Comune di Realmonte

Realmonte, AG, Italia
Foto dei Cuddriruni un buonissimo prodotto tipico del comune di Relamonte

Cenni storici


Nel 1680 Don Domenico Monreale, duca di Castrofilippo e principe di Belvedere proprietario del territorio chiamato della Mendola, acquistava dalla Regia Tesoreria Generale il diritto di mero e misto impero in quelle sue proprietà che consisteva nell’acquisizione da parte del feudatario della giurisdizione civile e penale sugli abitanti del suo fondo. Un anno dopo egli otteneva da parte del Vicerè Francesco Bonavides, conte di Santo Stefano, la licentia fabricandi e perciò la possibilità di costruire palazzi, chiese e case. Nasceva così il paese di Realmonte.

Attrattiva principale


Scala dei Turchi: costone roccioso che con la propria pietra candida e segnata a gradoni dal mare e dal vento rende la costa di Realmonte unica al mondo. Così denominata per via della sua forma che richiama quella di una scalinata sulla quale la leggenda vuole che, durante il periodo delle incursioni saracene, i turchi salissero a perpetrare i loro saccheggi. Essa si erge tra la spiaggia e le colline che limitano la costa stessa, formata da calcare ed argilla dal caratteristico colore bianco, reso abbagliante dalla luce del sole, le acque sottostanti sono di straordinaria limpidezza e trasparenza.

Da visitare


Dalla preistoria ai nostri giorni: il territorio di Realmonte, così come presentato dalle testimonianze storiche rinvenute e risalenti a diverse epoche preistoriche, ebbe grande importanza nella migrazione dei primi uomini dall’Africa verso l’Europa. Altri ritrovamenti relativi alla presenza di un insediamento greco sul Monte Rossello risalgono al IV secolo a.C. Ma la più grande scoperta archeologica sul territorio realmontese fu sicuramente quella del 1907, quando, nei pressi di Punta Grande vennero alla luce le vestigia di una Villa Romana del I sec. d.C. appartenuta ad un ricco Patrizio. Ad epoca più recente ( XVI sec. ) appartengono due delle “Torri di Deputazione” del Regno delle due Sicilie facenti parte di quel grandioso progetto difensivo costiero operato dal Cammilliani nel 1500: una si trova sul Monte Rossello allo stato di rovina, l’altra sul Monte Rosso. Particolarmente interessante risulta la costa, estesa circa 8 Km, che alle calanche di marna bianca alterna le scogliere di tufo rosso e le spiagge dorate a tratti selvagge e a tratti attrezzate.

Siti balneari: Realmonte è sede della Scala dei Turchi e della zona di Punta Grande sulla cui spiaggia si affaccia la Villa Romana. A seguire, verso occidente si incontrano le spiagge di Majata e Lido Rossello, località con un’ampia spiaggia collocata tra la zona di marna bianca della Scala dei Turchi e quella di tufo rosso del Monte Rossello, dove si trova U Scogliu do Zitu e da Zita e il Teatro Costabianca. La spiaggia delle Pergole, la Cala do Cappiddrazzu e le due spiagge di Giallonardo rappresentano l’ultimo tratto della costa realmontese di ponente che conclude il suo percorso naturale nella spiaggia di Petri Caduti al confine con Siculiana.

Villa Romana: si trova sulla spiaggia di Punta Grande, si articola attorno a un cortile centrale fiancheggiato da colonne, al centro del quale si riconosce l’impluvium. Intorno al cortile si dispongono i vari ambienti, alcuni di questi hanno il pavimento impermeabilizzato con marmi intarsiati, altri con mosaici policromi che rappresentano scene e divinità marine. La presenza del complesso termale all’interno della villa stessa testimonia il benessere economico e l’elevata posizione sociale di chi vi abitava. Nel 2006 è stata bonificata e riportata all’antico splendore di reperto archeologico e spazio privilegiato di Cultura, destinato ad Incontri Letterari e Concerti.

Chiesa di Sale: a meno di 150 m dalla superficie e a 30 m sotto il livello del mare si trova un sito veramente unico, raggiungibile con pullman navetta attraverso gallerie scavate dai Minatori. Nelle sue pareti figurano alcune straordinarie sculture scavate ad altorilievo che raffigurano immagini sacre. Essa può contenere 800 posti a sedere ed ha un’acustica che supera i più sofisticati auditorium e teatri d’opera. Unica al mondo per le sue peculiarità e la sua ubicazione che la pone nelle vicinanze di una delle coste più belle del mondo, ad 1 km dalla Scala dei Turchi e a 15 Km dalla Valle dei Templi di Agrigento. Risulta meta ambita di turisti provenienti da tutto il mondo.

Teatro Costabianca: anfiteatro all’aperto ubicato ai piedi dell’arcata di calanchi che costituisce la splendida Baia di Capo Rossello, è un teatro a cavea greca, diviso in cinque cunei e due settori, per un totale di 17 gradoni capaci di contenere 1500 spettatori. In estate vi si svolgono eventi musicali, teatrali e spettacoli di ogni genere. Particolare ne risulta l’acustica, che riproduce sonorità ed effetti tipici degli antichi teatri Greci.

Scogliu do Zitu e da Zita o Rocca Gucciarda: la leggenda narra che a due ragazzi innamorati veniva negato il coronamento del loro amore dalle rispettive famiglie. I ragazzi straziati dal dolore di non poter realizzare il loro sogno, si sarebbero tolti la vita buttandosi a capofitto dalla punta di Monte Rossello e fu così che, a notte fonda, i due giovani innamorati, datisi appuntamento, si buttarono a capo in giù per il monte sacrificando le loro giovani vite. Racconta la leggenda che dopo alcuni anni nel punto esatto dove i due trovarono orribile morte, spuntarono, come per incanto (o come un sortilegio) due scogli, uno legato all’altro da una sottile lingua di roccia. Ecco perchè, ancora oggi, lo scoglio della “Rocca Gucciarda” specie dai marinai, viene chiamato anche “U’ Scogliu do zitu e da zita (scoglio del fidanzato e della fidanzata).

Monte Rossello: oltre ad essere la sede del Faro, è anche il luogo dell’omonima leggenda che racconta di un tesoro che ogni sette anni veniva scoperto, per lo più da persone oneste scelte fra la povera gente. Dalla leggenda è rimasto il detto “Si ssi rapi munti d’oro!!!”.

Zuccareddru: località che sta a metà strada tra Monte Rossello e la contrada Monte Rosso, luogo della leggenda “Zuccareddru e l’aranci d’oru”.

Monte Rosso: luogo legato alla leggenda “A Munacheddra di Munti Russu”. Sull’altopiano che sovrasta la costa di ponente del comprensorio di Realmonte si erge l’antica Torre di avvistamento che da questo prende il nome. Costruita per scrutare il mare in cerca di imbarcazioni saracene (dei “turchi”), corsari provenienti dall’oriente che miravano a saccheggiare i paesi che si affacciavano sul Mediterraneo, risale al 1453. Dista 3 Km dal paese di Realmonte e si trova a 146 m. s.l.m. Oggi è in stato di abbandono.

Tipicità


Le pietanze della cucina tipica realmontese sono a base di ortaggi coltivati in collina e in pianura nei territori rivolti a sud, dove ci sono terreni pesanti, argillosi e ricchi di potassio che ne favoriscono la rinomata dolcezza. Vengono preparate in maniera tradizionale utilizzando le antiche ricette delle massaie da RROBBA” (casa di campagna dove la povertà imponeva cibi semplici basati sui prodotti della terra), o rivisitate dagli chef per la preparazione dei menù dei ristoranti più rinomati. Pietanze consigliate: Cuddriruna, Nmugliulati, Coddra chi sardi, Minestri e Pasta di Muntirriali, Cacateddri, Broscia ca granita di limuna, Gelatu a pezzu.

Appuntamenti


A Realmonte vengono organizzate molteplici attività culturali e di spettacolo. Da giugno a settembre si svolge la manifestazione Costabianca che raggruppa numerose attività: mostre di pittura, concerti, concorsi, rappresentazioni teatrali, danze e incontri culturali e letterari.

Festa di San Calò di Realmonte: si svolge nei giorni di venerdì, sabato e domenica della prima settimana di agosto. Essa si caratterizza in particolare per la presenza di una vivace processione del simulacro che viene portato in spalla da numerosi fedeli, per la raccolta del pane che i devoti porgono al santo a grazia ricevuta e per momenti di semplice divertimento come U iocu de pignati, U Casteddru di focu, spettacoli folkloristici legati alle tradizioni siciliane, degustazioni di prodotti tipici e concerti con la presenza di artisti di fama internazionale e di complessi bandistici.

Settimana Santa di Realmonte: si svolge nel periodo compreso tra la Domenica delle Palme, il Venerdì Santo e la Domenica di Resurrezione. La manifestazione si caratterizza per una fedele riproduzione dei vari momenti della vita di Cristo alla quale partecipano i soci della confraternita della croce in costume d’epoca, paramenti e attrezzature tipiche dell’ambiente contadino realmontese. Apprezzabili i “lamenti”, canti tradizionali di derivazione ebraica che vengono eseguiti nel percorso della processione del Venerdì Santo e in occasione della messa della Domenica delle Palme. Pietanze tipiche del periodo: cacocciuli chini, frosci di favi e piseddri. Dolci tipici: panareddra cu l’ova.

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