su tre livelli principali, raggiungendo l’altezza di di 34 m. La pianta ha una forma di parallelepipedo irregolare di dimensioni 24,30 x 18 metri.

Castello Normanno di Paternò - Il Dongione (struttura esterna)

Dall’epoca sveva il maniero era coronato da una merlatura ghibellina (come si osserva nel seicentesco Disegno della veduta di Paternò), di cui allo stato attuale permangono solo dei monconi. Elemento peculiare dell’edificio è il contrasto tra il colore scuro delle pareti monolitiche e il calcare bianco dei conci squadrati dei cantonali e delle mostre delle variegate bucature (feritoie, monofore e bifore).

Gli ambienti interni

Al piano terra, superato l’ingresso al quale si accede mediante una scala collocata sul lato nord, si trovano una serie di ambienti di servizio (tra cui i magazzini e la gendarmeria) e la cappella del palazzo dedicata a San Giovanni Battista. Essa è formata da un vano rettangolare (6 x 3,90 metri) a navata unica con un abside semicircolare, scavato nello spessore del muro orientale, ed è caratterizzata dal tetto a volta decorato con stelle lignee dorate che la trasformano in un cielo stellato. Le pareti della cappella sono ornate resti di pitture murali a tempera a tema epico-religioso, risalenti al periodo tra la fine del XII secolo e la prima metà del XIII secolo.

La Cappella di San Giovanni - Castello Normanno di Paternò

Al primo piano, il grande salone delle armi (19,25 x 5,97 metri) ospitava grandi banchetti d’onore ed esercitazioni dei nobili che dimoravano nel castello. Su di esso si affaccia tre stanze quadrate, probabilmente adibite a cucina, alloggio per il castellano e cancelleria. Aggettante sul lato nord-est, vi è poi la prima delle quattro torrette di guardia.

Al secondo e ultimo piano, quattro grandi ambienti quadrati, un tempo adibiti a residenza dei regnanti e dei loro ospiti, sono disimpegnati da una galleria delle dimensioni del salone sottostante e disposto trasversalmente ad esso. Da questo ambiente, due grandi bifore gotiche (quella bianca rivolta ad est e quella nera rivolta ad ovest) aprono lo sguardo verso la Valle del Simeto ed il vulcano Etna.

Le residenze dei regnanti - Castello Normano di Paternò

Ancora sopra, superati ben 131 scalini, vi è il grande terrazzo di copertura, usato a quel tempo come stenditoio per i panni e la frutta secca. Da qui, due botole conducono ad altrettanti camminamenti con probabili funzioni militari, ricavati nelle intercapedini della volte sottostanti.