Comune di Caltabellotta

Caltabellotta, AG, Italia
Foto del Comune della Sicilia - Caltabellotta - Chiesa di S Agostino veduta dal monte Gogala

Cenni storici


Caltabellotta è un comune della Sicilia abitato dall’uomo fin da epoche preistoriche e qui si conservano ancora oggi numerose testimonianze archeologiche. I Sicani furono i primi abitanti della parte occidentale della Sicilia i quali fondarono qui Camico, nelle montagne del Kratas. A Camico si ricollegano le leggende del mitico re-pastore Cocalo. Nel 258 a. C., dopo aver perso la guerra contro i Romani, Camico fu distrutta e scomparve. Alcuni dei suoi abitanti costruirono nelle vicinanze una nuova città, ed in seguito all’ellenizzazione, i Greci trasformarono il nome in Triokala “tre cose belle”: fertilità del suolo, abbondanza di acque e inespugnabilità del luogo. Nell’837 arrivarono gli Arabi, ma l’antica città, andata in rovina, perse anche il nome. Fu rifondata in seguito più a monte col nome di Qal’at al-Ballut, che in arabo significa “fortezza delle querce “e da cui deriva l’attuale nome di Caltabellotta.

Attrattiva Principale


U Pizzu di Caltabellotta

Una delle principali attrattive del Comune è il “Pizzo”, montagna che sovrasta Caltabellotta e colpisce immediatamente il visitatore per la sua straordinaria bellezza. E’ conosciuto anche come “Castello” data la presenza dei ruderi del castello edificato in età normanna. Oggi possiamo scorgere i resti della torre di accesso al castello che rivestiva funzione di porta fortificata disposta su tre piani. La sua vetta, che nel punto più alto raggiunge i 949 metri s.l.m., è raggiungibile attraverso un percorso stretto e tortuoso che sulla sommità permette di avere una visione a 360° di tutto il territorio di Caltabellotta e di numerosi centri limitrofi. Il Castello è stato il rifugio della regina Sibilla, che si nascose qui nel 1194 per sfuggire all’imperatore Enrico VI di Svevia. Probabilmente fu all’interno del Castello che, nel 1302, venne firmata la famosa Pace di Caltabellotta la quale pose fine alla guerra del Vespro.

Da visitare


Lu Pirtusu – Si tratta di una suggestiva apertura naturale nella roccia che collega, nella parte più alta, i versanti nord e sud di Caltabellotta.

Villa Comunale – Anticamente giardino dei frati Carmelitani della Chiesa di Sant’Agostino, ora divenuta l’area verde di Caltabellotta, dove sono presenti numerose specie di flora e fauna. All’interno della Villa è possibile ammirare il monumento dei caduti della prima guerra mondiale.

Chiesa dell’Itria – Fondata tra il XVII e XVIII secolo, la chiesa custodisce al suo interno numerosi stucchi in stile barocco. All’esterno presenta una facciata cuspidata e adornata con un pesante portale in pietra locale composto da quattro colonne che sostengono capitelli e un’architrave due delle colonne sono tortili. All’interno vi è un unica una navata e si può ammirare uno splendido coro ligneo di notevole fattura. Sull’altare maggiore vi è la statua dell’Immacolata festeggiata l’8 Dicembre, giorno in cui, dopo la processione, viene tradizionalmente bruciato un grande fantoccio che rappresenta il demonio, che i Caltabellottesi chiamano “Lu diavulazzu”.

Chiesa Madre – La Madrice, chiesa Madre di Caltabellotta si trova fra le affascinanti rupi calcaree ed è caratterizzata dalla presenza di un portale ogivale e delle opere del Gagini: una Madonna della Catena ornata di un gran numero di stucchi e affreschi di Antonino Ferrara di Giuliana, un San Benedetto e una Madonna con Bambino di Antonello Gagini e la Madonna di Giacomo Gagini.

Chiesa e Convento di San Pellegrino – Situato sul monte omonimo, il Convento si presenta maestoso ed imponente. Acconto si trova la chiesa settecentesca di San Pellegrino con un portale barocco sormontato da un medaglione scultoreo raffigurante la gloria del Santo Pellegrino. Dentro la chiesa troviamo un altare in marmo e due statue del Santo in legno. Splendida è la vista panoramica di cui si può godere appena fuori dall’Eremo, che spazia su tutta la fertile vallata sottostante.

Grotta del Male o Grotta del Drago – All’interno della chiesa di San Pellegrino, attraverso una porta laterale si accede a due grotte; la prima, la Grotta del Drago, ospita un piccolo altare dove si pensa pregasse e dormisse il Santo, e la seconda Grotta del Bene, non è visitabile, conserva due pannelli di maiolica risalenti al 1579 e al 1608.

Chiesa di Sant’Agostino – Nella parte orientale del paese si trova la trecentesca chiesa di Sant’Agostino, con un portale del 1742. Al suo interno sono conservati pregiati affreschi di soggetto vetero-testamentario; una Madonna del Soccorso risalente al secolo XVI di Antonello Gagini; una preziosa Deposizione, costituita da otto figure al naturale, capolavoro (1552) di Antonino Ferraro.

Chiesa della Pietà – Chiesa edificata su un complesso di grotte. Al suo interno si trova la rinomata Pietà in una nicchia scavata nella roccia in un punto panoramico nella parte nord del Comune, accanto ad un’importante area archeologica. Si tratta di uno dei più antichi luoghi di culto cristiano presenti in questo territorio, accessibile soltanto attraverso gradini intagliati nella roccia.

Grotta di San Cono – Complesso funebre riconducibile alla presenza del popolo sicano.

Necropoli Sicane – Il territorio di Caltabellotta custodisce ben 121 tombe a grotticella, posizionate lungo i tre picchi più elevati del Kratas. Originariamente le tombe dovevano essere più numerose ma alcune sono scomparse a seguiti di crolli e di opere di scavo per la costruzione di strade, mentre altre sono state trasformate in abitazioni. Esse sono dislocate nei territori denominati: Monte delle Nicchie, Monte di Pietà, Monte Castello, Cappuccini-Calvario, San Paolo, San Marco.

Museo Civico – Palazzo della Signoria – All’interno del museo si può apprezzare la mostra dello scultore Salvatore Rizzuti che donato al paese natio ben 33 splendide opere. Si tratta di una raccolta di sculture in legno, in gesso e in terracotta, di bassorilievi e disegni, ma anche di articoli che costituiscono i punti fondamentali del percorso artistico dello scultore caltabellottese.

Tipicità


L’olio extravergine d’oliva, Biancolilla di Caltabellotta: Pregiata varietà, le cui caratteristiche dipendono principalmente dalla posizione geografica e dal peculiare clima del territorio.

Pasta con le sarde: Primo piatto della tradizione contadina condito con sugo di pomodoro e arricchito con finocchio selvatico, asparagi e sarde. Il piatto viene condito con pangrattato abbrustolito e zucchero. La pasta con le sarde è preparata abitualmente in occasione della festa di San Giuseppe.

La Froscia: Pietanza preparata durante i festeggiamenti della Pasqua e di Natale a base di uova, formaggio grattugiato, ricotta, latte, asparagi fritti, sale, pepe e melissa, o nipitedda un’erba aromatica molto simile alla menta.

Lu Cannaleri: Dolce a forma di pesce o di colomba costituito da un uovo sodo che viene colorato di rosso e imbrigliato dentro una pasta dolce.

Li Cuddureddi: Dolci a base di confettura di fichi che rappresentano il tipico dono di San Silvestro ai bambini.

Appuntamenti


MARZO

Festa di San Giuseppe – Festeggiamenti in onore di San Giuseppe accompagnati da una processione lungo le vie di Caltabellotta. Ciò che caratterizza principalmente la festa è la presenza degli altari di pane allestiti dai devoti. (19 Marzo)

Festa di li fimmini – Così chiamata poiché il comitato dei festeggiamenti è composto esclusivamente da donne. La festa prevede una processione che prende le mosse dalla chiesa dei Cappuccini. (25 Marzo)

MARZO – APRILE

Pasqua – Festa particolarmente sentita dagli abitanti di Caltabellotta. Alle 05:00 del mattino, davanti alla Chiesa del Salvatore, i devoti attendono l’uscita di San Michele che viene portato fuori a grande velocità e accompagnato da musiche incalzanti e fuochi pirotecnici. I festeggiamenti proseguono poi con diversi balli e corse sfrenate del fercolo per tutto il paese.

LUGLIO

Festa della Madonna dei Miracoli e del SS. Crocifisso – Si tratta della festa più importante per i caltabellottesi. Il venerdì della festa si assiste alla “processione dell’oro”, un ricco “tesoro” che la Madonna donò ai suoi fedeli. Il sabato, alle ore 12:00 vi è la solenne “vestizione” della Madonna dei Miracoli. La domenica si svolgono i festeggiamenti principali della festa, con la tradizionale “scinnuta della Madonna” dall’altare maggiore. (Ultima settimana di Luglio)

AGOSTO

Festa di San Pellegrino – Festeggiamenti in onore del Santo caratterizzati dalla presenza di una fiera del bestiame e di articoli da lavoro. Nel pomeriggio inizia la processione: dalla chiesa di San Pellegrino, il Santo viene condotto giù sulla ripida strada, attraversa “la Pietra” e scende per le tradizionali vie della processione. (18 Agosto)

Dedalo Festival – Dedicato all’arte, alla musica e alla cultura, il festival mira alla promozione del territorio. È un evento itinerante che parte da Caltabellotta e negli anni è cresciuto sempre più coinvolgendo altri comuni regionali e nazionali. L’obiettivo è quello di mettere in luce la musica e l’arte degli artisti locali.

SETTEMBRE

Festa del “Dio Vivo” – La festa particolarmente sentita dai caltabellottesi che si celebra la domenica più vicina al 14 settembre, giorno dell’adorazione della croce. Il Dio Vivo è chiamato così dall’espressione dalla statua; il Cristo non è ancora morto sulla croce ma il simulacro mostra il Cristo ancora in vita mentre esala l’ultimo respiro.

DICEMBRE

Festa dell’Immacolata Concezione – Festeggiamenti durante i quali ricorre la tradizione di bruciare “u diavulazzu”, un pupazzo realizzato con paglia, carta e asparagina. Il rito simboleggia il trionfo del Cristianesimo sul Paganesimo. (8 Dicembre)

Festa di Santa Lucia – È la santa protettrice degli occhi. A Caltabellotta i devoti sono molti e tutti coloro i quali hanno chiesto e ottenuto qualche grazia nel corso dell’anno sciolgono un voto di ringraziamento attraverso “li virgineddi”. Si tratta di invitare delle bambine e/o ragazzine in casa propria per l’intera giornata dalla colazione fino alla cena. Chi si offre di organizzare questa giornata nei giorni precedenti prepara vari cibi e pietanze da offrire in grande quantità sulla tavola. Dopo la colazione, le “virgineddi” vengono accompagnate in chiesa per assistere alla messa. Il resto della giornata si trascorre giocando e mangiando. La pietanza tipica del giorno è la “cuccìa”: ovvero frumento e –in misura minore-ceci che vengono bolliti. Il piatto viene condito generalmente con zucchero e succo di limone o con il vino cotto. (13 Dicembre)

Caltabellotta Città Presepe – Il presepe vivente, che si snoda lungo le viuzze caratteristiche del paese, è considerato una tradizione affermata. Durante la manifestazione è possibile scoprire gli antichi mestieri, gli utensili e gli attrezzi che fanno riferimento ad un ambiente agricolo-pastorale e i lavori artigianali oggi scomparsi. La manifestazione inoltre offre l’opportunità di degustare i prodotti tipici del luogo come il pane con olio extravergine di oliva di Caltabellotta, frittelle ‘pastette’ con cardi o broccoli, pane e salsiccia arrosto, formaggio pecorino fresco, ricotta fresca, purea di fave ‘maccu’, miele, ceci ‘caliati’.

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