Comune di Licodia Eubea

Licodia Eubea, CT, Italia

Cenni storici


Licodia Eubea (“Licuddìa” in siciliano) è un comune della Sicilia con 3.078 abitanti molto visitato dai turisti durante le loro vacanze in Sicilia, appartenente alla provincia di Catania. E’ un centro prevalentemente agricolo, posto su due colli, quello del Castello medievale e quello del Calvario. Le notizie sulla fondazione di Licodia non sono del tutto certe, anche se grazie alle varie testimonianze potremmo farla risalire all’antica Euboia, fondata dai Calcidesi di Leontinoi nel 650 a.C.

Attrattiva Principale


Una delle maggiori attrattive è la chiesa di Santa Margherita. Essa è la chiesa madre e si trova in piazza Vittorio Emanuele, dedicata alla patrona Santa Margherita V.M. d’Antiochia di Pisidia. Fu costruita nel 1600 e divenne chiesa madre nel 1621, subentrando nel ruolo a quella di Sant’Antonio Abate, che oggi è il compatrono. Nel terremoto del 1693 fu completamente distrutta ad eccezione di un’ala, attorno alla quale fu ricostruita l’attuale chiesa. Fu riaperta al pubblico solo nel 1738. Fino al 1893 per accedervi bisognava salire una collinetta ripida, oggi sostituita da una gradinata. La chiesa è dotata di una torre campanaria di grandi dimensioni. Internamente presenta una pianta a “croce latina” con tre navate divise da due file di sei colonne. Vi sono due cappelle poste l’una di fronte all’altra: quella della navata di sinistra è dedicata al SS. Sacramento ed è ricca di eleganti stucchi in gesso e affreschi; quella nella navata di destra è dedicata all’Addolorata. Nella navata di destra si può ammirare la statua di Sant’Antonio Abate, scolpita in legno decorato da Giovanni Battista Galone nel 1617. Inoltre è presente anche la statua in cartapesta del Cristo nell’urna (“U’ Signuri a cascia”), che è fonte di particolare devozione durante la Settimana Santa licodiana. Esternamente ha uno stile tardo-barocco con fregi, capitelli, mascheroni e due medaglioni con i busti di S. Pietro e Paolo; mentre al centro spicca lo stemma araldico della famiglia Santapau.

Da visitare


Chiesa Santa Maria degli Angeli

E’ una chiesa dei frati minori cappuccini, si trova in piazza Margherita e fa parte della diocesi di Caltagirone e della provincia monastica cappuccina di Siracusa. Fortemente sostenuta da Don Francesco Santapau, marchese di Licodia, essa fu fondata nel 1568 in un luogo anticamente ben distante dal centro urbano. Durante il terremoto del 1693 subì ingenti danni e rimase in piedi solo un’ala del convento. Nonostante ciò, il convento e la chiesa continuarono a svolgere le loro funzioni. Nel 1772 la struttura era già stata in gran parte restaurata, come dimostra il portico del chiostro in pietra intagliata che riporta questa data. Inizialmente di piccole dimensioni, la chiesa, venne ampliata alla fine del ‘700 grazie al Barone Don Angelo Aliotta. Nel 1963 venne innalzata a parrocchia. Nonostante l’ampliamento, la chiesa è di modeste dimensioni e ha una sola navata. L’altare maggiore è caratterizzato da una cornice decorata in legno all’interno della quale si trova una tela del 1676 raffigurante il “Perdono di Assisi”, opera di Mariano Cusumano, autore anche di un’altra tela, anch’essa conservata all’interno della chiesa di Santa Maria degli Angeli raffigurante “l’Adorazione dei Magi”. Dietro la tela del “Perdono di Assisi” è custodita la statua lignea dell’Assunta. A Lei, anticamente, era dedicata una Confraternita e, per Lei, era presente un maestoso fercolo in legno di Angelo Giarrusso, oggi andato perduto. La navata presenta tre altari per ogni lato, in uno dei quali è conservata e venerata la statua lignea di S. Francesco d’Assisi. La chiesa conserva anche i resti mortali e le lapidi sepolcrali di alcuni componenti della famiglia Santapau.

Castello di Santapau

Sorge sull’omonimo colle, probabilmente su una preesistente fortificazione bizantina. Assunse l’aspetto di castello durante il periodo medievale, sotto la dominazione degli Angioini. Fu abitato da molte famiglie nobiliari, tra cui i Santapau e i Ruffo. Venne semi-distrutto dal terremoto del 1693, infatti oggi possiamo ammirare solo i resti di mura, soffitti e un torrione cilindrico.

Necropoli greca di Vigna della signora

Sul lato sud del monte Calvario, nel 1990, fu ritrovata una necropoli databile al 450 a.C. Gli scavi iniziarono subito dopo il casuale ritrovamento di loculi durante la costruzione della caserma dei Carabinieri. Dagli scavi emersero sepolture che contenevano dai tre ai sette defunti, probabilmente appartenenti alla stessa famiglia; fu trovata anche una rara sepoltura di un uomo insieme al suo stesso cavallo. Furono recuperati molti oggetti che si era soliti porre nel sepolcro come corredo funebre, tra cui gioielli in oro, argento e bronzo, e altri oggetti di uso comune. Furono trovate anche molte ceramiche tra cui una kelebe (originariamente legata al consumo del vino che al suo interno veniva mescolato con l’acqua in occasione del simposio), un’ oinochoe (una brocca per versare il vino nelle tazze) e uno skyphos (coppa per bere con due piccole maniche). Fu trovato anche un sarcofago, probabilmente destinato a una persona importante, mai utilizzato.

Tipicità


I prodotti tipici del luogo sono il Patacò, anticamente chiamato “piatto dei poveri” perché era il pasto consumato a colazione dai poveri nei mesi più freddi dell’anno (la patacò è un alimento a base di farina di cicerchia mescolata con acqua e arricchita con broccoli, salsiccia a pezzetti, olio, pepe, sale e aglio soffritto) e la Pagnuccata, un piatto tipico di Natale, Pasqua e soprattutto carnevale che consiste in un impasto di farina e uova che va a formare dei cordoni, successivamente tagliati in piccole palline e immerse nel miele.

Appuntamenti


MARZO-APRILE

S. Giuseppe

Il 19 marzo, il simulacro viene portato per le vie del paese. Anticamente, in questo giorno, al piano Carmine si preparava un palco sul quale veniva offerto il pranzo al Santo, alla Madonna e a Gesù Bambino, scelti a sorteggio tra i poveri. Sul palco si raccoglievano anche offerte in natura (polli, conigli, formaggi…) che venivano venduti all’asta; il ricavato veniva offerto alle tre persone che avevano rappresentato la Sacra Famiglia. Il bambino veniva solitamente sorteggiato tra i bambini poveri, se ce n’erano.

Settimana Santa

Nel pomeriggio del Giovedì Santo, il simulacro in cartapesta del Cristo alla Colonna esce dalla chiesa del Rosario e procede per le vie del paese, posto su una “vara” con andamento lento. La processione va avanti fino a notte inoltrata. La mattina del Venerdì Santo vengono portati in processione l’Addolorata e il complesso statuario formato da Cristo che porta la croce e dal Circello (“Ciurceddu” in dialetto). Il pomeriggio dello stesso giorno si apre con la processione dell’Addolorata e del Cristo nell’urna (“u Signuri a Cascia”), dotato di braccia mobili. Questi salgono il monte Calvario dove il simulacro di Cristo viene crocifisso. Dopo la crocifissione, Cristo viene accompagnato nella sua chiesa e a seguire viene accompagnata anche la Madonna con lo struggente canto “I Sette Spati”. La Domenica di Pasqua avviene la giunta tra il Cristo risorto e la Madonna che, non appena vede il figlio vivo, perde il mantello nero in corsa e gli va incontro. Le due statue vengono poi portate in processione per il paese insieme ai due stendardi: uno rosso per Gesù e uno azzurro per la Madonna.

LUGLIO

Santa Margherita V.M. Patrona di Licodia

I festeggiamenti dedicati alla patrona iniziano il primo giorno di luglio, chiamato, proprio per questo, mese margheritiano. Durante tutto il mese viene recitato il rosario di Santa Margherita in dialetto licodiano. Il 19 luglio dalla chiesa dei Cappuccini ha inizio la processione che accompagna la reliquia della santa fino alla chiesa madre, dove verrà posta sull’altare per l’inizio dei Vespri. Il 20 luglio alle ore 11,00 di mattina viene celebrata la Messa solenne nella chiesa madre, cosa che verrà ripetuta anche nel pomeriggio prima dell’inizio della processione del simulacro per le vie del paese. Le celebrazioni del 20 luglio terminano con lo spettacolo pirotecnico coincidente con l’entrata del simulacro in chiesa. Il mese margheritiano si conclude il 30 luglio con una messa solenne celebrata nella chiesa madre.

SETTEMBRE

Festa dell’Uva

Si svolge solitamente la prima settimana di Settembre. E’ un evento che permette di fare degustazioni di uva o di prodotti che da essa si ricavano, come la mostarda. E’ accompagnata da varie iniziative, quali concerti, sfilate e così via. Licodia si candida a buon titolo come capitale dell’uva da tavola, essendo questa particolarmente apprezzata in Italia e anche all’estero.

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