Comune di Burgio

Burgio, AG, Italia
Foto del Comune della Sicilia Burgio - veduta panoramica

Cenni storici


Burgio è un Comune della Sicilia ricchissimo di elementi interessanti che testimoniano la presenza di diverse popolazioni e lo rendono degno di nota per le vacanze in Sicilia. La sua nascita potrebbe essere collegata all’antichissima città sicana Scirtea di cui rimangono solo i ruderi del Castello di Acristia, posti su una rupe inaccessibile un po distante da Burgio. Durante la dominazione araba Burgio fu governata da Hamud,dinastia di Alidel, il quale divenne signore di Burgio. Egli però decise di abiurare la propria religione e consegnarsi al re Ruggero il Normanno quando questi scese alla conquista della Sicilia. Dopo di lui la signoria passò a Federico d’ Antiochia, conte di Mistretta e Caltabellotta. Nel 1337 Burgio fu nelle mani della famiglia Peralta per moltissimo tempo. Altri successori seguirono ma il cambiamento sostanziale si ebbe con la signoria dei Gioeni che durò dal 1557 al 1637. Quattro anni dopo, l’investitura di barone di Burgio andò a Marcantonio Colonna Quinto, per effetto del matrimonio con D.Isabella , figlia di Lorenzo Gioeni. Nel 1826 i Colonna vendettero al burgitano Domenico Maniscalchi i propri possedimenti. Oggi Burgio è giustamente rinomato per la secolare tradizione dell’artigianato della ceramica e delle campane di bronzo, è infatti sede dell’unica fonderia di campane in Sicilia. Inoltre nel suo territorio rientra parte della Riserva Naturale Monti di Palazzo Adriano e Valle del Sosio.

Attrattiva principale


A Burgio esiste una tradizione di artigianato artistico particolarmente fiorente: vetro, pietra, ferro battuto, ceramica sono ancora oggi lavorati secondo antichi metodi e con la passione di sempre. Essa, infatti, è una delle 33 città che appartiene alla rete nazionale “Città della Ceramica”. Una delle attrattive principali, infatti, è proprio la produzione delle Campane, che vede Burgio come l’unico centro della Sicilia che ancora oggi ne fabbrica. L’arte della realizzazione delle campane è stata oggi proseguita dai discendenti del fondatore della fonderia Virgadamo e i manufatti di Burgio risuonano in tutte le parti del mondo. Inoltre, vi sono antiche botteghe in cui giovani ed anziani artisti lavorano con le mani la terracotta dando vita a molteplici utensili, poi esportati in tutto il mondo. Infine, in notevole espansione, è la lavorazione del ferro, arte antica e ancora fiorente. Ad essa si affianca la realizzazione di vetrate artistiche dai colori luminosi.

Da visitare


Museo delle Mummie: nel convento dei Cappuccini è possibile cimentarsi in una suggestiva ed inquietante passeggiata tra scheletri ed arredi funebri risalenti al XVIII ed al XIX secolo, mummificati secondo le tecniche antiche dei frati francescani. Le mummie, ridate alla luce dalla maestria dell’arch. Umberto Di Cristina, sono state restaurate insieme a vestiti e monili originari.

Fonderia delle campane: fondata nel 1500 dalla famiglia Virgadamo, oggi si tratta di una delle poche fonderie esistenti in Italia. La fonderia ha prodotto campane per secoli, esportandole in Italia e in tutto il mondo.

Botteghe di lavorazione della pietra, del vetro e del ferro battuto: la ricchezza di Burgio è stata l’arte artigiana che, nei secoli passati, ha raggiunto livelli altissimi. Nelle vie del paese sono presenti alcune botteghe nelle quali viene lavorato, ancora oggi, la pietra dura, la terracotta, vengono realizzate vetrate artistiche dai colori luminosi.

Chiesa di San Giuseppe: si tratta di una Chiesa di stile barocco risalente al XVII secolo. La Chiesa ha un’unica navata interamente decorata con stucchi ed affreschi, la volta è a botte ed sull’altare si ammirano tre statue della Sacra Famiglia del XVII secolo, in legno dorato.

Chiesa S.Antonio Abate (chiesa Madre): si tratta di una chiesa riedificata in stile rinascimentale, mentre il campanile risale al XVI secolo. Lungo le navate trovano collocazione ben undici altari, i quali custodiscono delle opere d’arte di estremo valore artistico e storico. I portali d’ingresso sono massicci e decorati con fregi in pietra. All’interno della chiesa troviamo la Madonna delle Grazie di Vincenzo Gagini del 1556, la Madonna dell’Itria di Antonino Ferraro del 1596, il crocifisso di Rifesi e l’icona della Madonna della Consolazione del XIII secolo.

Chiesa del Santuario di Rifesi: il Santuario della Madonna di Rifesi fu edificato nel 1170 dal normanno Ansaldo. Fu un monastero dedicato alla Madonna e detto “Priorato di S.Maria Rifesi e della SS. Trinità”. Nei secoli il monastero si mantenne intatto, mantenendo la sua funzione religiosa. Il vescovo Mons. Luigi Bommarito il 5 novembre del 1987 concesse la qualifica di “Santuario”.

Chiesa di S.M. Della Misericordia: costruita probabilmente nel 1175, al suo interno è custodita la statua della Madonna addolorata che viene portata in processione durante il Venerdì Santo. Anticamente nei pressi della chiesa viveva un generale saraceno di nome Motte il quale, una volta convertitosi al cristianesimo, fece costruire un oratorio all’interno del quale si trovava una cappelletta con dentro l’immagine di una Madonna. Secondo la leggenda, ci si doveva inginocchiare di fronte per far avvenire un miracolo. La devozione popolare accrebbe quando un cavaliere, passando di li, non si inginocchiò ma lo fece il suo cavallo come per rimproverarlo. Nel XVII secolo la cappelletta fu sostituita da una chiesa vera e propria per ricordare la Madonna della Motta.

Tipicità


Fra le tipicità del comune troviamo:

  • Grabuscia: pasta di pane fritta e ricoperta di zucchero.
  • Tabisca: schiacciata di pasta di pane in forno e condita con olio, sale, pepe e formaggio pecorino.
  • Muffuletta: per l’Immacolata, 8 dicembre, è possibile gustare una schiacciata di pasta di pane in forno e condita con olio, sale, pepe, formaggio e sarda salata.
  • Cuccia: per Santa Lucia, 13 dicembre, è tradizione preparare la cuccia, ovvero frumento prima bollito e poi condito con vino cotto.
  • Cuddureddi cu li ficu: durante il periodo natalizio si prepara questa pietanza, ovvero pasta dolce con fichi secchi, mandorle e zuccata.

Appuntamenti


GENNAIO

Festa di Sant’Antonio Abate

Sant’Antonio Abate è il patrono di Burgio. Viene festeggiato il 17 Gennaio e viene portato in processione per le vie del paese. Il giorno prima, il 16 gennaio, i ragazzi raccolgono della legna che ammucchiano a formare una catasta che verrà bruciata durante la sera; la fiamma che brucia viene definita vamparotta. Il giorno successivo, al termine della processione, vengono benedetti gli animali poiché Sant’Antonio Abate è il protettore degli animali e protegge anche le persone dagli incendi e dai pericoli legati al fuoco.

MARZO – APRILE

San Giuseppe

La tradizione vuole che dal primo mercoledì dopo Natale al 19 Marzo vengano celebrati i Mercoledì di S. Giuseppe recitando la novena del Santo. Il 19 marzo una tavola imbandita, cosi come accade in altri comuni siciliani, è presente a Burgio. Qui, per promessa o per voto, i cittadini preparano la mensa che offrono, in relazione alla grazia ricevuta, ad almeno tre poveri per rendere omaggio alla Sacra Famiglia aiutata nel suo pellegrinaggio dai buoni, chiamati “santi”.

Venerdì Santo

Il venerdì Santo a Burgio è un momento molto sentito e vissuto intensamente dai fedeli. È un unicum nel suo genere poichè, a differenza di ciò che avviene in tutti gli altri paesi dove vi è una solo processione, qui ci troviamo ad asistere a ben quattro processioni del Cristo morto che si susseguono in ordine cronologico. Innanzitutto vi è la processione dei “littichedda” eseguita dagli appartenenti alla confraternita, poi la processione del fercolo del Cristo morto da parte degli ecclesiastici, in seguito quella da parte dei fedeli e per finire durante la sera la processione preceduta dagli ‘nzignera e con la presenza di paramenti e ceri votivi. Un ruolo fondamentale svolgono i bambini, vestiti di bianco con un cappuccio sulla testa e una mantellina nera sulle spalle come segno di lutto. Essi portano degli strumenti musicali ( “troccole” e “firrialore“) che scandiscono il passare del tempo e si sostituiscono alle campane mute in segno di lutto. In tarda serata vi è la commovente “discesa” dalla croce del Cristo morto e successivamente la processione dell’Urna e della Madonna Addolorata fino alla Chiesa Madre.

Pasqua

Durante le prime ore della mattina di Pasqua, molti giovani si radunano davanti la chiesa dell’Immacolata e il fercolo di San Michele viene condotto per le vie del paese e fatto “ballare” accompagnato dalla banda musicale. A mezzogiorno vi è l’incontro tra la Madonna della Pace e San Michele, il quale fa la spola per tre volte ad annunciare che Cristo è risorto. A Burgio, come in molti altri paesi dell’agrigentino, assistiamo alla presenza delle “rigattiate”, una sorta di sfida tra due santi, al suon di musica, balli, corse e fuochi pirotecnici. Tra di loro si instaura una vera e propria sfida dove centinaia di giovani, contribuiscono ad enfatizzare di più la situazione, correndo e gridando a squarciagola il nome del Santo a cui appartengono.

AGOSTO

Festa del Principe Saraceno

La festa medievale del Principe Saraceno si svolge nel mese di agosto e rievoca le gesta del Principe Hamud sconfitto dal Re Ruggero nel 1087. Si tratta di una rivisitazione dell’episodio in cui i Saraceni furono sconfitti dai Normanni.

DICEMBRE

Presepi in Festa

Si tratta dell’allestimento e dell’organizzazione di presepi in vari punti del paese che impegnano i cittadini nelle realizzazione di tali presepi realizzati con tecniche, materiali e stili diversi. Alla fine il presepe giudicato migliore verrà premiato con una somma in denaro.

Vedi le Pro Loco di Agrigento