Comune di Polizzi Generosa

Polizzi generosa, PA, Italia
Foto del Comune della Sicilia - Polizzi Generosa - Chiesa Madre

Cenni storici


Polizzi Generosa erge su un colle, a 920 metri d’altitudine, su un costone roccioso sul versante meridionale delle Madonie. Le origini di Polizzi Generosa, anche se incerte, sono da ricondurre al periodo ellenico, IV-III sec. a.C., così come testimoniano i reperti storici rinvenuti presso la necropoli di contrada “San Pietro” (durante la campagna di scavi nel 1992). Riscontriamo Polizzi sotto il nome di Politium, Policium, e il polizzano Giovanni Caruso, fa derivare il nome di Polizzi da Polis Isidis o città di Iside, per la statua triforme rinvenuta durante lavori di scavo e della quale oggi non ci rimane altro che un’incisione raffigurante la dea.

Attrattiva principale


L’edificio religioso principale di Polizzi Generosa è senza dubbio la Chiesa Madre che rappresenta una delle maggiori attrattive del paese grazie alla sua struttura e le numerose e preziose opere che custodisce al suo interno.

All’interno dell’edificio e in particolare partendo dalla navata laterale destra è possibile ammirare il fonte battesimale, attribuito a Giorgio da Milano, che presenta nella conca esterna quattro scene bibliche: l’Annunciazione, la Natività, l’Adorazione dei Magi e il battesimo di Gesù. Andando avanti è posta la tela raffigurante la Natività con il trionfo dell’Eucaristia dipinta nel 1616-17 da Giuseppe Salerno per la chiesa di San Giuseppe. Nella stessa navata si apre la cappella di San Gandolfo da Binasco, patrono della città, dove è custodita l’urna reliquiaria d’argento del Beato realizzata da vari artisti. Sul lato destro della stessa cappella è posta l’icona marmorea raffigurante la Vergine con i Santi Francesco d’Assisi e Antonio da Padova, che fu realizzata da Giuliano Mancino e Bartolomeo Berrettaro e completata nel 1524.

Da visitare


Chiesa della Misericordia: detta del Carmine risale al 1422. Al suo interno si può ammirare la tela raffigurante la Madonna del Carmine (1541) dello spagnolo Johannes de Matta. Nella cappella laterale è custodito il Crocifisso ligneo di Francesco Gallusca, allievo laico di frate Umile, venerato durante la festa del Crocifisso.

Chiesa di Santa Maria delle Grazie: nota come “Badia Nuova”. La struttura sorse nel 1499 a seguito di una diatriba tra due famiglie nobili di Polizzi, i La Mattina e i Signorino, per la successione al titolo di badessa della Badia Vecchia. La chiesa rifatta alla fine del 700 conserva nell’altare maggiore la nota custodia lignea barocca scolpita dal polizzano Pietro Bencivinni nel 1697. L’opera è costituita da colonne tortili, angeli, teste alate di cherubini, festoni, busti e statue e presenta una struttura piramidale a tre ordini con fastigio terminale. All’interno si trova la tela raffigurante i quattro arcangeli, attribuita a Gaspare Vazzano e datata intorno al secondo decennio del seicento, e la Madonna delle Grazie attribuita a Filippo Quattrocchi.

Chiesa di Santa Margherita o Badia Vecchia: eretta intorno al 1325 e rifatta nel 1660. L’interno a una navata presenta all’ingresso un coro, la cantoria che è delimitata da un’inferriata con decorazioni floreali e sostenuta da due colonne di stile dorico. Vi si possono anche ammirare i resti del pavimento maiolicato, i preziosi stucchi dorati di stile neoclassico e gli affreschi raffiguranti scene di vita di San Benedetto eseguiti da Giuseppe Salerno. Sull’altare maggiore domina un dipinto del 700 raffigurante la Trasfigurazione. All’interno si trova anche la statua di Santa Margherita attribuita a Domenico Gagini e realizzata alla fine del 400.

Museo Ambientalistico Madonita: creato nel 1990. Si tratta di un museo privato che si trova vicino ai ruderi del castello di Polizzi, visitabile su prenotazione. Concepito con finalità didattico-educative, l’istituzione museale si propone come strumento di educazione naturalistica, come punto di riferimento per lo studio scientifico del territorio e come luogo di raccolta di dati, foto e reperti relativi alla natura e al territorio madonita. Il museo costituisce una fonte d’informazione che stimola a conoscere il territorio del Parco delle Madonie nei suoi molteplici aspetti naturali, infatti al suo interno sono stati ricostruiti itinerari naturalistici e ricreati veri e propri habitat naturali divisi in cinque ambienti che ospitano esemplari della ricchissima fauna madonita.

Chiesa Madre o Santa Maria Maggiore: collocata nella parte alta del paese ai piedi del colle dominato dal castello, che costituisce l’edificio religioso principale del paese. Si pensa che le sue origini risalgano ad epoca normanna, con ampliamenti successivi realizzati dalla contessa Adelasia, nipote del Re Ruggero e moglie di Rinaldo dell’Aquila. Venne probabilmente ingrandita sotto il dominio dei Ventimiglia nella seconda metà del XIV secolo, assumendo quell’aspetto gotico che si è mantenuto fino al 1764, anno in cui venne completamente diroccata. Doveva presentarsi, così come confermano i manoscritti, a tre navate suddivise da pilastroni con archi a sesto acuto. Recenti restauri hanno portato alla luce tracce della parete meridionale dove si è scoperto il “portale di San Cristoforo” risalente al Trecento. Fu nel Quattrocento, dopo il passaggio della città al demanio regio, che la Matrice iniziò ad arricchirsi di opere commissionate dai nobili del luogo, che purtroppo sono andate perdute in seguito ai rifacimenti che si sono susseguiti negli anni, in particolare nel 1620 e nel 1764 quando fu diroccato tutto l’interno della Chiesa Madre. Il nuovo progetto fu affidato all’architetto gangitano Gandolfo Bongiorno. Fu cambiato il prospetto della chiesa e modificato l’aspetto originario e fu anche abbattuto l’antico campanile.

Museo Civico Archeologico: aperto ufficialmente nel 2001, che si trova nei sotterranei del seicentesco Collegio dei Gesuiti, oggi Palazzo Comunale. Il museo conserva i reperti archeologici provenienti dallo scavo della necropoli ellenistica di “Contrada San Pietro” e si articola in due sezioni, quella stratigrafica in cui sono presenti 50 corredi funerari che risalgono agli inizi del IV secolo a.C. ed il III secolo a.C., e la sezione tipologica in cui sono esposti altri reperti di varia natura. La collezione conservata all’interno del museo è costituita soprattutto da materiale ceramico, vasellame, anfore, monete e oggetti di bronzo. Questi ritrovamenti ci permettono di fare un viaggio a ritroso sugli usi e la cultura degli uomini di questa necropoli.

Museo del giocattolo: la mostra del giocattolo antico è ospitata all’interno delle sale della biblioteca comunale, dove sono esposti circa 40 pezzi provenienti dalla collezione della Nobildonna e Pittrice Francesca di Carpinello.
La gran parte degli oggetti esposti risalgono al XIX e XX secolo. Tra questi ci sono: cavalli a dondolo, bambole, carretti siciliani, salvadanai, scatole a forma di vaso, autobus, scimmiette, cani di pezze, bici in ferro, sedioline e macchine di latta. I preziosi ed antichi oggetti da gioco consentono di conoscere quali fossero i balocchi con i quali i bambini delle nobili famiglie trascorrevano l’età della spensieratezza. Si segnala, inoltre, la presenza di numerosi modellini di mobili che ebanisti e falegnami usavano presentare ai committenti nobili nei secoli XVIII e XIX, prima della loro realizzazione; questi poi venivano usati come giocattoli dai rampolli delle famiglie nobili. La mostra presenta interessanti esemplari di artigianato locale e straniero.

Tipicità


Tra le tipicità gastronomiche che caratterizzano il comune polizzano vi è principalmente lo” sfoglio polizzano”. Lo sfoglio polizzano, detto in dialetto polizzano “u sfuagghiu”, è un dolce che risale al XVII secolo e che fu inventato dalle monache benedettine del convento di Santa Margherita a Polizzi Generosa in onore dei festeggiamenti del loro protettore San Benedetto. Si tratta di un dolce dal sapore pieno e deciso ricoperto di pasta frolla e ripieno di un impasto di tuma fresca, cannella, cioccolato, zuccata candita e zucchero.

Altro prodotto tipico polizzano è il “fagiolo a badda”. Il fagiolo coltivato negli orti di Polizzi Generosa si caratterizza sia per la sua forma medio-piccola e tondeggiante (da cui prende il nome “fagiolo a badda” cioè a palla) sia per la sua colorazione bicolore, ovvero avorio con macchie rosate (detto fagiolo a “badda bianco”) o avorio con macchie viola scuro quasi nero (detto fagiolo a badda nero o “munachedda”). La semina varia, in relazione alla posizione geografica del terreno, tra giugno e luglio. Per quanto riguarda la raccolta si distinguono due momenti: la raccolta dei baccelli verdi “fasoli virdi” che inizia dopo circa 60 giorni e la raccolta dei fagioli da essiccare che invece inizia a ottobre-novembre.

Appuntamenti


MAGGIO

Festa del SS. Crocifisso

Risalente al Seicento, si svolge dal 1 al 4 Maggio. La festa inizia con la prelevazione del SS. Crocifisso “a’scinnuta du Signuri” dalla sua cappella e il trasferimento nella piazza della Chiesa del Carmine dove avviene la benedizione dei campi e del raccolto. La sera successiva un simulacro del Crocifisso è portato in processione e la serata si conclude con i giochi d’artificio. Le celebrazione del 3 Maggio iniziano prima dell’alba, quando alle quattro del mattino ha luogo il “ Patri Nuastru”, con la banda che gira per le vie del paese e i devoti che si accodano per iniziare “ arricugghiuta da cira” cioè la raccolta delle torce di cera che i devoti donano al SS. Crocifisso; il tutto è allietato anche da lunghe tavolate in cui i devoti offrono da mangiare e bere. Nel pomeriggio si svolge una solenne processione durante la quale il Crocifisso è portato dai devoto vestiti di bianco con una fascia rossa legata in vita; la giornata termina con i giochi d’artificio. Il giorno seguente, il 4 Maggio, la festa si conclude con la prelevazione del Crocifisso che era stato posto sull’altare e, dopo la benedizione e il saluto dei devoti, viene ricollocato all’interno della Chiesa del Carmine nella sua cappella.

AGOSTO

Sagra delle nocciole

In piazza Trinità vengono allestite le numerose bancarelle che si rifanno ad alcuni angoli della vita campestre e paesana del passato e vengono messi in scena gli antichi mestieri e momenti significativi della vita quotidiana passata. All’interno delle bancarelle è inoltre possibile degustare i prodotti tipici polizzani. Nel pomeriggio si può assistere alla sfilata dei carretti siciliani lungo la via principale del paese, allietata e animata da gruppi folkloristici locali e internazionali; il tutto è arricchito dalla distribuzione di pacchi di noccioline ancora verdi.

Sagra dello sfoglio

Tipico dolce polizzano che è possibile degustare in tale occasione. La sagra è sempre piacevolmente allietata da gruppi folkloristici e musica popolare.

SETTEMBRE

San Gandolfo

Viene festeggiato la terza domenica di Settembre. I festeggiamenti, che si svolgono in tre giorni, hanno inizio con la prima processione del protettore lungo le vie del paese. Il giorno seguente si svolge il secondo corteo religioso in cui vengono portate in processione le reliquie del Santo, conservate in una preziosa urna d’argento risalente al Cinquecento. Il lunedì il simulacro ligneo, custodito all’eremo e prelevato proprio per l’occasione festiva, viene riaccompagnato dalla folla alla sua destinazione abituale e durante il tragitto processionale viene fatta una sosta alle porte del paese per ricordare il passaggio miracoloso del Santo nel lontano 1260. Fanno di piacevole sfondo a questi giorni di feste fiere e giochi d’artificio.

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