Comune di Cinisi

Cinisi, PA, Italia
Foto del Comune della Sicilia - Cinisi - CASA MEMORIA

Cenni storici


Cinisi è un comune di 12,200 abitanti della provincia di Palermo. Nel 1072 si insediano i Normanni con il Conte Ruggero a Cinisi, ma molti abitanti preferiscono abbandonare il casale. In seguito Cinisi viene affidata al giudice Fazio di Fazio che migliora notevolmente l’economia del paese. Alla sua morte, nel 1382, lascia il suo feudo ai monaci Benedettini di San Martino delle Scale i quali danno origine all’odierna Cinisi. Successivamente i monaci cedono parte del monastero in enfiteusi. Nel 1600 circa la popolazione comincia a crescere e le famiglie che vi si formano vivono sotto la giurisdizione dei Padri Benedettini.

Attrattiva principale


Il carnevale di Cinisi si identifica nella Sfilata di carri allegorici e quella del Rito del Nannu. Il Lunedì vi è la sfilata dei cavalli, mentre la Domenica ed il Martedì Grasso sono destinati alla sfilata dei carri allegorici. Il Rito del Nannu avviene il Sabato precedente i giorni del Carnevale, il Nannu viene condotto dalla stazione ferroviaria alla piazza principale in un corteo festoso. La domenica successiva, il Nannu, ormai defunto, viene condotto in un corteo funebre verso il luogo della sua fine. Dopo la lettura del testamento, nella piazza principale, ha luogo il rogo del Nannu che segna la fine della festa.

Da visitare


Santuario della Madonna del Furi: Il Santuario della Madonna del Furi venne costruito nella zona dell’omonimo vallone dopo un miracolo del 1718, quando un tal Antonio Briguglio fu scosso dallo splendore di una donna bellissima che gli apparve dall’alto di una roccia. La donna lo esortò a parlare con il suo Parroco per invitarlo a ritrovare un’immagine della Madonna da tempo dimenticata e a riprendere la devozione verso la Madonna alla quale da anni non le si prestava culto. L’immagine sacra della Madonna del Furi, oggetto della venerazione e devozione popolare, è in olio su ardesia e raffigura la Madonna del Rosario tra San Domenico e Santa Rosa, e secondo la tradizione è stata realizzata da un monaco benedettino, dello stesso ordine che fondò Cinisi.

Spiaggia di Magaggiari: la Spiaggia di Magaggiari è la spiaggia più rinomata di Cinisi e tra le più belle del golfo di Castellammare. Essa si trova ai piedi del paese di Cinisi, in via Ciucca. È una spiaggia di tipo sabbioso, il che la rende una meta perfetta per famiglie con bambini, anche grazie alle ampie possibilità di parcheggio. La spiaggia è molto larga e lunga e arriva fino a Punta Raisi. Per arrivare basta prendere la strada statale 113 verso Cinisi, girare a destra al semaforo, a sinistra all’incrocio successivo e percorrere per un chilometro la strada fino ad arrivare alla spiaggia di Magaggiari.

Chiesa di Santa Fara: la costruzione della chiesa madre “Santa Fara” fu iniziata nel 1676 e terminata nel 1680 sotto il governo dell’Abate Don Onorato Biondo Salerno. All’interno si possono ammirare: il prezioso paliotto dell’altare maggiore arricchito con coralli e lapislazzuli, affreschi del professor Meli e, nell’arco dell’altare del Crocifisso, un affresco di scuola napoletana raffigurante i quindici misteri risalente al 1700. La chiesa fu costruita in un’unica navata per mancanza di spazio ed ha il coro separato da essa da una grande arcata che poggia su due grandi pilastri. Nelle pareti laterali ci sono quattro cappelle dove sono collocati le statue della patrona Santa Fara, San Giuseppe, San Benedetto e sullo sfondo spicca un grande Crocifisso.

Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato: nel 2005 si è costituita l’associazione “Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato” con sede a Cinisi (PA) in Corso Umberto I, 220, con le finalità di diffondere la verità, chiedere giustizia contro la violenza mafiosa ed in ricordo della lotta svolta da Peppino Impastato e, in seguito, dalla madre Felicia Bartolotta. Grazie all’importante ruolo avuto da Mamma Felicia, “Casa Memoria”, è divenuta oggi luogo di interesse storico-culturale della nostra storia e della lotta contro la mafia.

Palazzo dei Benedettini: il nucleo d’origine dell’attuale Cinisi risiede proprio nel Palazzo dei benedettini. L’imponente struttura nasce come monastero dei benedettini nel 1617 sotto l’abate Andrea da Palermo. All’interno del palazzo è possibile ammirare la sala affrescata e le grotte, che anticamente fungevano da magazzino e da cisterna per le provviste. Il Palazzo, edificato dai padri benedettini, proprietari del feudo dopo il giudice Di Fazio, fu espropriato alla chiesa cattolica e si trasformò in sede del potere politico, del Regno sotto i Savoia, del Podestà durante il fascismo e infine oggi è divenuto sede del municipio.

Casa del poeta Giovanni Meli: Giovanni Meli, il più grande dei poeti dialettali siciliani, visse a Cinisi per quasi cinque anni in qualità di medico condotto. Grazie alle bellezze naturali del paese il poeta Meli fu ispirato a scrivere le sue poesie più belle. I monti, le valli e le sorgenti descritte con incomparabile dolcezza suscitano visioni pittoriche che invitano a riscoprire nella natura la magia delle piccole cose. A lui sono state dedicate una via, dove si trova ancora oggi la casa che lo ha ospitata durante la sua permanenza qui a Cinisi e una lapide, posta sulla facciata della casa, per iniziativa del Comune, per commemorare il suo ricordo.

Torre Pozzillo: la costruzione di Torre Pozzillo fu molto probabilmente completata attorno al 1622 e serviva per l’avvistamento di imbarcazioni nemiche, perciò quando si avvertiva il pericolo si dava l’allarme attraverso segnalazioni luminose, trasmesse da torre a torre. La torre ha sezione quadrata e si presenta in ottime condizioni. È situata su una piattaforma di scogli ed era collegata con la tonnara dell’orsa e con la torre di Isola delle Femmine.

Torre Mulinazzo: è visitabile soltanto via mare in quanto si trova dietro la pista aeroportuale. Anch’essa, come le altre, era parte del sistema di difesa delle coste siciliane e sorvegliava l’omonima spiaggia più frequentata dai cinisensi, che è oggi occupata dall’aeroporto Falcone e Borsellino. Essa è collegata da un lato con le torri dell’Orsa e Pozzillo e, dall’altro, con torre Alba, in territorio terrasinese. Essa presenta le forme classiche delle torri di sorveglianza.

Tipicità


Una tra le tipicità più antichi di Cinisi è la presenza della “razza bovina cinisara”, una razza di vacca da cui si ricavano molti prodotti caseari, come carne, latticini e formaggi. Inoltre si producono molti tipi di miele prodotto e lavorato come antica tradizione. Di abbondante produzione è anche l’olio extravergine d’oliva, e un vino locale, lo Zibibbo.

Appuntamenti


FEBBRAIO – MARZO

Carnevale di Cinisi

Il carnevale di Cinisi si identifica nella Sfilata di carri allegorici e quella del Rito del Nannu. Le origini del Carnevale di Cinisi non sono ben chiare, tuttavia da sempre è una festa vissuta con grande partecipazione dalla popolazione. A dare inizio al Carnevale è l’arrivo della maschera del Nannu, che porta con se prelibatezze per tutti e rappresenta il re del Carnevale. Oggi i festeggiamenti durano una settimana, mentre anticamente duravano fino alla prima domenica di Quaresima. Nel periodo dei festeggiamenti tutti gli abitanti di Cinisi sono coinvolti in serate musicali e danzanti, eventi folkloristici legati al territorio e nella tradizionale sfilata delle Macchiette e dei carri allegorici. La conclusione del Carnevale avviene con il corteo funebre del Nannu, che simboleggia la fine del Carnevale e l’inizio della Quaresima.

MAGGIO

Manifestazione in memoria di Peppino Impastato

L’Associazione Casa Memoria, in collaborazione con le associazioni del territorio, organizza una serie di iniziative incentrate sulla legalità e la lotta alla mafia che si concludono il 9 maggio. L’iniziativa prevede, tra le varie tappe, il presidio al casolare, luogo dove Peppino Impastato è stato assassinato e il corteo dalla sede di Radio Aut a Terrasini, fino a Casa Memoria a Cinisi.

LUGLIO

Festa di Santa Fara

Si narra che il cappuccino P. Giovanni da Sciacca recitava molte preghiere per un suo affare importante, ma sempre inutilmente. Così propose che si sarebbe rivolto all’ultimo santo che nel mattino seguente avrebbe letto nel martirologio. Era il 7 dicembre e l’ultima santa nominata fu proprio S. Fara così si rivolse alla Santa con impegno e il Signore lo consolò. Qualche giorno dopo un sacerdote venne a raccomandarsi alle preghiere del P. Giovanni, il quale consigliò di rivolgersi a S. Fara con la promessa che, se avesse ottenuta la grazia, le avrebbe fatto dipingere un quadro. Dopo fervorose preghiere, al quarto giorno, la grazia gli venne accordata, per cui si accinse a mantenere la promessa ma si accorse che non conosceva nulla della sua vita. Perciò all’improvviso arrivò un misterioso fanciullo che si presentò alla porta di casa con un’immagine di S. Fara e immediatamente chiamò un pittore per delineare la figura della Santa. La devozione della Santa da Sciacca, passò a Palermo, a Messina, a Cinisi e in altre città della Sicilia, grazie ai continui prodigi che venivano operati per sua intercessione. I monaci benedettini di San Martino delle Scale di Monreale (PA), favorirono il culto della santa a Cinisi, dove nell’anno 1622 gli abitanti, non sapendo a quale santo dedicare la nuova chiesa, misero dei nomi in un’urna e tirarono a sorte il loro patrono e fu estratto così il nome di Santa Fara che viene festeggiata la prima settimana del mese.

DICEMBRE – GENNAIO

Presepe Artistico Semovente

Presepe delle arti, dei mestieri e della tradizione Siciliana in miniatura (in scala 1:10), ricco di particolari e personaggi semoventi meccanizzati, di grande rilevanza storico-culturale. È stato realizzato per la prima volta nel 1955 dal padre dell’artista, Lorenzo Randazzo, con pochi elementi e di modeste dimensioni. Dopo circa trenta anni l’iniziativa è stata ripresa dall’autore odierno, Giacomo Randazzo, che dal 1988 realizza il presepe ogni anno nei locali del Comune di Cinisi.

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