Comune di Venetico

Venetico, ME, Italia
Foto del Comune della Sicilia - Ventico - centro di spiritualità

Cenni storici


Le aree sovrastanti la costa di Venetico sono state abitate dall’uomo fin dalla preistoria, per via della presenza di corsi d’acqua, di pianure fertili adatte all’agricoltura, e di risorse minerarie. A Venetico è stata attestata, infatti, una cava di calcare e gesso di età preistorica. In età greca, il territorio doveva essere abitato da piccoli insediamenti, di cui rimangono alcuni gruppi di sepolture in fossa terragna, accompagnate da corredi molto poveri (fine IV-inizi III a.C.). Circa nel 1604 il Barone di Venetico, Federico Spadafora Moncada, otteneva una giurisdizione non più solo civile ma penale sul paese, perché “ben habitate et incivilite terre erano divenute con gente ricca et honorata”. Grazie ad un efficiente regime feudale, Venetico ebbe un veloce sviluppo, interrotto però da un’epidemia di peste bubbonica nel 1743. Il 28 dicembre 1908 il paese fu gravemente danneggiato da uno dei peggiori terremoti della storia italiana, che distrusse quasi completamente Messina e abbatté a Venetico molte chiese e campanili, danneggiando anche il Castello.

Attrattiva principale


Chiesa di San Nicola

L’architettura scelta era colta, come si evince dai motivi del Brunelleschi usati: gli elaborati capitelli con alti pulvini; il soffitto piano cassettonato; la tribuna quadrangolare al posto dell’abside semicircolare; le cappelle laterali rettangolari rientrate, entro un telaio architettonico di archi e lesene. Nel settecento, infine, le arcate della navata maggiore furono ricoperte da stucchi decorativi, con foglie d’acanto, frutta e angioletti sorreggenti stemmi (tra cui quello degli Spadafora); il soffitto ligneo venne finemente intagliato. L’altare centrale è del 1792 ed espone il “Volto Santo”, una copia fedele del fazzoletto bianco posto sul volto di Gesù al momento della sepoltura, ottenuta da Don Giuseppe Spadafora Moncada nel 1625 per concessione papale. L’artista che dipinse questa effige su lastra di rame fu tanto abile che l’opera non è solo di altissimo valore religioso, ma anche artistico. Nel 1765 vennero realizzati i pavimenti marmorei della chiesa e il pergamo di legno con ricche decorazioni dorate, di artigianato messinese e richiamante motivi del Calamech. Nel transetto vi sono due cappelle: una dedicata a S. Nicola, l’altra al SS. Rosario. La prima, a destra, ospita una statua lignea di S. Nicola e una dell’Immacolata, entrambe settecentesche, stuccate e dipinte. La cappella di sinistra contiene invece due monumenti funerari degli Spadafora.

Da visitare


Fontana Monumentale: sita nella piazza antistante la Chiesa di S. Nicola, venne costruita nel ‘600 da artigiano ignoto. La vasca, posta su un basamento gradinato, è sormontata dalla statua di una sirena e reca, sui lati anteriore e posteriore, lo stemma degli Spadafora. Con questi stemmi e con la maschera da cui sgorga l’acqua, l’artista intese riprendere modelli cinquecenteschi, eco del Montorsoli e del Calamech.

Chiesa di Santa Caterina D’Alessandria: per le piccole dimensioni della pianta quadrangolare a navata unica e a unica abside, la chiesa si presenta simile alle piccole costruzioni religiose (chiesette-martyrium) di epoca bizantina (VII-VIII d.C.). In origine si ergeva in posizione dominante sull’abitato e divenne chiesa del Castello, quando questo venne costruito nei suoi pressi. All’esterno si trova oggi una croce luminosa visibile a diversi chilometri di distanza.

Castello: fu edificato verso la seconda metà del XV secolo dagli Spadafora. Si tratta di una costruzione quadrilatera con quattro torrioni cilindrici e basamenti a scarpa agli angoli. Vi si accedeva da sud, salendo una scalinata che culminava con un ponte levatoio, oggi scomparso. Il fronte d’ingresso era protetto da bocche di fuoco, mentre gli spalti correvano lungo le pareti est-ovest. Oggi si conserva in buono stato parte della cinta muraria con i due dei torrioni del lato ovest, insieme a parte dei cammini di ronda. Fino al 2012 sul lato nordovest si potevano notare i resti degli ampi locali dell’antica zona residenziale, mentre si scorgevano i resti di un’antica cappella sul lato est. Non è supportata da documentazione l’ipotesi secondo la quale Il Castello divenne vera e propria fortezza ad opera dell’architetto Camillo Camilliani, e da un’analisi stilistica non si ritrova alcun elemento che giustifichi un suo intervento. Il Castello ripropone la struttura di Castel Maniace, ma è anche l’edificio che esemplifica il passaggio dalla fortificazione al palazzo residenziale.

Chiesa di Sant’Anna: rimangono oggi solo le mura di perimetrazione. La struttura venne costruita nel quartiere omonimo e forse su una preesistente chiesa tardo-medievale, alla metà del XVII secolo. Venne distrutta dal terremoto del 1908 e mai ricostruita del tutto, bensì recuperata per mezzo di restauri e consolidamenti. A navata unica e in stile barocco, è abbellita da archi e stucchi che ripropone i modelli del bergamasco Cosimo Fanzago, introdotti a Messina da Innocenzio Mangani (1653) e Andrea Gallo (1657). L’altare custodisce tuttora una ricca cornice di strucco con puttini e volute settecentesche, ai lati due grandi e pesanti cariatidi, aventi nel capo corone di alloro e abbigliate con tonache corte sopra il ginocchio, poggiano su basi variamente ornate. Il portale maggiore architravato presenta decorazioni a volute e foglie d’acanto; il portale più antico, quello laterale, ha invece caratteristiche mensole rettangolari affrontate.

Chiesa dell’Immacolata: venne costruita su una preesistente chiesa del XVI secolo, la Chiesa della SS. Trinità, descritta da Vito Amico nel XVIII secolo come dotata di pronao, quindi in stile romanico o tardo-romanico. Nel 1618 l’edificio subì una prima trasformazione, con il consenso dell’Illustre Don Giuseppe Spadafora Moncada, e molto probabilmente ne subì altre dopo il XVIII secolo. La chiesa si presenta in tipico stile francescano, con semplice facciata a capanna e delimitata da robuste paraste angolari in pietra; ha un’unica navata ed il portale d’ingresso architravato in pietra calcarea con su un timpano triangolare spezzato al cui centro si trova il simbolo su marmo dei Minori Osservanti. Il convento fu attivo fino al 1866 quando gli ordini monastici furono sciolti e la chiesa passò al Comune. Dopo il 1908 convento e campanile, un tempo a destra della facciata, vennero abbattuti. Vi sorse su il palazzo comunale.

Chiesa Anime del Purgatorio: questa piccola chiesa presenta il portale d’ingresso e la soprastante finestra incorniciate in pietra. Le origini dell’edificio sacro potrebbero risalire a epoca medievale, perché adiacente a un torrione cilindrico di pietrame cementato con malta, che risalirebbe a epoca normanna. Dopo il terremoto del 1908 seguì un periodo di degrado, fino ai più recenti rifacimenti.

Passeggiata lungomare: presso Venetico Marina, a 5 km dal centro abitato superiore, si trova un curato lungomare lungo il quale si concentra la movida estiva (ma non solo) del circondario. La spiaggia è meta di numerosi turisti ed è affrontata da numerosi bar, ristoranti e lidi.

Tipicità


Centro di spiritualità’ Notre Dame de Lourdes

Il centro di spiritualità Notre Dame de Lourdes è stato fortemente voluto e realizzato da Don Antonino Merlino; esso sorge su un punto panoramico del paese lungo la strada provinciale che conduce a Venetico Superiore. La piccola Lourdes vuole ricreare l’atmosfera di contemplazione che si vive nella Grotta di Massabielle. Al suo interno è possibile notare tutti i simboli della cristianità attraverso un percorso tematico: i Santi Misteri, la Via Crucis, il Santo Rosario e la Passione del Signore.

Appuntamenti


GENNAIO

Presepe Vivente

Rappresentata il 6 gennaio per la chiusura del periodo natalizio.

MARZO

Via Crucis Vivente

Fu ideata da Monsignor G. Casella nel 1933, allora parroco di Venetico. Circa cinquanta personaggi, in costume d’epoca, il venerdì santo rimettono in scena gli ultimi episodi della vita di Gesù, dal Pretorio di Pilato al Calvario. Diverse migliaia di persone provenienti dal circondario si recano in paese per partecipare a questa sentita e tradizionale manifestazione.

LUGLIO

Festa della Madonna del Carmine

Il 16 luglio ogni anno si festeggia la patrona di Venetico Marina: la Madonna del Carmelo. La festa, in origine, venne istituita dalla chiesa per commemorare l’apparizione a San Simone Stock, durante la quale la Madonna gli consegnò uno scapolare in tessuto, rivelandogli notevoli privilegi legati al suo culto. Per questo ancora adesso è usanza, in molti paesi tra cui San Pier Niceto, festeggiare in questo giorno la Madonna del Carmine. Per l’occasione, una processione viene fatta sfilare in suo onore. Il periodo di festa viene allietato da concerti, luminarie e fuochi d’artificio.

AGOSTO

Festa del Volto Santo

Il 6 agosto a Venetico Superiore si porta in processione il quadro del Volto di Cristo. La tradizione, detta “corrispondenza”, consiste nella commemorazione da parte degli abitanti di Valdina e Venetico della dolorosa trasfigurazione del Calvario, quando il Volto di Cristo, deturpato dal martirio della passione, era apparso non habentem speciem neque decorem. A mezzogiorno e ai vespri della vigilia, le campane di Valdina e Venetico suonano a festa seguite dallo sparo di mortaretti. Nel giorno della festa le campane risuonano quando da Valdina si scorge l’arrivo della processione del SS. Volto, mentre a Venetico la processione sosta e l’Effige del SS. Volto viene in alzata in atto di benedizione per il paese prospicente.

DICEMBRE

Festa di San Nicolò Vescovo

Il 6 del mese si svolge la processione del patrono di Venetico Superiore.

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