Comune di Calascibetta

Calascibetta, EN, Italia
Regia cappella palatina - Comune di Calascibetta

Cenni storici


Il nome Calascibetta, comune dell’entroterra siciliano in provincia di Enna, deriva dall’arabo “Kalat” cioè “Castello fortificato” e “Xibet”, il monte sul quale si erige la città. Le origini della città sono antichissime. Fin dal 2500 a.C., si sono alternati numerosi popoli del Mediterraneo, tra cui i Normanni, sotto il conte Ruggero d’Altavilla e gli Arabi nell’851. Anche gli ebrei hanno abitato Calascibetta nell’attuale via Giudea. Fino al 1818 fu la città più a nord della val di Noto e “Capocomarca” di un comprensorio di sette comuni. La città gode di due titoli URBS VICTORIOSA ET FIDELISSIMA.

Attrattiva principale


La Chiesa di San Pietro e Santa Maria Maggiore fu costruita dal re Pietro II d’Aragona  sopra i resti del castello Marco nel 1340 per poi essere elevata dallo stesso re a “Regia Cappella Palatina”. La Chiesa si sviluppa a pianta basilicale e il suo interno è diviso in tre navate da dieci colonne circolari. Nel 1894 fu eseguito un restauro a cura dell’ingegnere D’Angelo e così la chiesa fu ampliata con la creazione delle tre aree absidali e la realizzazione nella navata centrale di una cupola. La chiesa possiede anche un’ importante raccolta di quadri e di dipinti, alcuni dei quali di Gianforte La Manna.

Da visitare


Piazza Umberto I
Lungo la piazza Umberto I, ornata da varie piante, alberi e arbusti, vi è la Villa Comunale, dove possiamo ammirare la Venere di Sicilia ad opera dello scultore G. Balderi: è una statua in pietra di Comiso commissionata dal Comune di Calascibetta in occasione dei 150 anni dell’Unità di Italia. Presente è anche la lapide sepolcrale dell’architetto Tabita del 1586, realizzata in bassorilievo sulla particolare pietra locale petra di cutu. Sulla piazza centrale si staglia la Chiesa di Maria SS. del Carmelo, costruita nel 1771 dai Carmelitani, alla quale era connesso il Convento. La Chiesa ad una sola navata, conserva sull’altare maggiore il gruppo marmoreo raffigurante l’Annunciazione del Gagini.

Grotte di via Carcere
Questo sito fa parte del circuito Camminare nella Storia. Uno dei sette itinerari di tale percorso Reliquie rupestri sulle trazzere di Calascibetta, invita a visitare alcuni luoghi di Calascibetta: Grotte di Via Carcere, Necropoli di Realmese e Villaggio Bizantino. La morfologia di queste rocce permise ai primi abitanti della città di scavare nella calcarenite grigiastra grotte di svariate dimensioni. Queste grotte furono utilizzate nel periodo medioevale come carcere della città.

Piazza S. Pietro (slargo medievale)
Accanto alla Chiesa Fortezza di S. Pietro, la Torre Normanna, fatta erigere dal Conte Ruggero d’Altavilla per contrastare gli arabi di Castrogiovanni che fino al 1091 (anno della conquista di Castrogiovanni da parte dei Normanni) professavano la fede musulmana.

Chiesa Madre dedicata a S.Pietro e Regia Cappella Palatina
La Chiesa costruita dal re Pietro II d’Aragona nel 1340, è senza dubbio il monumento più importante della città, lo stesso re la elevò a Regia Cappella Palatina. Essa ha pianta basilicale a tre navate, con caratteristiche architettoniche particolari e numerosi bassorilievi d’arte catalano-aragonese tipica delle grandi Cattedrali di Sicilia. Su tutti i bassorilievi s’impongono la figura di Pietro II d’Aragona riportata sulla seconda base a sinistra e quello di un tricipitium piccolo bassorilievo enigmatico, del tutto originale, riportato sulla quarta base destra, tutto realizzato con la pietra di cutu. Nella navata sinistra, si trova ubicata la cappella del fonte battesimale, in alto nella vecchia parete esterna rimane superstite, un’antica finestra dell’originaria facciata sostituita intorno al 1750, perché gravemente danneggiata dal terremoto del 1693. I tesori inestimabili della Regia Cappella Palatina sono esposti presso il Museo Diocesano di Caltanissetta, ed occupano un’area espositiva notevole.

Convento dei Frati Cappuccini
Fu costruito nel 1589 dall’ordine dei Frati Minori francescani. La data si può ammirare su un gradino sottostante il portone. Il Convento custodisce la tela più importante del pittore fiorentino Filippo Paladini che fu realizzata nel 1610 e raffigura l’Adorazione dei Magi. All’interno si conserva un inestimabile archivio antico su vari manoscritti.

Necropoli di Realmese dell’IX e VI sec. a.C.
Caratterizzata da 288 tombe a grotticella del tipo Pantalicano. Nella campagna di scavi di questo sito archeologico, eseguita tra il 1949 ed il 1950, sotto la guida di Luigi Bernabò Brea furono rinvenuti reperti in terracotta ed in rame conservati al museo Regionale di Siracusa. Tracce dell’uso del sito in epoca bizantina sono state individuate all’interno di una tomba a camera dell’età del Bronzo Finale. Tale sepoltura presenta una pianta quadrangolare con copertura interna piana. Al suo interno, sulla parete destra, si apre una grande nicchia, mentre a sinistra una panchina è stata intagliata nella roccia, per cui si ritiene che in età bizantina la tomba fosse utilizzata come abitazione.

Villaggio Bizantino – Canalotto
Il sito risalente probabilmente al VI a.C.,  è posto su sede acquifera ed è il sito più completo con la presenza di due Chiese bizantine a due piani, 30 grotte adibite ad abitazione e da due palmenti rupestri. Gli abitanti avevano trovato il modo di raccogliere le acque dilavanti sulle rocce tramite delle incisioni che alle volte diventano piccoli canaloni i quali convogliavano le acque meteoriche in recipienti scavati nella roccia che a loro volta venivano suddivise in piccole vasche di utilizzo pratico. Durante la dominazione bizantina, la popolazione dell’attuale Calascibetta viveva in piccoli villaggi, nelle campagne distanti solo pochi chilometri dall’attuale centro abitato. In seguito alla conquista araba le popolazioni delle campagne si trasferirono gradualmente sulla parte più alta di Calascibetta, dove troviamo il primo nucleo arabo in grotte scavate nella roccia e caratterizzato da stradine strette e tortuose, come le Vie Balata e S. Agata.

Tipicità


Sgrinfiati
Dolce tipico di Calascibetta il cui ingrediente principe sono le mandorle. Bisogna tostare le mandorle e poi cuocerle con acqua,zucchero,scorza d’arancia, sfumando il tutto con un liquore secco; il composto va poi unito alla farina già setacciata. Si ricavano così i tipici biscotti romboidali.

Piacentinu Ennese DOP
Formaggio stagionato ottenuto dalla lavorazione del latte ovino, arricchito con zafferano e pepe nero in grani. Il latte è ricavato dalla prima mungitura,  portato ad una temperatura di 38° entro 24h, posto dentro contenitori in legno e insaporito con zafferano e caglio per favorirne la coagulazione.

Appuntamenti


MARZO – APRILE

Domenica delle Palme: La manifestazione ha inizio la Domenica mattina con una processione che sfila per le vie del paese; a differenza delle altre processioni a sfilare è un bambino, diverso ogni anno, in sella ad un asino circondato da dodici uomini con delle vesti tipiche dell’epoca, i dodici Apostoli. La processione si conclude con l’arrivo alla Chiesa Madre e con la Santa Messa e al termine si mette in scena una piccola rappresentazione: gli apostoli assopiti non si accorgono della scomparsa nel tempio del bambino e al loro risveglio iniziano la ricerca; il tutto si conclude con il ritrovamento di Gesù e un forte applauso di coloro i quali hanno partecipato alla Santa Messa durante la quale vengono benedetti rami d’ulivo e di palma. (domenica delle Palme)

Domenica di Pasqua:  Vi è una processione con la statua del Cristo Risorto in piazza Umberto I la congregazione dell’Itria insieme all’associazione S. Antonio di Padova. La statua del Cristo viene lasciata sul sagrato della Chiesa del Carmelo mentre le confraternite proseguono la processione fino alla Chiesa di S. Antonio dove ad attendere c’è la confraternita Cuore di Gesù che prende la statua della Madonna con il manto nero, che simboleggia il lutto e il dolore della Madre di Gesù; tutti si spostano in processione verso la piazza Umberto I per il tanto atteso ‘u ncuntru: le due statue si vedono in lontananza, poi viene fatto scivolare di colpo il manto nero della Madonna, in seguito, portate a spalla, dopo una corsa veloce si fanno incontrare al centro della piazza al suono dell’inno pontificio della banda cittadina muovendosi simultaneamente in alto e in basso in segno di benedizione. La manifestazione si conclude con la processione fino alla chiesa Madre dove viene celebrata la santa Messa di Pasqua. (Pasqua)

MAGGIO

Festa della Madonna del Carmelo: I festeggiamenti iniziano con il triduo: tre celebrazioni Eucaristiche rispettivamente nelle sere del giovedì, venerdì e sabato, come preparazione spirituale al giorno centrale della festività della Madonna (domenica). La domenica alle otto del mattino il paese viene “svegliato” dai colpi di cannone e dalla banda musicale che allieta le vie della città. Continua nel pomeriggio con la solenne celebrazione Eucaristica e a seguire la processione con il simulacro grande della Madonna. Oltre ai confratelli della Congregazione del Monte Carmelo, partecipano le altre confraternite e associazioni religiose del paese stesso e provenienti da altre città sicule. La festività si conclude con spettacolari giochi pirotecnici. (seconda domenica di Maggio)

AGOSTO

Festa di San Pietro Apostolo: La festa dura tre giorni ed è particolarmente vissuta dalle Confraternite religiose che, con sforzi non indifferenti, la organizzano con la collaborazione della locale Pro-Loco e dell’Amministrazione comunale. Durante i tre giorni, il Paese si anima: bande e complessi musicali allietano le giornate. La festività si conclude con la solenne processione del fercolo del Santo Patrono portato a spalla dai fedeli della Confraternita a Lui dedicata. Per l’occasione, le strade cittadine sono riccamente illuminate con luci variopinte (archiggiati).  (Primo sabato, prima domenica e primo lunedì di agosto)

Festa della Madonna della Catena: Il valore della manifestazione sta nella solennità del pellegrinaggio mariano grazie anche a don Paolo Grimaudo, il sacerdote che da oltre sessant’anni coordina sapientemente questo momento di fede che non dà spazio al folclore. Molti fedeli, soprattutto donne,compiono il viaggio a piedi nudi, con catene legate alle caviglie per A bedda Matri da Catina, così chiamata affettuosamente la Vergine dai fedeli. Lo scricchiolio delle catene squarcia il silenzio e rende unica la processione religiosa che si snoda lungo le principali strade di Calascibetta. (penultima domenica di Agosto)

SETTEMBRE

La fiera del bestiame: si svolge nelle vicinanze del santuario e attira contadini e mercanti di bestiame dalle zone limitrofe, interessati soprattutto al pregiato maiale di Calascibetta. (Prima settimana di Settembre)

La sagra della Salsiccia: principalmente organizzata dalla Pro-Loco di Calascibetta, è una manifestazione di grande attrazione popolare che si svolge il sabato sera in un’area designata agli incontri folkloristici rustici. La zona si presenta incontaminata, lo scenario dei luoghi è compreso tra la radura di un bosco da un lato, e da alcune “grotticelle” tipiche della zona, dall’altro. Queste peculiarità creano un’atmosfera unica, ed accentuano la tipicità e la bellezza della festa del folklore. (Prima settimana di Settembre)

La Caccia al Tesoro: è una manifestazione organizzata da un apposito comitato che si diletta, durante tutto l’anno a preparare vignette enigmatiche e rebus complessi. Per ottenere le buste è necessario portare a termine alcune missioni tra le quali la ricerca di oggetti particolari e/o persone di ogni età abbigliate nei modi più disparati, così da coinvolgere gran parte della cittadinanza.(Prima settimana di Settembre)

I giochi: la domenica sera, soprattutto i più piccoli, si dilettano in divertenti competizioni, tra le quali la corsa coi sacchi, “l’antinna”, che consiste nell’arrampicarsi su di un palo cosparso di sapone affinché si arrivi in cima e si prenda un maialino simbolico, che verrà successivamente sostituito da uno vero, e infine la rottura delle “pignate”, dei vasi di terracotta con dei ricchi premi all’interno, i più fortunati vinceranno un coniglio. (Prima settimana di Settembre)

Il Palio dei Berberi: è una coinvolgente corsa di cavalli, veri protagonisti della manifestazione, cavalcati rigorosamente a pelo (senza sella) tra gli inebrianti profumi del timo e di altre erbe selvatiche. (Prima settimana di Settembre)

La processione in onore della Madonna del Buonriposo: essa si svolge nelle vicinanze del santuario in lunedì pomeriggio. E’ inoltre abitudine organizzare delle “arrostite” di carne di maiale nella zona adiacente al santuario (conosciute come “montagnette”) tra comitive di amici. (Primo sabato, prima domenica e primo lunedì di Settembre)

DICEMBRE

Presepe vivente: .Il presepe viene allestito in via Carcere, costituito da diverse grotte. Centoventi figuranti partecipano all’evento. Davvero caratteristica la grotta della Natività. Oltre alla Madonna,compaiono anche un bue e un asino e due neonati impegnati nel ruolo del Bambino Gesù. La rappresentazione prevede fabbri, massaie, pastori, calzolai vestiti con costumi d’epoca per far rivivere momenti di grande fede, storici, lontani più di 2000 anni.Il Presepe negli anni precedenti ha richiamato la presenza di migliaia di persone provenienti anche da fuori provincia. Per due sere Calascibetta ripropone il mistero e la magia d’altri tempi, quando oltre duemila anni fa l’umanità fu cambiata dalla nascita di Gesù. (26 e 27 Dicembre)

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