Comune di Agrigento

Agrigento, AG, Italia
Comune della Sicilia - Agrigento - festa

Cenni storici


Akragas (l’odierna Agrigento) venne fondata dai Greci nel 582 a.C., e sotto la tirannia di Terone furono edificati i primi templi. Nel corso dei secoli Agrigento, per la sua posizione strategica, venne conquistata da diversi popoli tra cui I Romani nel 289 a.C. che cambiarono il nome in Agrigentum, i Bizantini nel 535 , gli Arabi nell’ 829 che trasformarono Agrigentum in Kerkent, e i Normanni nel 1086. Nel 1927 la città prese il nome di Agrigento. L’influenza di diverse culture ha contribuito ad arricchire Agrigento di bellissimi edifici, quartieri, vie e chiese a volte completamente differenti tra loro.

Attrattiva principale


La valle dei templi comprende un territorio molto vasto che parte dalla rupe atenea, dove sorgeva il santuario di Zeus fino ad arrivare al giardino della Kolymbetra, gestito dal FAI. I primi templi sono stati costruiti a partire dal 480 a.C. durante la dominazione greca e oggi fanno parte del patrimonio dell’UNESCO. A causa di un terremoto alcuni di essi risultano parzialmente distrutti. I templi originariamente erano dipinti di bianco, con la parte superiore rossa e blu. La maestosità dei templi in stile dorico e lo splendore della valle degli Dei ha contribuito a definire Agrigento come la città più bella tra i mortali da molti filosofi e poeti di quel tempo.

Da visitare


ITINERARIO ARCHEOLOGICO

Tempio di Demetra e Santuario Rupestre di Demetra e di Persefone: datato nel periodo compreso tra il 480 e il 470 a.C., privo di colonnato esterno è costituito solo da un naos e un pronaos con due colonne. Della struttura originale si conservano soltanto il basamento, i muri esterni del naos e quelli che dividono naos. Il tempio faceva parte di un recinto sacro all’interno del quale sono stati ritrovati dei Kemoi (vasi legati al culto di Persefone) e busti che dovevano raffigurare Demetra. I resti si trovano inglobati al di sotto della chiesa medievale di San Biagio.

Tempio di Giunone: attraversando Porta I e porta II si arriva al tempio di Giunone costruito nel 450 a.C. in stile dorico. Costituito da 6 colonne frontali e 13 laterali, il tempio poggia su una base di quattro grandi gradoni per rimediare all’irregolarità del terreno. L’interno presenta un naos (parte interna di un tempio greco adibito ad ospitare l’immagine della divinità) e un pronaos (portico colonnato che precede il naos, adibito alla raccolta delle offerte dei fedeli). Oggi il tempio si presenta con solo 25 colonne erette delle 34 originali, di cui 15 ancora con architrave e 9 spezzate.

Tempio della Concordia: Attraversando la via Sacra si arriva al tempio della Concordia. Edificato nel 430 a.C. rappresenta il tempio gemello del tempio di Giunone, anch’esso costituito da 6 colonne frontali e 13 laterali. Oggi il tempio risulta essere ancora perfettamente conservato, ciò è dovuto alla trasformazione nel VII secolo in una basilica cristiana dedicata ai Santi Pietro e Paolo. Qui il naos è preceduto da un’anticamera a due colonne e, alle spalle, presenta un opistodomos (vano per la custodia del tesoro e doni votivi dei fedeli). Il nome richiama una iscrizione latina che faceva riferimento alla “concordia degli agrigentini”, rinvenuta dallo storico Fazello. A nord del tempio si trova la necropoli Paleocristiana caratterizzata da ipogei e catacombe.

Villa Aurea: dimora dell’inglese Sir Alexander Hardcastle all’inizio del secolo scorso, sorge ad ovest del tempio della Concordia.

Tempio di Ercole: E’ il più antico tra i templi, risale infatti al 520 a.C. ed è anche tra i più maestosi, inferiore solo al tempio di Giove. La sua imponenza simboleggia proprio la forza di Ercole. La base poggia su quattro gradoni, formato da 6 colonne frontali e 15 laterali. Delle 38 colonne originali solo 9 sono state rialzate grazie all’intervento del capitano inglese Alexander Hardcastle. Al di sotto del tempio è possibile vedere la tomba di Terone (il monumento funebre risulta di epoca successiva al tiranno).

Tempio di Asclepio: raggiungibile attraverso la Porta IV o aurea, distava dalla città circa 1480 mt. Il tempio, dedicato al dio della medicina, era meta di pellegrinaggio da parte di malati e sofferenti. Secondo Cicerone all’interno era presente una statua di Apollo il cui nome era inciso sulla coscia con lettere d’argento.

Tempio di Zeus o Giove: Edificato in offerta di ringraziamento a Zeus in seguito alla vittoria contro i cartaginesi a Himera (480-479), il tempio di Giove è il più grandioso del tempo. Circondato da colonne libere, 7 frontali e 14 laterali su una base di 5 grandi gradoni. Nello spazio tra due colonne erano collocati i giganteschi Telamoni alti 7.65 mt. (a metà altezza rispetto alla base) che davano maggiore sostegno alla struttura. Una copia in tufo del Telamone è situato all’interno del tempio, mentre l’originale è conservato nel museo archeologico. Gli ultimi resti del tempio caddero a causa di un terremoto, gran parte di questi furono utilizzati per costruire il molo di Girgenti.

Tempio di Castore e Polluce (Dioscuri): collocato all’interno dell’area sacra delle Divinità Ctonie in cui venivano effettuati sacrifici in onore delle divinità della terra. Originariamente contava 13 colonne laterali e 6 frontali, di cui solo 4 sono ancora esistenti su una base di 3 gradoni. Lo spigolo evidenzia un grande rosone.

Giardino della Kolymbetra o antica piscina (gestito dal FAI): realizzata all’epoca di Terone su un’area dove confluivano le acque del sottosuolo della città, questo divenne un oasi per cigni e successivamente un grandioso orto ricco di alberi da frutto. Dopo anni di abbandono, l’intervento del FAI ha reso il giardino splendido come un tempo. La Porta V indica l’uscita dal giardino.

Tempio di Vulcano o Efesto: La costruzione risale al V secolo. Il tempio è posizionato su un dirupo e presenta solo 2 colonne delle 34 originali.

Agorà: ritornando alla porta Aurea verso la città moderna, dominato dalla Chiesa in stile gotico cistercense.

Museo Archeologico Regionale: posto dietro la chiesa di San Nicola (in cui è conservato il sarcofago di Fedra), contiene 19 sale espositive ricche di vasellame greco e di vari oggetti rinvenuti nei dintorni della città. Nella sala centrale è possibile visionare il Telamone. Adiacente al museo vi è l’Ekklesiasterion ovvero un luogo di riunione dell’assemblea popolare.

Quartiere Ellenistico-Romano: situata in un’area di 10000 m2 comprende i resti di abitazioni e strade.

ITINERARIO CULTURALE

Casa di luigi Pirandello: qui la famiglia si rifugiò nel 1867, anno di nascita dello scrittore, durante l’epidemia di colera. Ristrutturata dopo la seconda guerra mondiale, diventa monumento nazionale nel 1949. La casa si trova tra Agrigento e Porto Empedocle in una zona di campagna chiamata “caos”.

Teatro Luigi Pirandello: terzo in ordine di grandezza in Sicilia, è situato nella parte alta della via Atenea (una delle vie principali della città), in piazza Luigi Pirandello.

Biblioteca: ricca di testimonianze storiche dello scrittore, posizionata in Via Imera.

ITINERARIO RELIGIOSO

Cattedrale San Gerlando: Situata nel punto più alto della collina domina la città, edificata nel 1096 su ordine del vescovo Gerlando sui resti del tempio attribuito a Zeus. E’ costituita da tre navate delimitate da due file di pilastri. La parte centrale del soffitto è divisa in due parti: una parte a cassettoni e l’altra a travature scoperte risalenti rispettivamente al 1682 e al 1518. All’interno sono presenti numerose statue e affreschi.

Palazzo Arcivescovile: Edificato nell’XI secolo grazie all’intervento del vescovo Gerlando. Nei secoli successivi è stato ampliato e impreziosito da decori interni. Nel primo blocco è presente la torre dell’orologio risalente al XV secolo. All’interno del palazzo si trova il Museo Diocesano d’arte Sacra istituito nel 1872 su ordine del vescovo Turano. Presenta all’interno otto sale espositive dedicate alla storia della Diocesi agrigentina.

Chiesa Santa Maria dei Greci: Risalente al XIII secolo, fu edificata sopra ai resti del tempio dedicato alla dea Atena, che sono ancora visibili attraversando un corridoio sotterraneo. Fu la cattedrale del clero greco agrigentino fino al 1088. L’interno presenta tre navate, una parte del soffitto è quella originale.

Chiesa di San Domenico: Si affaccia in piazza Pirandello, accanto al teatro, costruita nel XVII secolo. L’interno è caratterizzato da numerosi stucchi e particolari decorazioni.

Chiesa di San Giuseppe: Edificata nel XVIII secolo nell’omonima piazza.

Chiesa di San Lorenzo e del Purgatorio: Si trova in piazza purgatorio, eretto nel XVII secolo. Al suo interno si trovano diversi capolavori di artisti del tempo.

Monastero Santo Spirito: di epoca Chiaramontana, risulta essere tra quelli conservati in modo migliore in Sicilia. Edificato nel 1299, la sua chiesa è impreziosita dalla particolare navata, dal soffitto a cassettoni e dagli stucchi.

Chiesa San Calogero: Situata tra la via Atenea e il Viale della Vittoria, la chiesa è dedicata al Santo nero, compatrono di Agrigento insieme a San Gerlando.

Tipicità


La Mandorla

La mandorla è il seme del mandorlo, una pianta della famiglia delle rosacee che venne introdotta in Sicilia dai greci. La fioritura del mandorlo inizia a Gennaio e termina a Marzo, i suoi fiori rosa guarniscono la città e in particolare la valle regalando una paesaggio suggestivo, ed è il simbolo dell’evento più importante della città: La sagra del mandorlo in fiore.

Appuntamenti


FEBBRAIO-MARZO

Sagra del Mandorlo in fiore e festival internazionale del folklore: gruppi folkloristici provenienti da diversi paesi del mondo sfilano per le strade della città al ritmo di canti e balli tradizionali. Nel corso degli anni sono state affiancate a questa principale attrazione premi ed eventi, come il Festival Internazionale del Folklore, quello dei Bambini del Mondo – premiati con il Trofeo Criscenzo – e Miss Primavera, scelta tra le rappresentanti femminili dei vari gruppi. A determinare il formale avvio della Sagra è l’accensione del Tripode della Pace davanti al Tempio della Concordia.

San Gerlando: la manifestazione ha carattere preminentemente storico-religioso: ha inizio con la narrazione dell’arrivo del santo Gerlando inviato a riorganizzare la diocesi di Gergent dal Gran Conte Ruggero I e con l’esposizione della pergamena con la quale quest’ultimo incarica l’evangelizzatore; prosegue con orazioni e messe che hanno luogo alla Basilica Cattedrale che del santo reca il nome; l’ultimo giorno si ha la processione seguita dal rientro delle reliquie. (dal 21 al 25 Febbraio)

LUGLIO

Festa di San Calogero: il lato religioso della manifestazione ha inizio il pomeriggio del primo venerdì di luglio con la prima messa in onore del Santo Nero presso il santuario che ne porta il nome e ha fine con il rientro del santo, a seguito della processione, la seconda domenica del mese. Spettacolare è il fervore tanto con il quale il santo viene condotto dai portatori per le strade che quello dimostrato dai fedeli nell’arrampicarsi sulla statua per baciarla. Durante la settimana la città è illuminata a festa, attraversata dai tammurinàra, gruppi di tamburini devoti, e piena di bancarelle, prevalentemente di dolciumi. (dal primo venerdì alla seconda domenica di Luglio)

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