È in arrivo un lunghissimo ponte in Sicilia: la festa di Ognissanti e la commemorazione dei defunti. Si tratta di due ricorrenze religiose molto diffuse e sentite dal popolo siciliano, che non perde mai occasione di celebrare i suoi riti, tanto più antichi quanto attuali.
Secondo la leggenda, tra la notte dell’1 e del 2 novembre, i morti visitano i propri cari ancora in vita recando doni ai bambini. I regali sono ovviamente comprati dai genitori e dai parenti, e vengono nascosti per bene in ogni angolo della casa, in modo da rendere la ricerca un momento emozionante di gioco.
Ma il vero senso della tradizione è quello di riuscire a trasmettere ai più piccoli l’idea che il legame con una persona amata sia infinito, poiché esso non si scioglie con la sua perdita fisica. Un po’ come dire che la vita non termina con la morte, ma vive nella memoria di chi rimane. E chi non c’è più, trova comunque il modo di tornare sulla terra.
Le fonti ci informano che la festa di Ognissanti è stata istituita nell’VIII secolo da Papa Gregorio II, mentre quella dei morti nel X secolo da Odilo, abate di Cluny.
In questo periodo dell’anno la Sicilia brulica di mercatini e fiere: le bancarelle sono ricche di giocattoli, oggetti vari, dolciumi e prodotti tipici del territorio.
La nostra Isola non rinuncia mai all’aspetto più buono di una festa; anche in questo caso, la religione si incontra con le specialità gastronomiche locali.
Lettori di Typical Sicily e turisti in visita, avrete l’imbarazzo della scelta tra i tantissimi dolci preparati per l’occasione, presenti nelle migliori pasticcerie e nei mercatini: “crozzi i mottu”, ossa di morto, pane dei morti, fave e torrone dei morti, pipareddi e “nzuddi” con le mandorle, “nucatoli”, rame di Napoli ricoperte di cioccolato (fondente o bianco) con ripieno alla marmellata o alla nutella, i taralli e tanto, tanto altro ancora.
Buon divertimento!



