Comune di Ficarra

Ficarra, ME, Italia
Chiesa Madre - Comune di Ficarra

Cenni storici


Le origini del paese mischiano storia e leggenda. Secondo alcuni storici furono i fenici a fondare Pallisa (che deriverebbe dalla dea Pallade Atena), primo villaggio nel territorio dell’attuale Ficarra. La prima notizia dell’esistenza di un agglomerato urbano e della sua denominazione in Ficarra è da riscontrarsi in un Diploma del Normanno Conte Ruggero, datato al 1082. La stessa toponomastica è citata nel Registro della Chiesa di Messina, con data ascrivibile al 1198 e riferimento al territorio ficarrese in relazione alla presenza di una Fortezza Carceraria, databile, secondo V. Amico, al periodo arabo-saraceno. Non è da escludere la possibilità che già in tale periodo (intorno all’anno 1000) il sito ficarrese avrebbe vissuto la concentrazione di un nucleo abitato, forse un piccolo borgo arabo, un Casale. La toponomastica induce a ricondurre la denominazione Ficarra all’arabo Al Fakhàr (La Gloriosa), termine che potrebbe riferirsi a un’età d’oro del paese in periodo arabo; inoltre, a livello architettonico e a testimonianza di una fase saracena e comunque pre-normanna, sopravvivono gli archi a sesto acuto di alcune Chiese. Con la conquista normanna della Sicilia (1072) il centro nebroideo, divenne feudo baronale che fungeva da riserva di caccia per i baroni. Fu una fortuna per Ficarra l’arrivo degli Aragonesi in quanto la baronessa Macalda Scaletta fu imprigionata e la baronia di Ficarra passò a Don Ruggero di Lauria, un ammiraglio italiano al servizio della stessa corona d’Aragona ed erede di Guglielmo Amico, conoscendo un lungo periodo d’oro. Ben presto però i Lauria videro i loro beni (tra cui Ficarra) confiscati dal re e consegnati all’illustre famiglia dei Lancia. I Lancia governarono il paese fino al 1738, anno in cui la baronia di Ficarra fu venduta in un’asta pubblica. Oggi Ficarra conserva i caratteri di un tipico paese medievale, subendo nel tempo molti cambiamenti. La sua attuale collocazione (450 m s.l.m.), a 9 km dal Mar Tirreno e di fronte alle Isole Eolie, vede Ficarra ergersi sui monti Nebrodi, in mezzo a campagne ricche di ulivi e noccioli. Il territorio è diviso su tre colline: in quella sud-occidentale vi è il centro (che a sua volta è sormontato dalla collina del Convento dei Cento Archi, da quella della Chiesa Madre e da quella della Fortezza Carceraria). In quella a centrale troviamo le contrade di Serro, Crocevia e Pietra Zita, in quella nord-orientale infine Matini. A nord, in pianura, vi sono le contrade di Rinella, San Noto e Sauro.

Attrattiva principale


Convento dei Frati Minori Osservanti di S. Francesco
Costruito intorno all’XI sec. per volontà dei monaci della regola di San Basilio, il convento domina il tessuto urbano ficarrese dalla collina più alta. Le notizie relative alla sua storia fino alla ricostruzione del 1522 sono molto scarse: si hanno notizie di una caduta in disgrazia dei monaci concomitante alla cacciata dei saraceni dal territorio; tuttavia dopo la sua ricostruzione, divenne una delle biblioteche più importanti della Sicilia (la seconda) per la presenza al suo interno di ben 828 volumi. Il 1886 segna l’inizio di un lento degrado che colpirà il luogo: in quell’anno infatti, lo Stato Italiano decreterà la confisca dei beni ecclesiastici che comporterà un progressivo abbandono del convento, fino a quello definitivo avvenuto nel 1885 con la morte di padre Illuminato Alberto. È pensabile che, durante la Prima Guerra Mondiale, il monastero divenne avamposto per i nostri soldati ficarresi data la sua posizione dominante favorevole per l’attacco e la difesa dai nemici, di cui resta a testimonianza un antico cannone; tuttavia la grande guerra, oltre a portar via molte vite umane, distrusse 99 dei 100 archi a tutto sesto che caratterizzavano la struttura e da cui la stessa deriva il proprio nome. Anche detto Convento dei Cento Archi , l’unico superstite domina il fondo della Chiesa Monasteriale, mentre il chiostro in periodo fascista fu adibito a Parco delle Rimembranze sostituendo la precedente funzione di cimitero comunale: il parco fu dedicato ai caduti della Prima Guerra Mondiale, i cui nomi furono incisi su di una lapide commemorativa e per cui furono posti 44 cippi marmorei; l’inaugurazione risale al 1927 e caratteristica risulta la processione annuale (4 Novembre) che i ficarresi compiono in ricordo dei loro compatrioti. Dell’antico splendore del Monastero oggi restano visibili solo le mura perimetrali, il portale, l’abside e l’unico arco superstite della Chiesa di S. Maria del Gesù.

Da visitare


Santuario Maria SS. Annunziata
Il complesso ecclesiastico della Madonna Annunziata si erge sul secondo dei tre colli su cui si estende l’abitato. Molto probabilmente fu costruito sui resti di una fabbrica araba, di cui restano archi a sesto acuto all’interno della cripta della Chiesa, costruita sfruttando il naturale pendio del colle. L’erezione della Chiesa è da datarsi all’inizio del 1300, quando per volere stesso dei normanni, il territorio ficarrese fu ceduto alla Diocesi di Messina dalla stessa di Troina. Tuttavia nulla sopravvive nel fabbricato riconducibile al passaggio normanno. Protagonista di importanti mutamenti strutturali e architettonici nel corso del tempo, dovuti maggiormente al verificarsi di forti scosse sismiche, oggi la Chiesa si presenta planimetricamente suddivisa in tre navate longitudinali tagliate trasversalmente dal transetto. La struttura  a croce latina presenta sul fondo tre cappelle: il visitatore che percorre la navata centrale si trova di fronte alla cappella della Trinità, accostata a sinistra dalla cappella del SS. Sacramento e a destra da quella che ospita la Vergine Maria SS. Annunziata, riadattata in occasione del Suo arrivo in Ficarra (7 Ottobre 1507) per ospitare scene artistiche derivanti dal tema dell’Annunciazione, sostituendo e ampliando la precedente cappella di S. Placido, antico patrono del luogo. Il prospetto presenta una nicchia con arco a tutto sesto inquadrata da quattro colonne cilindriche, due delle quali in posizione avanzata. Putti danzanti decorano la parete di fondo del tabernacolo (realizzato da A. Gagini tra il 1525-1528), mentre due di maggiori dimensioni incoronano l’icona della Vergine, opera di A.Gagini (1506). Nella parete di destra della cappella è presente una piccola edicola che ospitava l’ampolla in argento contenente il Miracolo, ovvero sangue misto ad acqua sudato dalla Vergine più volte a partire dal 22 Dicembre 1592 e riconosciuto dalle autorità religiose, che purtroppo fu sottratto nel 1978, in una notte di tempesta; dell’antico fatto prodigioso, oggi resta un’immagine commemorativa che ritrae l’ampolla unitamente a una celebrazione in memoria che avviene ogni 17 Gennaio e alla fede di tutti i ficarresi. La navata di sinistra si conclude con la cappella dedicata al Santissimo Sacramento che presenta un altare la cui decorazione riprende caratteri dello stile greco, mentre il ciborio in marmo che ivi si trova mostra bassorilievi raffiguranti Dio Padre, l’Ecce Homo, san Pietro, san Paolo e vari angeli. Nella cappella centrale è posto l’altare principale del Santuario dove si svolgono le celebrazioni, decorato da un’artistica pala. Sul fondo, un organo a canne, probabilmente risalente al 1700 e recentemente restaurato, è posto dietro un Crocifisso ligneo che dall’alto domina la navata centrale e verso cui convergono gli occhi dei fedeli. Le tre navate furono ricostruite dopo il terremoto che nel 1908 colpì Messina e l’intera provincia: i lavori degli anni 1916 e 1922 portarono alla sostituzione dell’antico tetto ligneo intarsiato della Chiesa e delle pitture degli Apostoli che occupavano la navata centrale. Esternamente, particolare rilievo assume la facciata del sacro complesso: la sua ristrutturazione, dovuta in seguito ai danni provocati dal terremoto del 1693, risale al 1700 a opera degli scalpellini Domenico e Nicola Lanza che lavorarono  anche alla ricostruzione dell’antico portale ora in pietra arenaria; un carteggio posto sulla facciata recita infatti “Nicola e Domenico Lanza ex rupe me fecit, 1700”, indicando negli stessi maestri  gli autori della ricostruzione dell’intera facciata. Un semplice rosone dai vetri policromi completa in sommità l’elaborata ricostruzione architettonica della facciata della Chiesa. Caratteristica la Torre Campanaria, dotata di un orologio, che risulta semplicemente accostata al corpo architettonico.

Fortezza Carceraria
La fortezza carceraria sorge sul terzo dei colli a sud. Se fosse sostenibile la sua originaria funzione di torre di avvistamento, certe sarebbero le sue molteplici trasformazioni nel tempo, soprattutto in epoca medievale, delle quali documentata è quella subita sotto il dominio aragonese del XIII sec., quando il controllo del territorio ficarrese era nelle mani di Don Ruggero di Lauria. Non si hanno notizie antecedenti all’epoca medievale: tuttavia se corretta dovesse risultare l’ipotesi di Michele Armari, ovvero dell’esistenza di un Castrum Ficarriae e quindi di un fortilizio nella dizione latina, risulterebbe probabile la presenza della struttura già in epoca islamica. La struttura mostra caratteri compositi dal sapore austero e imponente: la pianta quadrata con basi a scarpa definisce mura perimetrali particolarmente spesse e possenti in pietra arenaria locale terminanti con merli a coda di rondine. L’unica apertura risulta essere il portale d’ingresso composto da conci bugnati che inquadrano un arco a tutto sesto, da datare con tutta probabilità al XVI sec.; di prospetto, una cappella privata. La semplice pianta prevede un cortile centrale, perimetrato da quattro ali con ambienti in successione, in cui è ubicato un pozzo collegato a una grande cisterna per la raccolta dell’acqua piovana. Rifunzionalizzata, per l’intrinseco fascino oggi la fortezza carceraria è divenuta luogo per lo svolgimento di mostre d’arte e dal 2011 sede del primo Museo a livello nazionale interamente dedicato al mondo ludico medioevale, il “Museo dei giochi e del giocattolo medievale”. Raccoglie 200 riproduzioni di manufatti diffusi nel Medioevo realizzati con l’apporto di fonti letterarie e iconografiche che informano su un aspetto della vita quotidiana scarsamente attenzionato, eppure di particolare rilevanza per la ricostruzione dell’epoca.

Tipicità


Tra le tipicità più importanti di ficarra possiamo ricordarne alcune:

Paste di mandorla
Anche dette I paste i mennula, sono di esclusiva origine ficarrese ed erano preparati per la S. Pasqua. La preparazione inizia la sera prima con u cireppu, un preparato a base di mandorle tritate, zucchero e acqua che deve riposare per 24h. La pasta preparata a mano ricoprirà sotto e sopra l’impasto a cui verrà data forma di mezza luna e infornato.

Nuciddi e mennuli ‘gniazzati
Si tratta di nocciole e mandorle tostate e ricoperte di una glassa di zucchero di colore rosso. Vengono preparati durante tutto l’anno, soprattutto durante la S. Pasqua.

Biscotti duri
Si tratta di biscotti che presentano un gusto di anice e cannella. Vengono preparati con fior di farina impastata ben lavorata e fortemente lievitata, dalla tipica forma a S.

Pignolata
La pignolata al miele viene preparata tradizionalmente del periodo di carnevale. Si presenta come un mucchietto di tocchetti di impasto fritto tuffati nel miele e poi servito con confettini colorati e canditi.

Buccellato ficarrese
Consumato nel periodo natalizio, si tratta di un impasto di pasta frolla, steso a sfoglia non sottile e farcita con un ripieno di fichi secchi, uva passa, mandorle, scorze d’arancia o altri ingredienti, chiusa e conformata spesso a forma di ciambella.

Farinata
Dal mosto profumato, appena ottenuto dalla spremitura dell’uva, si ottiene un succo che con pochi e semplici ingredienti si trasforma in una crema densa e aromatizzata. Viene preparato principalmente nei giorni della vendemmia.

‘Nzuddi
Di forma sferica, leggermente schiacciata, dal colore dorato, a base di farina, zucchero, mandorle, cannella, albume d’uovo e ammoniaca, questi dolci sono preparati per l’1-2 Novembre.

Appuntamenti


GENNAIO

Festa del Miracolo: In tale occasione nella celebrazione della Santa Messa, a cui partecipano numerosi fedeli e in particolare tutti i bambini delle scuole ficarresi,  viene ricordato il sangue sudato (Miracolo) più volte dalla madonna. Il 22 dicembre del 1592 durante una celebrazione all’altare dell’Annunziata, il viso del simulacro di Maria SS. Annunziata, cominciò a sudare del sangue. Questo evento si ripetè per ben cinque volte dal 1592 al 1670; il Sangue venne raccolto in un’ampolla e conservato in un reliquiario d’argento.  Il “Miracolo” ( Reliquiario), veniva  portato in processione tre volte l’anno: il 17 gennaio il 4 e il 5 agosto in occasione dei festeggiamenti in onore della Madonna Annunziata. La sera del 4 agosto dal Santuario fino alla Chiesetta delle Logge, dove il giorno prima l’aveva preceduto la Madonna, mentre la sera del 5 agosto per tutta la processione avanzava prima della vara della “Gran Signura”. Ciò per secoli fu segno di provvidenza per i ficarresi. Nella notte tra il 6 e il 7 aprile 1978 il Reliquario fù trafugato e non si ebbero più notizie di esso. (17 Gennaio)

Festa di San Sebastiano: La festa ha inizio con la celebrazione di una Santa Messa e subito la processione del Santo per le vie del paese portato a spalla da giovani e non. Antica tradizione è la distribuzione dei “panetti” (panini piccoli) di farina di frumento senza sale, benedetti durante il rito religioso. La festa si svolge la domenica successiva se giorno 20 è infrasettimanale. (20 Gennaio)

FEBBRAIO

Festa di San Biagio: Tale manifestazione religiosa si svolge come di consuetudine con normale Santa Messa e processione per le vie del paese. Durante la liturgia viene effettuato il particolare rito della benedizione della gola per tutti i fedeli. Alla fine della processione si può assistere ad una antica tradizione, ossia al gioco delle “pignatte” (contenitori di terra cotta) appese ad un filo in aria. Tale gioco consiste nel riuscire a rompere con occhi bendati le “pignatte” per riuscire a trovare dei premi. (La festa si svolge la Domenica successiva se il giorno in cui cade è infrasettimanale). (3Febbraio)

MARZO – APRILE

Festa patronale Maria SS. Annunziata: E’ la festa più importante del paese e per l’occasione ritornano numerosi ficarresi che vivono fuori. Il rito ha inizio con la collocazione del simulacro della madonna sull’ artistica vara del ‘700  e con l’inizio della novena preparatoria. Il giorno della festa dopo la solenne Messa, al grido possente dei portatori della vara “Evviva a Gran Signura Maria” ha inizio la processione, che presenta una coreografia ben precisa. Il corteo formato dalle autorità civili, militari e dai “piduna”, (persone scalze in segno di devozione alla Madonna) si snoda tra i caratteristici vicoli medievali talmente stretti che la vara ha difficoltà a passare. Nella festa di agosto, giorno 3 la statua viene portata in processione nella Chiesetta delle Logge per poi essere nuovamente riportata  in Chiesa Madre giorno 5. E’ le festa principale del Paese a cui anche numerosi fedeli dei paesi limitrofi vengono ad assistere. (25 Marzo, dal 3 al 5 Agosto)

Processione del venerdì Santo: La liturgia del Venerdì Santo inizia con un momento di preghiera nella Chiesa Madre, al termine di ciò si procede con la processione delle varette per le vie del paese. Vengono portate in processione le statue dell’ Ecce Homo, la Madonna Addolorata, il Crocifisso e l’urna contenente Gesù morto. La processione si snoda nelle strade al buio illuminate solo da qualche lampione e da lampade poste ai balconi da fedeli per l’occasione insieme a manufatti ricamati a mano in segno di devozione. (venerdì di Pasqua)

GIUGNO

Festa del Corpus Domini: Il Santissimo Sacramento viene portato in processione per le vie del paese sotto un baldacchino, posto in un ostensorio. La processione seguita dai fedeli, tra canti e preghiere, va sostando davanti agli altarini uno per ogni quartiere preparati appositamente per l’occasione.

LUGLIO

Festa in onore di Maria SS. Madonna del Carmelo: La Festa della Madonna del Carmelo a Ficarra è una delle più sentite dal punto di vista di devozione, dopo la festa patronale dell’Annunziata. La Festa ha inizio la domenica successiva al 16 se è infrasettimanale ed è preparata da un triduo che prevede la recita del Santo Rosario e celebrazione dell’Eucaristia. La Domenica dopo la Santa Messa delle 18 ha inizio la processione che vede la vara della Madonna scendere dalla scalinata ripida e faticosa della Chiesetta posta in cima proprio a simboleggiare il Monte Carmelo. La processione si snoda tra i vari vicoli del paese seguendo il giro che fanno di consuetudine le altre processioni. La festa si conclude la sera con sagre e spettacoli musicali. La festa della Madonna del Carmelo è una manifestazione religiosa molto anticha a Ficarra, che trova origine  probabilmente nella presenza nel paese dell’Ordine Carmelitano prima e poi di una confraternita dedicata alla Madonna stessa. (dal 16 al 18 Luglio)

AGOSTO

Festa dell’emigrante: La Festa dell’ Emigrante  per i Ficarresi soprattutto, ma anche per tutto l’interland Nebroideo è ormai un appuntamento importante nel panorama delle manifestazioni culturali del periodo estivo, la stessa, si pone l’obbiettivo di scoprire, attraverso relazioni presentate dai più noti studiosi di storia locale, le nostre radici anche remote. La giornata del 13 Agosto si svolge riunendo tutti i partecipanti alla manifestazione in una grande festa con canti e balli, il tutto seguito da assaggi del nostro tipico “pane cunzatu”. (13 Agosto)

Baldanzando: L’iniziativa vuole essere un originale “discorso” sulla danza intesa come linguaggio del corpo, divertimento, ma anche recupero culturale che le associazioni organizzatrici  intendono proporre. L’evento prevede numerosi spettacoli di danza, proprio per questo è divenuto un appuntamento per le associazioni e scuole di danza siciliane, per gruppi e artisti stranieri, messicani, argentini, ugandesi ecc,  che hanno contribuito a farlo diventare un incontro atteso ed importante nel panorama della danza. Tale evento è realizzato nella splendida cornice  del Convento dei Cento Archi di Ficarra. (16 Agosto)

Festa du pani cunzatu: Generalmente questo evento viene effettuato nella seconda decade di Agosto nella popolosa frazione di Matini facendo degustare l’olio proveniente dalla coltivatura “Minuta” con il pane caldo. Ha lo scopo di divulgare la cultura dell’olivo e dell’olio di qualità e diffondere la conoscenza di questo importante componente della dieta mediterranea. (seconda decade di Agosto)

SETTEMBRE

Festa di San Pio: Dopo la Messa la statua del Santo viene portata in processione per le vie del paese seguita dai numerosi fedeli e dal gruppo di preghiera San Pio di cui fanno parte molte persone di Ficarra. (23 Settembre)

Festa di S. Francesco Saverio: Tale evento religioso si svolge l’ultima Domenica del mese di Settembre nella popolosa c/da Matini di Ficarra. La festa ha inizio con la celebrazione di una Santa messa alle 11.00 per poi procedere nel pomeriggio con la solenne processione del Santo per le vie della contrada accompagnata da numerosi fedeli. La sera è previsto come ogni anno uno spettacolo musicale in piazza dove si riunisce in allegria numerosa gente per passare insieme una piacevole serata. (ultima domenica di Settembre)

NOVEMBRE

Festa Santa Cecilia: Dopo la messa svolta nella Chiesa della Madonna del Carmelo, la statua di Santa Cecilia viene portata in processione per le vie di Ficarra. Il giorno della festa se è infrasettimanale viene spostato sulla domenica successiva. (22 Novembre)

DICEMBRE

Presepe vivente: L’evento inizia con i figuranti che rievocheranno l’adorazione dei pastori alla Capanna, lungo un percorso che si snoda fra i più caratteristici e suggestivi vicoli del centro storico, all’ombra del campanile della Chiesa Madre ficarrese. Partendo dal Santuario, dove sarà celebrata la Santa Messa alle ore 17:00, si arriverà alla piccola Chiesetta della Badia che ospiterà la Sacra Famiglia. Lungo il percorso si scopriranno così antichi mestieri e usanze dimenticate e si assaggeranno i prodotti tipici della tradizione locale: le abili mani di oltre 100 figuranti d’eccezione prepareranno sul momento la ricotta così come si faceva un tempo, le antiche pale di legno sforneranno pane caldo che verrà condito, ancora fumante, con l’olio extravergine delle olive ficarresi; nei pentoloni posizionati sui ceppi accesi saranno cotti gustosi legumiprelibata polenta ghiotte frittule, saranno preparate le crespelle con le sarde salate o con le “gide”, i maccheroni saranno “stirati” a mano; si potranno degustare i “pasti ‘i mennula“, tipicità esclusivamente ficarrese recentemente insignita del marchio De.C.O., saranno offerti il biancomangiare con la cannella che le nonne preparavano per le merende di un tempo, le golose “nucidde gnazzate”, il vino cotto, le salutari tisane naturali e tante altre stuzzicanti ricette legate alla ricca tradizione culinaria ficarrese. Tra un assaggio e l’altro, i figuranti animeranno il presepe preparando panetti di sapone secondo l’antica ricetta a base di olio d’oliva, ricamando centrini e lavorando a maglia la lana grezza filata con antichi attrezzi, realizzeranno i “panari” e molto altro ancora. A tale evento particolare partecipano numerose persone del paese oltre che a molta gente dei paesi vicini. (periodo natalizio)

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