Comune di Paceco

Paceco, TP, Italia
Foto del comune della Sicilia Paceco - veduta della piazza

Cenni storici


Il Comune della Sicilia Paceco era abitato già in epoca preistorica come testimoniano i reperti negli antri rocciosi delle contrade di Sciarrotta, e Malummeri. Fondata durante il XVII secolo dal marchese Placido Fardella, la città deve il suo nome alla moglie di questi, Maria Pacheco di Villena, nipote di un vicerè spagnolo e, con la concessione dello “jus populandi” di Filippo III re di Spagna, ottenne il titolo di Principe e avviò il ripopolamento dei feudi e delle terre del vicino borgo abbandonato di Xitta. Paceco nasce secondo uno schema urbanistico a maglia perfettamente ortogonale con isolati rettangolari.

Attrattiva principale


Piazza Vittorio Emanuele – Le Saline di Nubia –Oasi Naturale del WWF – Museo del Sale

La piazza Vittorio Emanuele, situata al centro del paese dove vi si affacciano la Chiesa Madre e il Palazzo del Comune oltre a tante attività commerciali, da sempre rappresenta il cuore del paese, luogo d’incontro e di passeggio della comunità pacecota, location ideale per gli spettacoli e ogni tipo di manifestazione. L’attrattiva principale del territorio di Paceco sono sicuramente le saline di Nubia, contigue alle saline di Trapani. All’interno dell’area si trova il Museo del Sale, che conserva attrezzi e utensili utilizzati in passato per le fasi di raccolta del sale. Coloro che desiderano visitare questi luoghi durante le loro vacanze in Sicilia possono scoprire le armonie di un territorio, che unisce mare e terra.

Da visitare


La Riserva Naturale Orientata delle Saline di Trapani e Paceco

La Riserva Naturale Orientata delle Saline di Trapani e Paceco è gestita e protetta dal WWF. L’estensione complessiva è di circa 1.000 ha. È divisa in 2 zone, di cui circa 700 ha. di zona A, che coincidono con le vasche di salina, e circa 300 ha. di zona B. Le saline per il loro elevato valore storico, per le tecniche tradizionali utilizzate, per la particolare geomorfologia della costa e per l’habitat naturale sono sottoposte a diversi vincoli di tutela, in quanto costituiscono un ambiente, anche se in buona parte artificiale, di enorme diversità biologica, sia microscopica che macroscopica sotto l’aspetto faunistico.

Il Museo del Sale

Ricavato da un antico mulino a vento dove veniva lavorato il sale della salina i cui proprietari erano, e sono tutt’ora, la famiglia Culcasi. Conserva in modo scrupoloso tutti gli arnesi e gli attrezzi del mestiere del salinaio, inoltre in diversi pannelli vengono illustrate le varie fasi della raccolta del sale, le tecniche usate ancora adesso attraverso le vasche dove si fa confluire l’acqua salata del mare. All’interno del Museo inoltre, vi è allocato un ristorantino tipico e un punto vendita di prodotti tipici per valorizzare gli antichi sapori, le prelibatezze dei prodotti di tonnara e della cultura marinara e delle saline in modo specifico.

La Chiesa di Maria Santissima di Porto Salvo

Dalla piazza si dirama una delle vie più antiche di Paceco, la via quarta, che porta alla Chiesa di Maria Santissima del Porto Salvo. Il luogo di culto risale al 1780 e custodisce all’interno un dipinto raffigurante “la Sacra Famiglia”.

La Chiesa di San Francesco di Paola

La Chiesa di San Francesco di Paola si trova nell’attuale via Garibaldi, fu fatta costruire dal Principe Placido Fardella e lasciata in custodia all’Ordine Minimo Francescano. Adiacente la Chiesa, vi era il Convento dei Francescani, il cui posto è stato preso dalla caserma dei Carabinieri. I locali interni conservano ancora la statua lignea di San Francesco di Paola risalente al XIX secolo. Nelle mura e nel giardino del Convento ci sono evidenti tracce architettoniche seicentesche.

La Torre Saracena di Nubia

Immersa tra le acque cristalline delle Saline che fanno capo al territorio di Paceco, sorge la Torre di Nubia, risalente al 1620. Come tutte le torri di avvistamento erette lungo la costa, essa aveva il compito di segnalare l’arrivo dei predoni Saraceni, in modo da permettere alla gente di abbandonare i centri abitati e mettersi in salvo nelle campagne. La torre ha la stessa forma architettonica di tutte le altre torri di avvistamento presenti sul litorale costiero, progettate dall’architetto dell’epoca, il Camilliani.

Il Museo Preistorico

E’ di recente costituzione ed è stato allocato all’interno della Biblioteca Comunale. Raccoglie reperti archeologici ritrovati nel territorio di Paceco, come vasellame funereo, ceramiche, monili e utensili di vita domestica risalenti a epoche diverse dal Paleolitico, era greco-romana fino al Medioevo. Una testimonianza molto importante degli insediamenti che si sono succeduti nel tempo in questo territorio dalle fertili terre.

Il Museo d’Arte Contadina

Raccoglie le testimonianze della civiltà rurale di Paceco, paese storicamente ad economia agricola. Vi sono custoditi antichi attrezzi di lavoro dei campi e delle varie attività svolte dai contadini, dagli artigiani, dai pastori. Testimonianze delle abitudini e di quotidiana vita domestica quale memoria storica della società rurale.

La Diga di Paceco-Baiata

La diga nasce da uno sbarramento artificiale praticato sul fiume Baiata, a circa 1 km dal centro abitato di Paceco. Costituisce un grande invaso idrico ad uso irriguo dalla capacità di circa 15 milioni di mc d’acqua, gestito dal Consorzio di Bonifica di Trapani, con una rete di distribuzione che si estende per tutta la zona costiera a valle fino alle porte di Marsala, consentendo da diversi anni, un notevole sviluppo agricolo e orticolo in particolare. Inoltre l’area che circonda l’invaso costituisce una zona verde di notevole interesse naturalistico e faunistico che merita una attenta valorizzazione in futuro.

La Chiesa del SS. Crocifisso (Chiesa Madre)

E’ stata edificata nel 1623, sulla piazza principale, di gusto barocchetto, è stata ricostruita all’incirca un secolo dopo su disegno dell’architetto siciliano Giovanni Biagio Amico. A navata unica, all’interno conserva stucchi di scuola del Serpotta. “La Crocifissione”, gruppo realizzato in legno, tela e colla, posto sull’altare maggiore è opera delle botteghe artigiane trapanesi, è stata usata infatti la stessa tecnica di realizzazione dei celebri “Gruppi dei Misteri”. L’attrazione più importante, al suo interno, è costituita da quattro grandi tele collocate sulle pareti, risalenti alla fine del 1600 donate dalla principessa Maria Anna Fardella San Severino, raffiguranti l’Immacolata Concezione, la Natività della Madonna, la Trinità che accoglie in cielo Santa Rosalia e San Carlo Borromeo, la Madonna e cinque Santi. La Chiesa Madre è dedicata a S. Caterina d’Alessandria, Patrona della città di Paceco e si festeggia il 25 Novembre.

La Chiesa Maria SS. del Rosario (conosciuta anche come Chiesa di Santa Lucia)

Costruita per volontà dal principe Fardella è considerata uno dei primi edifici di culto di Paceco. In essa aveva sede la Confraternita del Santissimo Rosario che già dai primi del 1600 seppelliva i propri confrati morti nella cripta sottostante, come attestato da una lapide devozionale. Ha un prospetto semplice, segnato da quattro lunghe lesene, che si completa con una loggia campanaria ad archi a pieno centro. Il portale principale è riccamente decorato e fastoso di gusto barocchetto, con timpano rialzato dentro cui è evidenziata la lettera “M” che sta per Maria. L’interno è a navata unica, ravvivato da un semplice apparato decorativo, conserva un dipinto raffigurante la Madonna del Rosario con San Domenico.

Tipicità


I principali prodotti tipici sono l’aglio di Nubia e il melone giallo. L’aglio rosso di Nubia, caratterizzato dal colore rosso, dall’aroma intenso, è coltivato a Nubia, frazione di Paceco e rappresenta l’ingrediente cardine della pasta con il pesto trapanese. Del melone giallo ve ne sono diverse varietà, tra cui il “cartucciaro”, definito anche “melone d’inverno” perchè si conserva bene fino all’inverno.

Appuntamenti


MARZO

L’Ammitu di San Giuseppe

Tra le tante feste popolari è quella che meglio di tutte conserva un sapore antico, è tra le più diffuse e presenta una serie di rituali pervenuti a noi quasi intatti attraverso i secoli. A Dattilo, piccola frazione di Paceco, si è tramandata la tradizione di allestire un altare adornato con forme di pane lavorato artisticamente e una tavolata imbandita di ogni bene per realizzare una cena da 101 portate diverse, l’ammitu di San Giuseppe, appunto dove gli invitati sono Gesù Bambino, la Madonna e San Giuseppe, cioè la Sacra Famiglia che vengono impersonate da figuranti locali.

MAGGIO

Festa del 1 maggio

Musica di vario genere e spettacoli sul palcoscenico della Piazza Vittorio Emanuele. Fanno da contorno alla manifestazione spettacoli, degustazioni di prodotti tipici e mostre.

SETTEMBRE

Rosso Aglio Bianco Sale

L’antico rito della raccolta del sale rivive nel corso della manifestazione “Rosso Aglio e Bianco Sale” che si svolge a Nubia nella Riserva Naturale delle Saline di Trapani e Paceco, Oasi del WWF. Rappresenta un’occasione per riscoprire la cultura, le tradizioni rituali ma anche gli antichi sapori attraverso degustazioni di prodotti tipici della terra e del mare.

NOVEMBRE

Festa della patrona Santa Caterina Alessandrina

Processione del Simulacro della statua di Santa Caterina d’Alessandria, Patrona di Paceco, per le principali vie cittadine accompagnata dalla banda musicale.

DICEMBRE

La Sagra della Cuccia

La sagra è organizzata dal Comune in occasione della Festa di Santa Lucia, data storica della sua morte avvenuta a Siracusa il 13 dicembre del 304 circa. La tradizione si rinnova ogni anno, per rievocare la leggenda legata al miracolo di Santa Lucia. In questa ricorrenza viene esposta la statua della Santa davanti la Chiesa Madre e viene allestita una “Nave della Provvidenza” che dopo la benedizione, distribuisce la tradizionale cùccia, piatto devozionale a base di grano lessato.

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