Comune di Prizzi

Comune Prizzi, Prizzi, PA, Italia
Foto del Comune della Sicilia - Prizzi - ARCO DI SAN SEBASTIANO

Cenni storici


Il Comune della Sicilia Prizzi sorge sul declivio meridionale di un monte isolato, alto 1.045 m circa sul livello del mare, a settentrione della catena dell’appennino siculo. Non ci sono documenti che parlano delle vere e proprie origini di Prizzi, ma i primi abitanti furono i Greci. Secondo alcune testimonianze, in una collina a sud di Prizzi esistette sin dai tempi remotissimi una cittadina che la tradizione chiama Hippana (Montagna dei Cavalli), fondata verso l’anno 480 a.C. da Gerone tiranno di Siracusa, assalita nel 260 a.C. dai consoli Romani e rasa al suolo. Dai fuggitivi di Hippana, che si erano nascosti nei boschi circostanti, ebbe origine il castello primitivo di Prixis (Prizzi). Nonostante Prizzi fosse abbastanza fortificata, subì diverse dominazioni tra cui quella dei saraceni, i quali edificarono intorno al 745 a.C. la torre di avvistamento e altri due castelli con relative torri, uno presso l’attuale Matrice e l’altro nella chiesa di Sant’Antonio; da queste tre torri, in seguito, ebbe origine lo stemma di Prizzi, nel quale è anche raffigurato un saraceno in guardia. Prizzi subì anche la dominazione araba alla quale si deve la bonifica di molte terre, la costruzione di fontane, mulini idraulici, e l’introduzione di nuove colture ortofrutticole.

Attrattiva principale


Il “Ballo Dei Diavoli” di Pasqua

La Domenica di Pasqua il paese si sveglia con tre figure, ossia due diavoli e una morte, che sono i protagonisti del famoso “Ballo dei Diavoli “che si svolge in diversi quartieri del paese a partire dalle 15:00 fino alle ore 24:00 circa. Antiche fonti testimoniano che questa festa risalga intorno al 1700. La tradizione prevede che il rito sia scandito da due momenti: uno religioso e uno pagano. Mentre il rito religioso è contraddistinto dall’incontro fra la Madonna e il Cristo Risorto, a simboleggiare la rinascita di Gesù, quello pagano è rappresentato proprio dal ballo dei diavoli che cercano di impedire tale incontro,“u contru”. Alla fine, però, per mezzo dell’intervento degli angeli, i demoni verranno definitivamente sconfitti consentendo che il rito si compia, cioè il trionfo del bene sul male. Grazie a questo particolare “Ballo dei diavoli” Prizzi viene riconosciuta in tutto il mondo.

Da visitare


Il Museo Archeologico “Hippana”

Il museo ospita numerosi reperti provenienti dall’antica città di Hippana, conquistata dai Romani nel ‘258 a.C. durante la prima guerra punica.

Il Museo Antropologico

Il museo contiene diversi oggetti provenienti dal mondo agro-pastorale, e dall’antica cultura prizzese.

Il Museo Multimediale

E’ una sala multimediale con proiezione in 3D di filmati riguardanti il patrimonio storico-artistico del paese e con esposizione di paramenti sacri e costumi del tradizionale “ballo dei diavoli” che avviene la domenica di Pasqua.

Il Teatro Greco, sito archeologico “Hippana”

Il teatro fu costruito nella seconda metà del IV secolo a.C. e distrutto nel 258 a.C., anno in cui i Romani saccheggiarono la città di Hippana durante la prima guerra punica. Nel 2007, grazie alla Soprintendenza di Palermo, furono rinvenuti i resti dell’orchestra e della parte inferiore del koilon. L’edificio si trova a circa 1.000 metri di altezza sulla montagna dei Cavalli, e per questo è il primo teatro greco a detenere il primato a livello di altitudine.

L’Antico Castello Torre di avvistamento

La torre di avvistamento fu edificata dall’Imperatore Bizantino Costantino V Capraino, intorno al 745 come strumento di difesa e di resistenza a lunghi assedi, proprio per la sua posizione strategica all’interno del territorio. Si tratta dell’unica delle tre torri rimasta dopo gli attacchi dei saraceni da cui ha origine lo stemma del Comune di Prizzi che raffigura le tre torri e un soldato saraceno di guardia.

La Murales Spiazzo Sparacio

Dipinti nel 1989 ad opera di tre pittori Franco Nocera, Totò Bonanno e Mario Baldi rappresentano la stagione dell’amore, le rimembranze e uno scenario di vita contadina.

La Chiesa Madre

La chiesa fu costruita dai Chiaramontani su un’antica chiesetta dedicata a S. Giorgio, protettore dei Normanni e dei Bonello, ampliata nel 1561, e ristrutturata nel 1870, come indica l’iscrizione sulla soglia. Antico portale di Pietra. Sull’altare maggiore troviamo la statua di S. Giorgio, protettore del paese, e nella cappella di destra la stupenda statua in marmo bianco di S. Michele Arcangelo attribuita al Gagini.

La Chiesa San Sebastiano

Dedicata a San Sebastiano fu la prima chiesa edificata nell’abitato su una preesistente struttura bizantina, che sorge sulla roccia viva. Infatti si trova nella parte più alta e antica del paese. E’ aperta solo il 20 Gennaio in occasione della celebrazione liturgica in onore di San Sebastiano e nel periodo natalizio in occasione del Presepe Vivente. Custodisce una preziosa acquasantiera in pietra bianca, sostenuta da una mano attribuita al Gagini.

La Chiesa S.S. Crocifisso

La chiesa del S.S Crocifisso fu costruita intorno al XVII secolo, sulla preesistente chiesetta di san Biagio. Sorge in pieno centro, ed è considerata una delle più belle e maestose chiese di Prizzi. La facciata esterna presenta tre porte: al centro vi è la principale, datata 1867. La chiesa è divisa in tre navate sostenute da dieci colonne di marmo. Nelle navate laterali sono presenti cinque cappelle per lato che accolgono le statue del Cristo Risorto che viene portato in processione il giorno di Pasqua, di santa Lucia e di San Giuseppe. All’interno della chiesa vi anche la statua dell’Addolorata portata in processione a spalla il giorno del venerdì santo e sotto si trova la nicchia di vetro nel quale riposa la statua del Cristo Crocifisso, anche questa portata in processione e messa in croce per il Venerdì Santo.

La Chiesa di Maria SS. Delle Grazie

Molto caratteristica è la chiesa della Madonna delle Grazie costruita intorno al 1620 sotto una possente rupe con il campanile situato proprio sulla roccia, detto “campanareddu”, e che dà il nome anche al quartiere circostante. Sull’altare maggiore è presente la statua della Virgo Laxctans di tipologia bizantina (la Vergine è seduta sul trono che porge il latte al Bambino Gesù). Molto suggestivo risulta l’affresco della Madonna dipinta sulla roccia “acheropinta”, cioè non dipinta da mano umana ma apparsa per intervento divino.

Tipicità del Comune


Prizzi è interessante anche sotto il profilo naturalistico. Affacciandosi nella parte più alta del paese, è inserita all’interno del naturalistico Parco della Madonna dove sorge uno splendido anfiteatro e da cui è possibile scorgere parte del lago di Prizzi, un bacino artificiale realizzato grazie alla presenza di una diga e che rientra nel complesso idroelettrico del fiume Sosio. Scenari fantastici vengono regalati anche dal Tagliarino, dal Monte Scuro, dalla Valle del Sosio e dalla Riserva Naturale di Carcaci condivisa con il Comune di Castronovo. Resistono fortemente, ancora oggi a Prizzi, le tradizioni cittadine, che si fondano sul mito, sul folclore e sul cristianesimo, di cui le piu’ note sono legate alle festività pasquali, che vedono tutta la cittadinanza impegnata durante la Settimana Santa, e alla festa di San Giuseppe con le tradizionali “Tavolate “.

Appuntamenti


MARZO

La Festa di San Giuseppe

Questa antica tradizione apre il ciclo annuale delle ricorrenze religiose prizzesi. In occasione della festa, ancora oggi, i devoti di San Giuseppe preparano in casa il cosiddetto “Cummitu” per una grazia ricevuta oppure da ricevere. Il 19 Marzo si svolgono diverse celebrazioni eucaristiche e la sera la solenne processione con giochi d’artificio. La festa di San Giuseppe ha una grande importanza sia tradizionale che religiosa, di origini antichissime. Si preparano tavole che sembrano veri e propri altari, nelle quali padroneggia al centro la figura di San Giuseppe, sotto la quale troviamo un piccolo altare in cui vengono inseriti la SS. Trinità, la sfera, la mano e la scala. Sulla tavola vengono adagiati forme di pane che rappresentano la Sacra Famiglia, la “pupa” dedicata alla Madonna, la “coffa” dedicata a San Giuseppe e la “cuffitedda” dedicata a Gesù Bambino, e altre forme di pane diverse. La tavola è imbandita da diversi piatti appartenenti alla cucina povera: fritture di finocchietto selvatico, cardi e “zubbi” detti “pisciteddi”, arancia, finocchio, lattuga, carciofi, pignolate e sfinge; il tutto è adornato con alloro e rosmarino.

La Settimana Santa

I Riti della Settimana Santa rappresentano uno dei momenti più importanti delle festività Prizzesi che prendono l’avvio la Domenica delle Parme e si concludono in crescendo nella domenica di Pasqua. In queste ritualità, che tramandano la spiritualità delle sacre rappresentazioni e delle passioni medioevali, si innescarono elementi nuovi che si cristallizzarono nei secoli attraverso gestualità e costumi, specifici ed esclusivi del sentimento religioso delle nostre genti. A differenza delle altre feste che scandiscono le stagioni agricole, i riti della Settimana Santa scavano più in profondità per la loro simbologia che riassume l’intera esistenza del drammatico conflitto tra la vita e la morte. La festività, documentata già nel 1793, è affidata ai confrati di San Nicolò.

APRILE

La Festa di San Giorgio Martire

La Festa di San Giorgio Martire, patrono di Prizzi, ha origini antichissime. I festeggiamenti iniziano al mattino con la famosa fiera degli animali e culminano la sera con le celebrazioni eucaristiche e la solenne processione per le vie del paese e le grida dei giovani “Viva San Giorgio”.

GIUGNO

La Festa Di San Giovanni Battista

Il 24 giugno viene celebrata una messa solenne e alla fine si brucia “u pagliaru”, alle cui fiamme saltano festanti i ragazzi. E’ consuetudine antichissima che la notte di San Giovanni Battista le persone escano all’aperto per osservare il sole che gira, in quanto coincide con il solstizio d’estate. Alla festa di San Giovanni sono legate diverse antiche credenze popolari: si prende una mela alla quale è stato dato un morso, si butta sulla strada e si resta a sorvegliare, il nome del primo uomo che passerà sarà quello del proprio sposo; si fonda del piombo in un recipiente e lo si versa in una bacinella piena d’acqua fredda, condensandosi il piombo assumerà forme diverse alle quali si potranno dare tante interpretazioni sul mestiere del futuro sposo.

AGOSTO

La Festa Maria SS. Del Carmelo

La Festa della Madonna del Carmelo è una delle forme di devozione più antiche e amate dalla comunità prizzese, tanto che, anziché dar vita alle celebrazioni liturgiche il 16 Luglio, la Madonna viene celebrata per due domeniche di Agosto, al fine di permettere ai numerosi devoti emigrati di parteciparvi. E’ antica tradizione a Prizzi rivolgersi alla Madonna del Carmelo quale fonte di grazia per la pioggia o per il bel tempo; per chiedere tali intercessioni si svolge una processione, nella quale la Madonna viene portata in penitenza dalla chiesa del Carmine a Prizzi, accompagnata da San Eliseo (per il bel tempo) o da S. Elia (per la pioggia). All’entrata del paese la stessa viene accolta dalla statua di San Giorgio (Patrono di Prizzi) per accompagnarla fino alla chiesa madre dove la processione si conclude.

Il Meeting di Agosto e del Turismo Equestre

E’ una manifestazione che riscuote notevole interesse. In occasione dell’evento sono stati organizzati, nel corso delle varie edizioni, spettacoli di alta scuola equestre da parte di prestigiosi artisti siciliani, mostre cinofile, esposizioni di mezzi agricoli, straordinarie esibizioni del reparto a cavallo del Corpo Forestale della Regione Siciliana, degustazioni di prodotti tipici e musica dal vivo.

SETTEMBRE

La Festa di Santa Rosalia

Santa Rosalia viene festeggiata sin da tempi antichissimi, già nel periodo della peste in Sicilia durante la quale le reliquie vennero distribuite in tanti paesi, tra cui Prizzi. Nella chiesa Madre è, di fatti. custodito un antico reliquiario d’argento con un osso della Santa dentro. La processione avviene da quasi trent’anni.

DICEMBRE

Il Presepe Vivente

L’evento, occasione unica e irripetibile per visitare il centro storico di Prizzi , ha inizio la notte di Natale, quando in seguito alla liturgia della natività, inizia un corteo con a capo il sacerdote, le autorità e i personaggi raffiguranti Maria e Giuseppe che dalla Chiesa Madre, attraversando delle stradine impervie, raggiunge la grotta, allestita nel cuore del centro storico del paese. Durante la manifestazione i visitatori, percorrendo le suggestive viuzze, possono immergersi in un atmosfera di altri tempi: gli antichi mestieri che si svolgono in vecchie casette disabitate, inebrianti odori e tradizionali sapori. Durante la visita e inoltre possibile godere di una ricca degustazione che comprende: la cuccia, la tabbisca a vampa, u pani cunzatu, ricotta fresca, pasta fresca ed altri prodotti tipici siciliani. Il giorno dell’Epifania, dopo la celebrazione eucaristica, un corteo di fedeli segue i Re Magi che, a cavallo, fanno il loro ingresso nel Presepe, al suono degli zampognari.

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