Gaggi – Borgo Antico Cavallaro

Borgo Cavallaro, Gaggi, ME, Italia
Borgo a Gaggi - Borgo Antico Cavallaro

L’Antico Borgo Cavallaro si trova a soli 300 metri in direzione Nord-Est di piazza Vittorio Emanuele II ed è un borgo a Gaggi di straordinaria bellezza, caratterizzato da vicoletti e stradine tipiche di stile arabo. Anche le casette, tutte ad un piano ed addossate una sull’altra, ricordano i quartieri medioevali di caratteristica impronta arabeggiante.
Il Borgo, dalle dimensioni davvero piccole, ospita al suo interno la Chiesa Madre Santa Maria SS. Annunziata, sita al numero 3 di Via Principe Galati. Essa rappresenta, fin dall’antichità, il luogo di culto più importante del comune avendo rappresentato per gli abitanti del paese “il vero monumento” da custodire e mantenere nel tempo.
La struttura si presenta con mura possenti che donano maestosità alla Chiesa e la rendono di una bellezza unica. Nonostante l’importanza della Parrocchia, essa fu chiusa al culto per alcuni anni a causa delle condizioni disastrose degli interni, ma nel Novembre 1999, a seguito di una ristrutturazione voluta da Don Carmelo Lupò, venne riaperta.
Ciò comportò una grande scommessa in quanto il reperimento delle risorse economiche, per manutenzioni ordinarie e straordinarie, non era facile. Ma con l’impegno e le offerte dei cittadini, ancora oggi la chiesa è utilizzata dai fedeli soprattutto per le Celebrazioni più importanti quali Battesimi, Prime Comunioni, Cresime, Matrimoni e Settimana Santa.
La facciata della Chiesa è incorniciata da stupende lasene che contrastano la pietra lavica ad marmo rosa di Taormina. La struttura è affiancata da un campanile in cui nella parte più alta si notano timpani e trifigli nei quattro lati ed un cupolino a bulbo che alleggerisce il prospetto. Ai piedi dell’ingresso troviamo la Tomba di Don Giovanni Battista, discendente di Don Biagio.
Altro sito di interesse della frazione Cavallaro è il Vecchio Carcere risalente probabilmente al XV secolo.
Esso è caratterizzato da una scala in tenaglia costruita interamente con la pietra lavica. Questa pietra era facilmente reperibile nel territorio di Gaggi per la vicinanza con il vulcano Etna; l’utilizzo della stessa fa dedurre la volontà a voler costruire un carcere degno di nota, perché altrimenti avrebbero potuto utilizzare l’arenaria che si poteva reperire direttamente in loco e ad un prezzo minore. Alla fine della scalinata si giunge al piano superiore, oggi inesistente perché crollato nel corso degli anni. L’interno è caratterizzato da mattoni cotti rossi infilati tra le pietre, tipico dello stile romano. L’esterno è caratterizzato da bellissime finestre, anche esse in pietra lavica. In questo grazioso borgo a Gaggi, di fronte al carcere, spicca il Palazzo del Marchese di Schisò. La struttura si presenta rudimentale, infatti a parte qualche decorazione in pietra lavica, come i cornicioni delle porte-finestre, sembrerebbe una casetta in campagna più che un palazzo baronale. L’edificazione della struttura risale al XVI secolo ed è affiancato dal Magazzino del Marchese.
Tra la Chiesa Madre Santa Maria SS. Annunziata, il Palazzo del Marchese di Schisò ed il Vecchio Carcere vi sono i Dammusi, ovvero dei passaggi sotterranei realizzati per la fuga dei nobili e che collegano i tre siti principali del paese con le sponde del fiume Alcantara.