Comune di Santa Margherita di Belice

Santa Margherita di Belìce, piccolo centro di origine araba, si trova al confine tra le province di Agrigento, Trapani e Palermo. Sorge nella zona sud-occidentale della Sicilia, a 400 metri sul livello del mare, tra i fiumi Belìce, Senore e Carboj, attualmente con 6.031 abitanti. La fondazione del paese si deve al barone Antonio Corbera, il 2 giugno 1572, con una “licentia populandi” concessa dal re di Spagna Filippo II. Nel 1610 il re Filippo III di Spagna, con una nuova” licentia populandi” autorizzò a dare il nome di Santa Margarita al nuovo paese. I principi Filangieri fine 1600, costruirono una importante casa di campagna (il palazzo del Gattopardo) e successivamente diedero impulso al paese con la costruzione di diversi edifici, facendone aumentare la popolazione. Lo scrittore Giuseppe Tomasi di Lampedusa, figlio della principessa Beatrice Tasca Filangeri di Cutò; vi trascorse felici periodi della sua infanzia; ne parla nel suo libro “Racconti” e nel famoso romanzo “Il Gattopardo”. La notte del 15 gennaio 1968 un violento evento sismico si abbatté sulla cittadina e sull’intero territorio belicino, modificandone la fisionomia a seguito di una riedificazione con moderne costruzioni. La nuova chiesa Madre ne è il tipico esempio con le sue imponenti vetrate istoriate e l’altare dove è collocato una pregevole statua lignea che rappresenta un crocifisso doloroso che il 9 Maggio 1993 fu portato nella Valle dei Templi alla presenza di Papa Giovanni Paolo II quando lanciò il famoso monito contro i mafiosi: “Convertitevi un giorno verrà il giudizio di Dio”. Sui resti della vecchia chiesa madre, invece, sorge il Museo della Memoria. I prodotti di eccellenza del territorio sono: il Ficodindia e la Vastedda del Belice. Le principali ricorrenze sono: “la festa del 3 Maggio”, l’incontro pasquale nella settimana santa, “Salva la tua lingua locale”, il “Premio letterario G. T. di Lampedusa” nel mese di Agosto e la “Sagra del Ficodindia” nel mese di Ottobre.