Cenni storici
Mazzarrone è un comune della Sicilia in provincia di Catania. Ebbe un periodo più agiato dopo l’unità d’Italia grazie alla divisione del feudo e alla eliminazione delle leggi ecclesiastiche. Nel corso del tempo a Mazzarrone si sono insediati diverse famiglie soprattutto quelle di Piano Chiesa, Botteghelle, Cucchi e un po’ più distanti quelle di Grassura e di Leva. Si parla di piccole abitazioni di canneto esposte a numerosi pericoli che pian piano si trasformarono in abitazioni murarie più solide formando così nel 1870 un paese con una prospera produttività di viticoltura. Gli storici affermano che ci siano diverse storie legate al nome del paese: Che possa derivare dall’omonimo fiume, forse l’attuale Dirillo, esso nasce a Vizzini da due sorgenti, che si uniscono in un luogo detto il Mulino del Barone e qui diventa un fiume solo che poi si congiunge con il fiume di “Mazaruni” e da questo riceve il nome. Alcuni autori hanno cercato di spiegare l’etimologia del nome Mazzarrone in modo analogico, risalendo alla radice comune ad altri toponimi, e cioè a quelle cittadine estese nelle varie province della Sicilia: Mazara, Mazzarò, Mazzarrà; con riferimento al nome Mazara si riscontra da una parte l’attenzione che lo fa derivare da un antico e inspiegabile “Mazaris”, dall’altra che lo fa derivare dalla voce punica “Mazar” per essere stata forse un tempo confine tra il territorio dei Greci e quello dei Cartaginesi. Il termine Mazzarrone potrebbe quindi avere il significato di limite, di confine, soprattutto se si considera che in antichità Mazzarrone era situato in prossimità del fiume Dirillo, fiume che un tempo fu confine dei possedimenti siracusani. Per Mazzarò, in greco “maktorion” la cui radice legata ad un verbo da come significato la parola impastare, alludeva a un luogo dove si impastava il pane; per altri questo nome greco potrebbe derivare da “mectare” che significa sacrificare, giustificato da un grande tempio pagano dedicato a divinità che volevano sacrifici umani o animali. Con il passare del tempo il nome si è incentrato sulla parola greca “makar” che significa felice e che alludesse ad un augurio di fortuna. Sia makar che maktorion hanno la presenza della lettera k questo fa pensare che la lettera z del nome Mazzarrone deriva dall’influenza araba, nella quale macsara ha il significato di pietra da mulino e quindi alludeva al frantoio. Nell’antica parlata dialettale siciliana si usava dire “ éssiri comu lu principi di Mazzarà” con il quale indicava la nobiltà e la ricchezza.
Attrattiva principale
Chiesa Santa Maria del Rosario
Questa chiesa fu costruita grazie al comune di Caltagirone, la sua struttura è analoga alla chiesa del Sacro Cuore di forma rettangolare e dotata di casa canonica, la chiesa è composta da un’ unica navata con abside ornata dall’altare di marmo e da un tabernacolo murale anch’esso di marmo; all’interno troviamo un fonte battesimale variamente colorato, la Via Crucis disegnata su legno, la statua di Sant’Antonio da Padova in gesso e le statue della Madonna del Rosario e di San Giovanni Battista in legno. La chiesa venne danneggiata in un incendio del 1984, ma nel 1987 ebbe alcuni interventi di restauro.
Da vedere
Chiesa Madre San Giuseppe
Questa chiesa è stata voluta da Don Luigi Sturzo nel 1908, dedicata a San Giuseppe protettore dei lavoratori e patrono del paese. La sua struttura è molto semplice ha un’unica navata, l’edificio ha una forma rettangolare e nella parte posteriore in cui si trova il campanile ha una base quadrangolare. Davanti al portone principale troviamo una scalinata a tre rampe in pietra lavica; la facciata è composta da due grandi lesene che si collegano ad un frontone decorato da beccatelli e sormontato da una croce di ferro, al centro si presenta un rosone con incorporato un orologio. All’interno è dotata di un soffitto in cemento armato, un pavimento, un altare e un fonte battesimale in marmo.
Sacro Cuore
La chiesa dedicata al Sacro Cuore di Gesù si affaccia nella piazza omonima, fu costruita grazie al comune di Caltagirone, il nome proviene dal fatto che gli abitanti del quartiere festeggiassero il Corpus Domini; l’esterno della chiesa è formato da una facciata composta da un ampio portale centrale, di sopra vi è una finestra divisa verticalmente in due aperture e sopra vi è un rosone che ha al suo interno un orologio, la parte terminale della facciata mostra un frontone decorato di beccatelli e sormontato da una croce di ferro. L’interno è formato da un’unica navata, si tratta di un edificio con base rettangolare, il tetto costruito in cemento armato coperto da tegole e la pavimentazione in marmo granito; l’altare anch’esso in marmo e nella volta dell’abside vi è dipinto un occhio che rappresenta il padre eterno. Di bellissimo effetto cromatico e decorativo risultano essere i mosaici su vetro: il primo sulla finestra della facciata raffigura il Sacro Cuore e il Cuore di Maria, nella parete laterale di sinistra abbiamo nella prima finestra il mosaico dedicato a San Francesco d’Assisi mentre predica agli uccelli, nella seconda è dedicato alla sacra famiglia raffigurata la Madonna che attende san Giuseppe che lavorava nel laboratorio di falegnameria e Gesù bambino che gioca a fare crocette di legno; nella terza il mosaico raffigura l’ Annunciazione, nella quarta finestra è raffigurato Cristo che nasce bambino e si fa carne e rimane carne nell’Ostia consacrata per farsi cibo degli uomini, e anche raffigurata una bambina che aspetta di cibarsi. Nella parete laterale di destra abbiamo nella prima finestra la raffigurazione di Santa Chiara con alle spalle l’omonimo monastero, nella seconda il mosaico è dedicato a Sant’Antonio mentre distribuisce il pane a un bambini e ad un vecchio; nella terza abbiamo la Madonna che fa visita a Santa Elisabetta, nella quarta finestra il mosaico raffigura la chiesa del Sacro Cuore con sopra l’Ostensorio che indica l’adorazione con l’angelo a lato, il rosone della facciata rappresenta lo Spirito Santo raffigurato sotto forma di colomba.
Tipicità
Scacci: calzoni il cui ripieno è di spinaci e uva passa.
Mustata: mostarda a base di mosto e cotognata con cotogne e zucchero
Turciniuna: piatto preparato con interiora di carne di animale.
Iadduzzi: pane a forma di galletti
Appuntamenti
Sagra dell’uva
A Settembre si organizza la sagra dell’uva, periodo culminante della sua maturazione, un evento in cui si ha la degustazione dei prodotti tipici accompagnata da eventi culturali, concerti, sculture ricoperte con l’uva locale, degustazione di pregiati vini per poi salutare la fine dell’estate.
San Giuseppe
La festa di San Giuseppe a Mazzarrone si divide in due periodi: il 19 Marzo e la terza domenica di Settembre; quest’ultima è più sentita in quanto in antichità nel periodo di Marzo vi erano abbondanti piogge che creavano disagi per le strade non asfaltate, così fu deciso di slittare la festa nel periodo estivo in quanto coincideva con il periodo di fine raccolta dell’uva in modo da ringraziare della buona annata il Patrono. In tempi antichi la popolazione non contribuiva solo con la moneta ma anche con doni offerti dalla natura, cioè il comitato dei festeggiamenti si recava nelle famiglie e riempivano le damigiane con offerte di olio o raccoglievano le uova in un grande paniere. Oggi invece i festeggiamenti sono allietati dalla banda musicale, si concludono con la processione del simulacro del Santo e con uno spettacolo pirotecnico. Per quanto riguarda i festeggiamenti del 19 Marzo si basano anche su usi e tradizioni del tempo, una di queste è la “Cena di San Giuseppe” la quale viene preparata da una famiglia che ringrazia il Santo per un dono ricevuto; si tratta di preparare diversi piatti tipici e scegliere tre persone povere del paese, la quale dopo aver partecipato alla Santa Messa si recano dalla famiglia che li ha invitati, tutto il cibo rimasto viene donato alla famiglia di queste tre persone. Un’altra usanza è quella della vendita di doni offerti dai fedeli all’asta.