Montevago è un comune della provincia di Agrigento di 2.674 abitanti. Sin dal periodo più remoto, il territorio di Montevago che si affaccia sul fiume Belice, è stato luogo di insediamenti umani testimoniati dai numerosi ritrovamenti di materiale archeologico. Dopo l’occupazione musulmana nell’827 d.C., nella zona sono sorti casali e villaggi, di cui tutt’oggi rimangono citazioni nei documenti del periodo normanno con riferimenti a nuclei urbani. L’insediamento urbano dell’antica Montevago sorgeva su un territorio dove gli Arabi avevano edificato un casale, cui avevano dato il nome di Manzil-Sindi. Tale territorio prese, poi, il nome di Misilindino e, con questa denominazione, era conosciuto nel 1392, quando il re Martino concesse i tre feudi di Adrigna, Serafino e Gipponeri ad Antonio Moncada Montecateno, Conte di Adernò. Da allora, si avvicendarono molti signori fino a quando Maria Paternò li cedette a Donna Girolama Xirotta. Nel 1642 Rutilio Xirotta, figlio di Girolama Xirotta, ottenne dal re Filippo IV di Spagna il titolo di Primo Principe di Montevago e opportuna “Licentia populandi” per fondare una colonia agricola. Sotto questa famiglia, Montevago ebbe una notevole crescita e il paese venne edificato secondo uno schema ortogonale che diede una vera fisionomia cittadina all’abitato. La notte tra il 14 e il 15 Gennaio 1968 un disastroso terremoto rase al suolo l’intera cittadina e i paesi limitrofi della Valle del Belice. Questo tragico evento colpì profondamente i Montevaghesi che, dopo un periodo difficile e faticoso, riuscirono a ritrovare le forze per ricominciare ed iniziare a ricostruire il paese poco più in là, lasciando che le nuove costruzioni crescessero vicino ai ruderi della vecchia Chiesa Madre. Il territorio di Montevago offre ai suoi visitatori paesaggi rurali di incontaminata bellezza ed alcuni dei quali, a forte caratterizzazione archeologica, come quello in Contrada Caliata, dove è possibile ammirare i resti di un casale musulmano e quello in Contrada Mastroagostino, dove sono stati ritrovati i resti di una villa rustica romana. Il centro è noto per la sorgente di acqua sulfurea che ha dato origine alle “Terme Acqua Pia” legate alla leggenda di Cinzio e Corinzia, le quale offrono un salottino ricavato nell’antica “vasca delle donne” in cui è possibile emulare gli antichi romani. A Montevago si può, inoltre, visitare e trascorrere giornate rilassanti immersi nella natura del Bosco del Magaggiaro, dove è possibile usufruire di una area attrezzata o visitare il Baglio Ingoglia e i Percorsi visivi nel vecchio Centro storico di Montevago. Uno dei monumenti più importanti era la Chiesa Madre, intitolata agli Apostoli Pietro e Paolo, oggi divenuta un vero e proprio “Museo a cielo aperto” a seguito del terribile sisma del 1968. Le principali feste sono quella in onore del Santo Patrono San Domenico, la Festa delle Madonna delle Grazie presso il Santuario Francescano dove è possibile ammirare il quadro della Madonna delle Grazie incoronato da San Giovanni Paolo II in occasione della sua visita ad Agrigento nel 1999. Tra gli eventi di interesse ricordiamo il Carnevale con sfilate di carri allegorici e la Sagra del vino e dei prodotti tipici, tra cui la “Nocellara del Belice” DOC. Tra i prodotti tipici ricordiamo la “cassatella sfighiuliata” e il “muffuletto” da condire con olio extravergine di oliva.
Comune di Montevago
Montevago, AG, Italia