Comune di Regalbuto

Regalbuto, EN, Italia
Comune della Sicilia - Regalbuto

Cenni storici


Il primo centro abitato nacque sul monte San Giorgio, dove fu fondata, attorno al 420 a.C, la città di Amaselon. L’origine dell’abitato fu sicuramente un casale posto in contrada Monte, di provenienza musulmana; cinto da mura e sormontato da una torre di vedetta sulle cui rovine venne poi eretta la chiesa di S. Calogero. All’antico nome arabo Butahi casale fortificato, intorno ai primi decenni del 1200, venne aggiunto l’appellativo Rahal che vuol dire reale da Federico II di Svevia, in occasione della battaglia contro Centuripe. Durante la dominazione spagnola, Regalbuto visse un periodo di benessere nonostante le epidemie, le sommosse e le carestie che scoppiarono in Sicilia a ridosso del XV secolo. Grazie all’opera di Agostiniani, i Carmelitani, i Domenicani e, in seguito, i Cappuccini ed i Gesuiti, dalla metà del ‘600, Regalbuto divenne centro culturale di grande rilievo. I Gesuiti fondarono la prima scuola pubblica di grammatica e, successivamente, della scienza umana e della retorica. Il real liceo laico fu infatti eretto per i Gesuiti dalla famiglia Taschetta e contava più di 80 allievi. Nel ‘700 vennero abbellite ed ingrandite tutte le Chiese, i monasteri ed i palazzi signorili, a partire da quelli presenti nell’antico quartiere cristiano.

Attrattiva principale


Il Carnevale

E’ la manifestazione più attesa e sentita dai regalbutesi. Il Carnevale di Regalbuto è tra i più importanti del Centro Sicilia e non solo, capace di richiamare migliaia di spettatori ammaliati dalle splendide maschere frutto di abile sartoria e geniale estro. Tante le manifestazioni che si susseguono nei cinque sabati che precedono il mercoledì delle ceneri, e durante gli ultimi tre giorni (Domenica, Lunedì e Martedì) il grande spettacolo delle sfilate del concorso a premi delle maschere. Tutto questo in un turbinio di festa e musiche che continuano fino a notte fonda e coinvolgono tutto il centro storico. Per questo il nostro slogan è: Carnevale di Regalbuto, da noi… il protagonista sei tu.

Da visitare


Il lago Pozzillo

Si trova nel centro dell’isola, in quel lembo di terra che romani ed arabi individuarono come centro nevralgico dell’entro terra siciliano. Numerosi furono i viaggiatori che, come W. Goethe, provarono un senso di pace e suggestione dinanzi a questa sconfinata piana ricca di paesaggi da sogno. Fu per secoli fertilissimo granaio e fondamentale risorsa del vecchio continente. Nel secondo dopoguerra (1950), l’ingegnere Orcel, iniziò l’opera di costruzione della diga Pozzillo, sbarrando il corso del fiume Salso. Ideata per fornire energia, resta comunque habitat ottimale per la prosperità della fauna. Oggi giorno rappresenta, inoltre, un importante punto di accoglienza turistica grazie alle attività ricreative promosse dal primo Parco avventura certificato nel centro Sicilia: Pozzillo Avventura con passaggi sospesi tra alberi e molto altro.

Chiostro agostiniano

Fa parte di un complesso monastico che prevedeva e aveva l’esistenza della Chiesa di Sant’Agostino distrutta nel 1928 a seguito dei fasci siciliani e, quindi in pieno ventennio fascista, per far posto alla Casa del Fascio e al Cine-Teatro Urania. Molti suppellettili della Chiesa di Sant’Agostino distrutta furono poi portati nella Chiesa di San Giovanni che venne chiamata Chiesa di San Giovanni in Sant’Agostino.

Chiesa di San Sebastiano

Sorge accanto alle case costruite dalla Confraternita di S. Sebastiano. La struttura risale al 1500 e fu spogliata dagli stessi confrati che ne hanno venduto i preziosi arredi. La sagoma del Cristo morto composta in pelle di daino viene portata in processione il venerdì Santo, dall’inizio del secolo fu sostituita con quella in cartapesta che possiede ancora oggi. Resta, oltre all’antico pavimento a piastrelle in maiolica, qualche preziosa suppellettile e alcune statue.

Chiesa S. Maria la Croce

La Chiesa è stata costruita intorno al 1500-1600 così come tutti i palazzi, nel 1700 ha avuto una fase di rifacimento di quelle che sono le componenti principali. È una Chiesa in stile basilicale a 3 navate; l’unica navata ampia è la navata centrale, invece le 2 navate laterali servono più per far defluire il flusso delle persone perché adesso troviamo le sedie, ma prima quelle che erano le sedute principali venivano svolte in questa navata centrale. Evidente è la dicotomia tra l’arco e il contesto della Chiesa: l’arco è in pietra, il resto è stuccato. L’arco è stato messo in luce nell’ultimo restauro conclusosi nel 1970 ed è l’arco originario con le colorazioni originarie di quello che era l’impianto della Chiesa. L’altare maggiore è stato rifatto con uno dei portali della Chiesa di Sant’Agostino, notiamo qua le teste di 2 leoni. All’ingresso troviamo poi la fonte battesimale che non raffigura le caratteristiche cristiane, ma pagane, anche se abbiamo la certezza che già questa fonte veniva utilizzata in un periodo cristiano. Di notevole importanza sono poi i 2 altorilievi che si trovano all’ingresso: il Battesimo di Gesù e San Giovanni Battista che non hanno un’importanza storica rilevante, ma per la tecnica di costruzione che non è marmo, come sembra, ma gesso stuccato. Li mettiamo in rilievo perché la presenza del gesso nelle nostre Chiese è preponderante come stile costruttivo e di decorazione.

Palazzo comunale

Risale al 1700 ed è stato da sempre adibito ad una funzione pubblica ed amministrativa. Al suo interno vi troviamo lo stemma del Comune, uno stemma araldico dove vediamo da una parte la Madonna del Perpetuo Soccorso, detta “Madonna a Mazza”, compatrona di Regalbuto, e dall’altra parte un’Aquila, simbolo di tipo nobiliare. Lo stemma è poi cinto da una parte di foglie di alloro, simbolo di saggezza ed una parte di foglie di ulivo che simboleggia, invece la pace. Salendo nell’aula consiliare, abbiamo il busto di Gian Filippo Ingrassia, un illustre medico che scoprì un ossicino dell’orecchio, chiamato staffa.

Chiesa Madre (S. Basilio)

E’ la Chiesa principale di Regalbuto dedicata a San Basilio. È una Chiesa ad un’unica navata a doppia croce greca. La costruzione di questa Chiesa risale a prima del 1400. Il progetto di come vediamo oggi la Chiesa è cominciato intorno al 1720 ed è durato quasi 80 anni con più riprese costruttive ad opera di 3 architetti. Originariamente il disegno di quella che era la struttura ad opera del Battaglia, il primo architetto che abbozzò il disegno, era di tipo basilicale a 3 navate. Tutt’ora, infatti, riusciamo a capire qual era l’impianto, perchè gli altari minori esistenti dovevano essere probabilmente parti delle navate laterali e quelle che vediamo erano proprio le colonne di supporto alle navate laterali. Successivamente il progetto della Chiesa ha avuto degli intoppi negli anni: il primo con il disegno del Battaglia che non piacque alla commissione, siccome, però i lavori erano ormai iniziati, continuò nonostante Lombardi stava abbozzando il secondo disegno che portò alla visione attuale della Chiesa. La facciata rispecchiava l’ambizione dei cittadini che l’avevano finanziata, perché una parte la finanziava la curia, ma la maggior parte dei lavori furono frutto del lavoro dei nostri cittadini regalbutesi. Il disegno attuale della nostra facciata è simile a quello del Duomo di Catania come possiamo vedere dagli altari minori, uno dedicato a San Vito che è infatti quasi la fotocopia della parte centrale del prospetto del Duomo di Catania e quello del Santissimo Sacramento. L’altare di San Vito è stato completato, invece quello del Santissimo Sacramento, a causa dei fondi scarsi, non è stato completato, manca, infatti un ordine. Il terzo architetto è stato Stefano Ittar che non ha dato un apporto strutturale ma è stato quello che ha costruito l’arco dove poggia il nostro organo costruito da Domenico Del Piano, uno dei massimi costruttori di organi della seconda metà del ‘700. Lo stesso impianto di organo, anche se in versione più grande, ce l’abbiamo a Catania, a San Nicolò L’Arena.

Museo degli argenti

Collezione di argenti, ovvero donazioni fatte in onore della Chiesa e che oggi noi custodiamo. Insediamento rupestre di S. Antonio fuori le mura: sorge in Contrada Cannavata, a circa un Km dall’abitato, su uno sperone roccioso. È costituito da diverse abitazioni artificiali in grotte e dal Convento di cui restano in piedi il prospetto principale, parte del Chiostro, la cisterna e le mura perimetrali. Il Convento è collegato alle grotte circostanti tramite camminamenti e scalinate intagliati nella roccia. Tipicamente bizantini sono gli intagli artificiali, le nicchie scavate nelle pareti, le canalette per il convoglio dell’acqua nella cisterna rettangolare. Va ricordato u trappitu, vasche comunicanti utilizzate per la macerazione delle olive o per la lavorazione della canna da zucchero.

Tipicità


Prodotti di alta qualità che (anche se non riconosciuti ufficialmente) hanno caratteristiche uniche e promuovono l’attività locale sono: l’olio, le mandorle e le arance rosse.

Appuntamenti


FEBBRAIO – MARZO

Il Carnevale: Nonostante la prima edizione ufficiale risalga al 1946, dai documenti e dai racconti tramandati dai nostri antenati, sappiamo che già nel tardo ‘800 le famiglie più agiate, nel periodo che precede la Pasqua, organizzavano serate danzanti in maschera, nei saloni dei palazzi nobiliari. Nei primi decenni del ‘900 queste serate danzanti divennero sempre più accessibili e attese dal popolo.

AGOSTO

Summer Energy: E’ un evento a scopo ricreativo che mira al coinvolgimento dei giovani ad una serie di giochi con lo scopo di educare all’unità di gruppo, di riscoprire il territorio regalbutese e divertirsi in modo sano. L’evento si svolge in due giornate, impegnando i ragazzi in giochi di abilità fisica, mentale e manuale. Il tutto è svolto nel cuore del centro storico del territorio di Regalbuto. L’evento si conclude con una grande caccia al tesoro decretando la squadra vincitrice.

Festa del patrono S. Vito: In occasione della festa per il Patrono San Vito che si svolge dall’8 all’11 Agosto, Regalbuto si tinge di rosso che sono i drappi che simboleggiano la festa di San Vito e ricordano il martirio del Santo. Tra le varie processioni, quella dell’alloro è la più importante alla quale partecipano migliaia di fedeli che si riversano in strada partecipando con un ramoscello di alloro, che per tradizione i devoti si procurano incamminandosi verso il vicino paese di Agira che dista circa 14km, simbolo di gloria.

DICEMBRE

Natale in fiera: Evento che mira alla valorizzazione dei manufatti e prodotti enogastronomici locali. L’evento si svolge nel centro storico di Regalbuto.

Vedi le Pro Loco di Enna