Comune di Palma di Montechiaro

Palma di Montechiaro, AG, Via Catania, Palma di Montechiaro, AG, Italia
Comune della Sicilia - Palma di Montechiaro - Castello Palma

Cenni storici


Il territorio di Palma di Montechiaro confina a nord con il territorio di Naro, a est con Licata, a ovest con il capoluogo Agrigento e a sud con il Canale di Sicilia. La città tuttavia non si affaccia direttamente sul mare, come Licata, ma si estende su una collina, dalla quale è possibile ammirare parte della costa agrigentina. Numerosi reperti archeologici testimoniano la presenza umana a Palma fin dal II millennio a. C. Una data importante e pregna di significati simbolici è il 3 maggio 1637, la quale segna l’avvio della fondazione della città ad opera di Carlo Caro Tomasi. Quest’ultimo, molto religioso come tutta la sua famiglia, sceglie la data del 3 maggio perché è il giorno consacrato dai Cristiani alla venerazione della Santa Croce. Anche la costruzione di molte chiese e luoghi di culto voluta dai Tomasi è un tassello per rendere la città da loro fondata un centro della più alta spiritualità cristiana. Il primogenito della famiglia Tomasi, Carlo, nel 1640 sceglie la vita monastica e rinuncia al ducato palmese, che passa al fratello Giulio. Quest’ultimo sposa Rosalia Traina, nipote del vescovo di Girgenti. Dal loro matrimonio nascono Isabella, entrata a far parte fin da giovanissima delle monache benedettine e oggi conosciuta da tutti come la Venerabile, e Giuseppe Maria, entrato nell’ordine dei teatini come lo zio Carlo e canonizzato nel 1986. Palma viene eletta Comune autonomo nel 1812 e solo nel 1865 ottiene l’attuale nome, Palma di Montechiaro.

Attrattiva principale


Attrattiva principale di Palma è il clima religioso e spirituale che si respira in questa città, non soltanto per le numerose e meravigliose chiese, lo splendido monastero di clausura, ma anche per le fervida fede di tutti i cittadini, testimoniata con il loro ripercorrere le quattordici stazioni della Via Crucis, facendo così di Palma una seconda Gerusalemme. E poi il percorso storico-monumentale e letterario, Palma è infatti conosciuta come “Città del Gattopardo”, dal titolo del romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa “Il Gattopardo”. Le stanze del palazzo Ducale sono quelle descritte nel romanzo, per cui il visitatore può immergersi nel mondo del Gattopardo, sentirsi protagonista. Molto belle anche le spiagge del territorio palmese, che si alternano ad alte scogliere.

Da visitare


CHIESA MADRE

Costruita nel XII sec, è espressione del barocco siciliano. Si trova in cima ad un’ampia scalinata. La facciata è costituita da un portale centrale, posto tra due colonne, e da due portali minori ai cui lati si ergono due torri campanarie, una delle quali ha anche un orologio. Il Duomo ha tre navate e presenta al suo interno numerose decorazioni neoclassicheggianti, dipinti, tele e reliquie di Santi. Diverse sono anche le cappelle al suo interno, tra le più ricche è doveroso citare quella dedicata al SS. Sacramento, alla Madonna del Rosario, protettrice della città, e quella dedicata al compatrono di Palma, San Traspadano, al cui interno è ospitata l’urna contenente le reliquie del Santo. Di pregevole fattura è anche la cantoria dell’organo, in legno, scolpita dal palmese Calogero Provenzani.

PALAZZO DUCALE

Costruito tra il 1653 e il 1659, dopo l’inclusione della prima dimora dei Tomasi nel Monastero delle Benedettine. Il prospetto esterno è molto semplice e compatto, l’interno invece è molto ricercato, caratterizzato soprattutto dai soffitti a cassettoni in legno dipinti. Si distinguono per bellezza, sfarzo ed eleganza il soffitto della Sala di rappresentanza, con al centro lo Stemma ducale dei Tomasi, e quello della Sala angolare che raffigura i segni distintivi nobiliari della famiglia fondatrice. Al piano terra si trova la Biblioteca comunale Giovanni Falcone.

MONASTERO DELLE BENEDETTINE

Costruito tra il 1653 e il 1659, con l’inclusione anche del precedente Palazzo ducale. Il monastero accolse le figlie di Giulio, II duca di Palma, e in seguito anche la moglie Rosalia Traina. Ancora oggi è la sede delle Monache di clausura e pertanto l’accesso è consentito solo a pochi. La chiesa annessa al monastero è invece visitabile, in quanto vi si accede dall’esterno del monastero. La chiesa conserva al suo interno diversi dipinti, statue, paramenti sacri finemente ricamati, numerose reliquie, tra cui un frammento della croce di Gesù, e soprattutto le spoglie mortali della “Venerabile” Isabella Tomasi. L’edificio si trova su una semicircolare gradinata, ha un aspetto semplice al suo esterno, con finestre prive di decorazioni, al suo interno invece domina lo stile barocco.

CHIESA DEL COLLEGIO DI MARIA

Eretta da Suor Maria Antonina Lauricella da Girgenti, grazie alla donazione del ricco mercante napoletano Giovanni Battista Giuliana. La chiesa risale al XVIII sec. Al suo interno vi sono opere di Domenico Provenzani e Fra Felice da Sambuca, ma soprattutto custodisce una copia della Sacra Sindone.

PALAZZO DEGLI SCOLOPI

Edificato nel 1698 ed ultimato nel 1712, oggi è sede del Comune. Il palazzo, voluto fortemente da Giulio Tomasi, II duca della città, fin da subito venne affidato ai Padri Scolopi. Quest’ultimi vi realizzarono l’Istituto delle Scuole Pie, il quale nel 1800 diventò sede di una prestigiosa università frequentata dai rampolli delle famiglie siciliane più facoltose.

CHIESA DI SANT’ANGELO

Fu edificata nel 1643 per volere del licatese Vito Rizzo, il quale la dedicò al santo martire protettore di Licata. Adiacente a tale chiesa, detta anche Batiella, un tempo esisteva un orfanotrofio fatto erigere da Giuseppe Maria Tomasi per dare ospitalità a giovani orfanelle. Tale orfanotrofio venne trasferito nel 1738 all’interno del Collegio di Maria.

CHIESA MADONNA DELLA LUCE

Costruita nel 1650, oggi rimangono purtroppo solo dei ruderi. Tale chiesa è detta anche del Calvario, in quanto sorge sulla collina chiamata appunto “Calvario”. In cima a tale collina svetta una croce di legno voluta da Giulio Tomasi per far rivivere la Via Crucis di Gesù in città. I palmesi infatti ripercorrono ancora oggi le quattordici stazioni che dal centro della città arrivano alla croce sulla collina del “Calvario”, luogo identificato con il Golgota.

CASTELLO CHIARAMONTANO

Costruito nel 1353, è l’unico castello Chiaramontano di Sicilia edificato fuori dalle mura della città, svetta infatti su un costone roccioso che scende a picco sul mare. Questa sua posizione strategica lo rese molto importante nella lotta contro i pirati. Solo nel XVII sec. il castello divenne di proprietà dei Tomasi. Nella cappella all’interno del castello si custodisce una statua della Madonna, probabilmente opera del Gagini.

Tipicità


Palma di Montechiaro è una città da sempre dedita all’agricoltura e all’artigianato, che rappresentano infatti i settori traino dell’economia della città del Gattopardo. Tra le tipicità locali è doveroso citare il melone cantalupo, olio d’oliva, mandorle e la coltivazione del pomodorino e quella di uva da tavola e da mosto. Molto conosciuti ed apprezzati nell’hinterland palmese sono i ricami e merletti all’uncinetto e al tombolo. Numerose sono anche le specialità gastronomiche, soprattutto quelle dolciarie, tra le quali il posto privilegiato spetta ai mandorlati del Gattopardo, si tratta di biscotti di mandorla preparati dalle monache di clausura del monastero benedettino.

Appuntamenti


DICEMBRE – GENNAIO

Novene di Natale: Le novene vengono suonate tra le vie della città da gruppi di musicisti professionisti e dilettanti. Essi, intonando nenie e canti dell’antica tradizione popolare, sostano soprattutto davanti le edicole votive, chiamate «fuvureddi», abbellite per l’occasione con corone di arance e fiori. In tutta la zona risuonano gli scoppi delle bombe a salve. (dal 16 Dicembre al 6 Gennaio)

Il presepe vivente: E’ un evento molto sentito a Palma. Si svolge nello spiazzo antistante la grotta detta «duritu», a valle della città, usata per tale scopo già nel 600 e per questo ribattezzata «grotta della natività». I personaggi indossano costumi palestinesi, che insieme alle ricostruzioni architettoniche d’un tempo, fanno rivivere l’atmosfera palestinese dei tempi di Jeshoa. Il tutto incorniciato dalla degustazione delle prodotti enogastronomici tipici. (dal 16 Dicembre al 6 Gennaio)

MARZO – APRILE

La Pasqua: Le celebrazioni in occasione della Settimana Santa iniziano a Palma il Giovedì, quando la Madonna, avvolta in un manto nero, va alla ricerca del Figlio in tutto il paese. Il Venerdì Santo avviene la Crocifissione, anticipata dal suono mesto delle campane. La Domenica di Pasqua si ha l’incontro tra la Madonna, ora con una veste di colore azzurro, e il Figlio Risorto. Tale incontro avviene in due punti della città, ed è detto nel dialetto locale u scontru. (venerdì Santo, sabato Santo, Pasqua)

La festa della Madonna del Castello: Anche se non è la festa patronale, è molto sentita dai Palmesi, i quali compiono un vero e proprio pellegrinaggio dalla città al Castello, quasi tutti a piedi nudi. Una volta arrivati nel luogo dove è custodita la Madonna, la Cappella del Castello Chiaramontano, portano la statua marmorea in solenne processione fino alla Chiesa Madre. Al Duomo rimane per una settimana, poi viene condotta nella Chiesa del Monastero delle Benedettine, dove resta esposta ai fedeli per tre settimane. Allo scadere delle tre settimane i fedeli riportano la Madonna nella sua dimora, con al seguito anche numerosi muli bardati a festa. Secondo la tradizione la statua della Madonna del Castello è stata oggetto di contesa con Agrigento. Intorno al 1300 gli agrigentini tentano di trafugarla, tra le due città si scatena così una vera e propria battaglia. Gli abitanti del capoluogo hanno la meglio, ma non riescono a portar via la statua, in quanto diventa miracolosamente troppo pesante. I predatori così la gettano in mare, ed i palmesi possono così recuperarla e riportarla alla devozione dei fedeli. (dalla domenica successiva alla Pasqua alla domenica prima dell’Ascensione)

SETTEMBRE

Festa della Madonna del Rosario: E’ conosciuta anche come «‘a Bambina», è la festa patronale e richiama molti fedeli residenti nei comuni limitrofi. In questa festa si celebrano numerosi riti sacri, ma non solo. Ogni anno, infatti, la sera successiva alla processione, in fondo alla scalinata della Chiesa Madre si tiene un concerto musicale con artisti famosi. Tale festa ha un importante significato simbolico, si celebra infatti in segno di ringraziamento per il raccolto dell’annata. (8 Settembre)

Vedi le Pro Loco di Agrigento